La sicurezza abita tra le stelle

La sicurezza abita tra le stelle A CACCIA DI BUONE OCCASIONI NEL SEGMENTO STAR La sicurezza abita tra le stelle Anche nel 2003 le medie imprese meglio dei big Laura Galvagni Una capitalizzaziune complessiva che supera i 7 miliardi di euro e la capacità eh offrire dividendi che assicurano un rendimento medio annuo del 2,5nZn. Ecco, in sintesi, il pedigree del segmento Star, l'impresa più fortunata della Borsa di Milano. «E' finita l'epoca dei grossi guadagni in Borsa», commenta Giangiacomo Nardozzi, docente del politecnico di Milano. «Ora bisogna selezionare le imprese giuste e crescere con loro, conquistando, sempre con loro, quote di mercato». Attenzione, puntare su una delle società quotale sullo Star non vuol certo dire mettersi al riparo dai rischi. Conti alla mano, permette però, in periodi di burrasca, di riuscire a portare a casa risultati migliori rispetto al generale andamento dei listini. «Le small e mid cap - aggiunge Francesco Conte, responsabile delle imprese a media capitalizzazione per JP Fleming - sono più reattive in caso di ripresa. Dopo l'I 1 settembre, per esempio, i titoli a media capitalizzazione hanno fatto meglio delle blue chip. E anche oggi, se si guarda alla performance da inizio anno degli indici di società a media capitalizzazione rispetto a quelli delle grandi, si sono comportati meglio rispetto ai listini delle blue chip». Nel 2002 il Mibstar è cresciuto del 38,8nZn rispetto al Numtel e del 13,5'«. rispetto al Mib30. Ma non è tutto. La volatilità del segmento Star (7,60Zn in gennaio 2003) si è mantenuta a livelli più contenuti rispetto a quelli della Borsa (20,70,(1) e del Nuovo Mercato (30,2n/.). Se andiamo poi a guardare le performance, lo scorso anno il 32n/!) delle società del segmento ha mostrato un andamento positivo: tra queste Manuli Rubber (4-48nZo), Mirato (4-22,70Zo), Sabaf (-t-15,l0Zo), la Popolare di Intra e Ima (entrambe -f 14,9'tf]). «Niente può preservare dai crolli di Borsa, ciò che conta, però, è rafforzare i meccanismi di govemance, e questo Star lo ha già fatto, basta pensare agli elevati standard di trasparenza che impone», interviene Carlo Secchi, rettore dell'Università Bocconi. Regole rigide, ma indispensabili e che non sembrano pesare troppo sulle spalle delle società quotate al segmento dagli alti requisiti. Certo, rispettare questi standard ha dei costi che per società che non hanno fatturati miliardari, implica un impatto sui conti importante, per converso offre però anche una serie di benefici. «La visibilità soprattutto», commenta Aldo Occari presidente di Manuli Rubber. A lui fa eco Vincenzo Cremonini che, seduto alla guida dell'omonima società, non dimentica di ricordare quanto sia impegnativo far parte del «circolo delle stelle». «Stare sullo Star comporta uno sforzo notevole soprattutto per gli adempimenti organizzativi che richiede - interviene Cremonini ma garantisce una maggiore visibilità». «È come portare un'etichetta di qualità appesa al collo, ha assicurato il numero uno della Gefran, Ennio Franceschetti che ha poi aggiunto: apre porte importanti». Anche in un momento così tetro per i mercati finanziari, infatti, le proposte più convincenti per chi guarda alle azioni arrivano proprio dal segmento delle inedie imprese. «Marzotto è una bella storia di ristrutturazione commenta Conte - e il titolo vale ormai solo quanto la quota di Hugo Boss. Il Credem è una banca ben gestita, Cir tratta a uno sconto eccessivo rispetto al Nav e L'Espresso continua a dare risultati positivi. Ritengo interessanti anche due titoli del segmento Star come Saeco e Interpump». Nel segmento Star dagli alti requisiti, il flottante deve essere almeno il 350Zn, molto più alto di quanto richiesto dagli altri segmenti. I tempi di redazione della trimestrale sono molto più ristretti rispetto a quelli imposti nel resto d'Europa. I documenti devono essere redatti in inglese sin dall'aprile 2001, mentre per gli altri l'obbligo è partito solo a gennaio del 2002. Infine, ci sono dei requisiti di corporate governance obbligatori e non previsti per gli altri segmenti. Il 68nZo delle 40 compagnie quotate sullo Star ha un consiglio di amministrazione composto in maggioranza da amministratori non esecutivi o indipendenti e il 580Z) conta un numero di membri indipendenti superiore al minimo richiesto. «Eppure - sottolinea Nardozzi - negli Stati Uniti oltre 600 fondi di investimento sono specializzati sulle small e mediurr. ^ap - in Europa circa una trentina e in Italia quasi nessuno. Arriviamo in ritardo, eppure il nostro paese è la culla dell'imprenditoria familiare». Insomma, secondo il professore del Politecnico rischiamo di perdere il treno anche questa volta. [BorsaErFinanza] Nel grafico a fianco le società dello Star sono suddivìse per dimensioni del flottante. La categoria più numerosa è composta da sodetà con almeno il 3507o sul mercato. Lo Star è il segmento di mercato che ha guadagnato di più sia in Piazza Affari sia rispetto a indici analoghi in Europa. LE STAR PER INCIDENZA DEL FLOTTANTE MIBSTAR VINCE IN EUROPA. ... E IN ITALIA 110 100 100 90 80 70 60 50 MIB STAR B MIDEX Si MIB GENERALE flispéttoal NumtelilMibstarhs avuto una performance pari a *38,8ty{da!ii;i;2002) L 0 G'03

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