Baghdad: ritrovate le armi tossiche smarrite

Baghdad: ritrovate le armi tossiche smarrite BOMBE D'AEREO CON BACILLI DI CARBONCHIO E DOSI DI GAS NERVINO Baghdad: ritrovate le armi tossiche smarrite Distrutti altri 6 missili, «ma ci fermeremo se gli Usa non bloccano la guerra» WASHINGTON Il lavoro degli ispettori dell'Onu in Iraq prosegue con lo smantellamento di altri sei missih proibiti e anche con il ritrovamento, a opera dalle autorità di Baghdad, di antrace e di componenti di gas nervino che gli uomini di Saddam affermavano finora di avere smarrito. Il ritrovamento di tracce del componente «Vx» del gas è stato presentato dagli uomini di Saddam come prova di im'avvenuta distruzione, mentre ieri sera non era chiaro se gli iracheni affermassero la stessa cosa per quanto riguarda i bacilli di carbonchio. Queste novità andranno ad arricchire il rapporto sul disarmo che il capo degli ispettori Hans Blix presenterà venerdì a. New York al Consiglio di sicurezza; è da vedere quanto potrà esserne influenzata la posizione deghStati Uniti. Sono stati sei i missili iracheni «Al Samoud 2» distrutti ieri sotto la supervisione degli ispettori dell'Onu, portando a dieci il totale di quelli eliminati perché di gittata superiore alla consentita. Il generale iracheno Amer al -Saadi ha però avvertito che «se l'America continuasse a preparare la guerra interromperemmo la distruzione dei missili». Lo stesso al-Saadi ha annunciato che sono state più o meno casualmente scoperte ingenti quantità di bacillo del carbonchio (antrace) e tracce dell'agente neurotossico Vs (gas nervino) su cui l'Onu da anni chiedeva chiarimenti e che Baghdad diceva di non sapere dove fossero finite. Il ritrovamento è avvenuto in due siti diversi: in uno c'erano bombe d'aereo piene soprattutto di antrace, in un altro sono invece state trovate tracce della distruzione di 1,5 tonnellate di gas nervino. Basterà tutto questo a fermare Bush, sempre più deciso alla guerra? Il domenicale britannico «Sunday Telegraph» ha scritto ieri, citando due ministri di Londra coperti dall'anonimato, che Usa e Gb si preparano a scatenare una guerra contro l'Iraq subito dopo il voto al Consiglio di sicurezza su una seconda risoluzione, qualunque ne sia il risultato. «Che noi vinciamo o perdiamo all'Onu - ha detto un ministro - l'esercito iracheno sarà rapidamente sbaragliato. Avverrà quasi immediatamente, non la tireremo in lungo». Un altro ministro ha detto al giornale che «avverrà in due o tre settimane, non di più. Ci troviamo in una pace fittizia». Ieri il presidente russo Putin ha ribadito che la crisi «può e deve essere risolta con mezzi pacifici». Mosca è favorevole a prolungare la missione degli ispettori in Iraq di quattro mesi. Il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov ha avuto dei colloqui telefonici con i suoi omologhi francese e tedesco, Joschka Fischer e Dominique de Villepin, e alla fine ha ribadito «la comune posizione di Russia, Francia e Germania sulla questione dell' Iraq e la necessità di continuare le operazioni di verifica». Anche un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato ieri che la continuazione della missione degli ispettori è «urgente e necessaria». Sempre dalla Cina il giornale «South China Moming Post» riferisce che la Corea del Nord avrebbe offerto asilo politico a Saddam. Alcuni funzionari nordcoreani lo avrebbero rivelato al proprietario di un casinò di Macao, un certo Stanley Ho Hung-sun, che ha una filiale della sua casa da gioco a Pyongyang. Secondo un servizio del settimanale americano «Time», intitolato «La vita dopo Saddam» e dedicato al piano «ad alto rischio» dell'Amministrazione Bush per «occupare l'Iraq e rimodellare il Medio Oriente», nel dopoguerra gli Stati Uniti dovranno mantenere nel Paese invaso un numero di soldati oscillante tra i 50 mila e i 200 mila «per almeno sei mesi»; 0 numero andrà progressiyamente diminuendo nei due anni successivi, ma alcuni esperti ritengono che un numero di soldati oscillante tra i 20 mila e i 90 mila dovrà restare in Iraq per parecchi anni ancora. Fino a ieri il servizio di «Time» non aveva ricevuto smentite da Washington, [e. st.] Due ministri britannici (sotto anonimato) «L'attacco è già deciso Scatterà dopo il voto all'Onu, comunque vada Vinceremo in 15 giorni» La Corea del Nord offre asilo politico a Saddam Mosca: «In Consiglio di sicurezza avremo una posizione comune con Parigi e Berlino» Missili iracheni in una foto d'archivio. Venivano prodotti nelle fabbriche di Ibn-al-Haithem e Al-Nida, poi testati nell'impianto di Al-Mutassem. Tutti siti visitati dagli ispettori Onu