Levorato super nei 60 metri, oggi cerca il bis nei 200 di Giorgio Barberis

Levorato super nei 60 metri, oggi cerca il bis nei 200 ATLETICA: LAVELOCISTAVENETA CENTRA IL PRIMO OBIETTIVO AGLI ASSOLUTI INDOOR DI GENOVA Levorato super nei 60 metri, oggi cerca il bis nei 200 «Ora dovrò decidere quale gara disputare ai prossimi Mondiali di Birmingham» Giorgio Barberis inviato a GENOVA «Alza gli occhi al cielo Manu, è l'unica cosa -1- grande di te»: Marco, un ragazzo di Pavia, manco a dirlo è un supporter acceso della Levorato, la velocista veneta che lo scorso anno ha conquistato due bronzi agli Europei outdoor. E ieri, dopo aver appeso lo striscione di cui sopra alla balconata del Palasport di Genova, ha potuto gioire un paio di volte: prima perché la sua "stella" ha vinto sui 60 il primo dei due titoli (oggi correrà i 200) cui punta in questa rassegna tricolore, poi perché Manuela ha tenuto a sottolineare la gioia provata nel leggere quanto da lui scritto. La semplicità con cui la Levorato ha raccontato di essersi commossa per le parole di Marco segna un punto a favore della 25enne di Dolo che, nonostante il ruolo ormai riconosciutole di pin-up dell'atletica azzurra, si mantiene naturale e spontanea, rifuggendo il divismo che attanaglia invece qualche sua collega. E se ieri in finale (7"26) le è mancato qualcosa per ritoccare l'annoso limite italiano di Marisa Masullo (7"19 a Budapest nel 1983), è altrettanto vero che non era questa l'occasione per forzare più di tanto, trattandosi di una tappa di avvicinamento ai Mondiali indoor di Birmingham, fra due weekend. «Il viaggio per arrivare da casa a Genova - racconta la Levorato - è stato interminabile per un'interruzione sull'autostrada che ci ha costrette - ero in auto con mia sorella a scollinare sulle montagne. Così siamo arrivate a notte fonda, dopo oltre 8 ore di viaggio. Il sonno è stato meno del dovuto. Non chiedevo più di tanto a questa gara. Ho avuto problemi fisici all'inizio della preparazione e adesso ho bisogno di gareggiare per ritrovarmi. L'orario dei Mondiali non permette di disputare due gare, devo quindi verificare come vado sui 200 prima di decidere a quale via schierarmi». La logica vorrebbe i 200, però Manuela resta indubbiamente legata allo sprint puro, quindi ai 60, come ad un cordone ombelicale. Anche se i più vedono nel suo futuro piuttosto i 400 dove verrebbero meno i problemi per distendere le lunghe leve e diminuirebbe l'incidenza di partenze spesso al rallentatore. A parte la Levorato, la prima giornata tricolore ha messo in luce una Di Martino tonica nell'alto, un Vallet in progresso sui 400 (si è guadagnato il visto per i Mondiali) e un paio di marciatori (miglior tempo mondiale stagionale per Gandellini ma anche la Perrone è parsa molto determinata), mentre Gibilisco ha deluso nell'asta (tre nulli a 5,50 dopo aver superato i 5,30). Non è mancata poi la polemica per Simone Colilo, escluso dalla finale dei 60 maschili in quanto reo della seconda falsa partenza (è la nuova regola) dopo una prima di Dacastello. Un peccato, in quanto il varesino è tra le novità di questa stagione indoor. Oggi invece tocca a Magdelin Martinez, fresca del record italiano del triplo (14,61) a Karlruhe, ancora alla Levorato e a un poker di saltatori in alto (Bettinelli, i fratelli Ciotti e Talotti) a caccia della nobiltà di un salto a 2,30. I campioni di ieri. Uomini. 60: Rabino 6"67; 400: Vallet 46"69; 1500: Vincenti 3'47"03; asta: Mariani 5,40; lungo: Trentin 7,71 ; marcia 5 km: Gandellini 18'39"19; staffetta: Fiamme Gialle r24"72. Donne. 60: Levorato 7"26; 400: Niederstatter 53"49 (1. Afolabi, Nig, 52"93); 1500: Zanatta4'20"23; alto: Di Martino 1,93; lungo: O'Reilly 6,09; marcia 3 km: Perrone 12'13"00; staffetta: Forestale l'36"71. In luce anche la Di Martino nell'alto, Vallet nei 400 e Gandellini che ottiene il miglior tempo mondiale stagionale nella marcia Manuela Levorato, la sprinter pin-up

Luoghi citati: Birmingham, Budapest, Dolo, Genova, Pavia