Gucci: donne decise come replicanti Krizia punta tutto sul finto povero

Gucci: donne decise come replicanti Krizia punta tutto sul finto povero TOM FORD SI E'ISPIRATO ALLE ATMOSFERE DI «BLADE RUNNER» Gucci: donne decise come replicanti Krizia punta tutto sul finto povero Pop art da Iceberg, i modelli sono minituniche stampate come i manifesti di Rotella Philosophy della Ferretti riscalda le ragazzine con piccole cappe su vestiti di chiffon Antonella Amapane inviata a MILANO Bella da piangere. Quasi finta, decadente come una replicante di «Biade Runner». Viso pallido e occhi inumiditi dal trucco, modello Sean Young nel film di Ridley Scott, la donna di Cucci pare quasi un «prodotto» di sintesi. Drammatica e irreale, la vita strizzatissima in alti busti correttivi che serrano impermeabili svasati con immensi colli rialzati e impellicciati. Alla Grimilde. La camminata decisa, nonostante i tacchi vertiginosi di scarpe con lo spoiler sul calcagno. Eccola la bellezza struggente ipotizzata da Tom Ford, che si aggrappa a una moderna dea siderale, perfetta e nostalgica, come a un rifugio. Su una passerella di petali bianchi (sfoghati da 50 mila rose) sfilano le ragazze in abiti sadomaso di satin stretch, dalle cuciture anatomiche che ridisegnano il sedere. Curve enfatizzate dalla rivisitazione dei busti Anni Cinquanta che diventano gonne guaina, anatomiche, dagli spacchi killer. Sofisticata e un tantino perfida, la lady gucciana ricorda Urna Thurman in «Gattaga». Studia ogni minimo dettaglio. Dai capelli lucidi e raccolti, alle unghie lunghe e rosse. Dagli stivali fetisch appuntiti - di rettile e col paraginocchio - ai guanti fino al gomito, souvenir di «Gilda». Fino alle borsette in coccodrillo con macro morsetto oro. Nero a volontà, ma anche chartreuse, rosa carne, rosso pompeiano. Ogni modello è lavoratissimo. Gli abiti da sera ospitano giochi di nervu- re, impunture e trasparenze per ridisegnano il corpo con risultati mozzafiato. «Non vestiti per ragazze timide, ma per donne forti, dure», dice Tom Ford, applaudito come un divo. Atmosfere plumbee, buie e battagliere. Con Vanessa Redgrave che recita un brano sulla morte di re Edoardo II, Gattinoni toma al Medio Evo. Presenta cappe gotico-punk e giubbotti-corazza punteggiati da spade e chiodi, calze gommate e tuniche cotta, giubbotti di serpente col piercing. Per andare a cena con l'Ancillotto. Sfila Ksenia Gorbaciov per Laura Biagiotti e la Russia degli zar diventa fashion. Per vere ricche i capi di chiffon con le icone religiose stampate, le tute gioiello in tulle elastico che grondano pietre e intarsi, i velluti incrostati di gemme. Persino i cachemire viola e verdi sono decorati da pietre dure. L'opulenza non fa per Krizia che ieri sera ha inaugurato la ristrutturata boutique in via Spiga. Sul podio la Mandelli ha promosso il finto povero. Con un guardaroba essenziale, in materiali preziosi solo al tatto, dove il maschile e femminile si fondono in grandi cappotti a vestagha, pantacollant di cachemire e calzoni di rettile. Pop art e Rinascimento tengono banco da Iceberg. Ispirato dal cult movie «Klute» con Jane Fonda-squillo. Sexy di notte in mini tuniche stampate tipo i manifesti di Minimo Rotella e le pellicce di visone rosa; elegante di giorno in montoni anticati e bermuda di cuoio. Su camicie, abiti e magliette arriva la canotta da muratore, in pizzo però. E' l'idea vincente di La Perla, collezione disegnata da Dell'Acqua, ieri trasmessa in contemporanea sul portale Virgilio. «Quando il termometro scende sotto zero ci si veste come in una una fiaba nordica», sostiene Alberta Ferretti che nella linea Philosophy riscalda le ragazzine con sciarpe e berrettoni di lana con il pon-pon, piccole cappe tricottate portate sui vestitini di chiffon incrostati da ricami al contrario, oppure tintinnanti di cerchietti come campanellini. Colore, colore, colore anche in pieno inverno. Con Lacroix Pucci torna alle origini. Riprendendo e dilatando la vecchia stampa Vivara (più tre nuove fantasie) lo stilista crea pellicce di visone reversibili, piumini, tute da sci. Ma anche incredibili moon boot col tacco, scarpe da ginnastica e stivaletti da pioggia (prodotti da RossiModa). Per il grande freddo la pelliccia torna alla grande (Giuliana Teso la rende simile al tessuto con nuove tecniche di lavorazione), e i cappotti si fanno sempre più sofisticati. Ampi e grafici, con grandi colli a calla o alla Maria Stuarda, da Max Mara non c'è che l'imbarazzo della scelta. Un modello presentato da Gucci, donne misteriose e drammatiche

Luoghi citati: Milano, Rotella, Russia