Nazista uccise 560 civili: «Il passato è passato» di Francesca Sforza

Nazista uccise 560 civili: «Il passato è passato» SOMMER CON ALTRI SETTE SS SARA' GIUDICATO DAL TRIBUNALE DI STOCCARDA: «HO LA COSCIENZA PULITA, ERA UN'AZIONE CONTRO I PARTIGIANI» Nazista uccise 560 civili: «Il passato è passato» Indagato per l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Si chiama Gerhard Sommer e ha 82 anni. È uno degli ultimi nazisti ancora in vita chiamati a rispondere delle sue azioni da un tribunale tedesco. Il 12 agosto 1944 era al comando della sedicesima «Panzer-GrenadierDivision Reichsfuehrer SS», venticinquesimo reggimento, di cui faceva parte il battaglione che ricevette l'ordine della missione punitiva a Sant'Anna di Stazzema. Assieme a lui si attende che siano iscritti nel registro degli indagati altri sette responsabili dell'eccidio. Tra questi Albert Piepenschneider, 81 anni, di Braunschweig; Franz Stockinger, 80 anni, bavarese; e Albert Meier, 81 anni, di Essen. La loro identità era stata resa pubblica nell'aprile scorso da una trasmissione telvisiva della Ard, che aveva permesso agli inquirenti di riaprire il caso, o meglio, aveva reso impossibile continuare a far finta di niente. I criminali di Sant'Anna erano stati sorpresi dalle telecamere mentre erano intenti nelle normali attività dei cittadini qualunque: chi a potare le rose, chi a letto a guardare la televisione, chi davanti all'uscio di casa in compagnia della moglie. Gente anziana, per lo più un po' svagata di mente, e con nessuna voglia di andare a rimestare nei ricordi. «Il passato è passato, non voglio sapere niente, ho la coscienza pulita», aveva detto proprio il vecchio Sommer. L'unica testimonianza di rilievo era stata offerta da un uomo che non ha voluto essere citato - ma il cui nome è noto alle procure anche lui sull'ottantina: «L'azione a Sant'Anna di Stazzema era contro i partigiani, non c'erano altri ordini specifici, tranne "Fare fuori tutta la banda". È stato come una caccia: le persone venivano sospinte e poi c'era una piazza davanti alla chiesa. E su questa piazza, sotto un crocifisso, le persone erano ammassate e si è sparato. Poi non potevo più vedere nulla». I civili erano 560, in maggioranza donne, vecchi e ragazzini che non erano ancora in grado di tenere in mano un fucile, altrimenti sarebbero andati con gli altri a combattere sulle montagne. Il morto più piccolo aveva 20 giorni. Con l'incriminazione di Gerhard Sommer, la procura di Stoccarda - che ha ricevuto il nulla osta dalla centrale di Ludwigsburg, incaricata di tutti i procedimenti nei confronti di ex criminali nazisti - ha fatto un piccolo passo avanti, ma non è ancora detto che i responsabili dell'eccidio si troveranno mai in un'aula di tribunale. «Bisogna verificare se si trovavano davvero sul posto - ha detto il portavoce del procuratore Eckart Maack riferito agli altri sette della lista - e in ogni caso si tratterà di un'indagine lunga e difficile». Se gli chiedete come mai i giornalisti dell'Ard hanno fatto tanto presto vi risponderà con la formula di rito: «I giornalisti possono fare domande senza il rispetto di alcuna procedura. Per noi le cose vanno diversamente, dobbiamo attenerci a regole precise». Una delle maggiori difficoltà delle procure tedesche consiste nel fatto che in Germania l'omicidio semplice cade in prescrizione, per cui bisogna dimostrare che si è trattato di un omicidio particolarmente efferato. E la fucilazione in tempo di guerra non è considerata tale. Cavilli su cavilli, in sostanza, che spiegano solo in parte le ragioni di così vistosi ritardi. La compromissione di membri del¬ le procure tedesche con il partito nazionalsocialista negli anni dopo la guerra è un'altra di queste ragioni, ma non troverete mai un procuratore disposto ad ammetterla. Che cosa accadrà adesso al signor Gerhard Sommer? Malgrado qualcuno abbia buttato dei sassi contro i vetri della sua villetta di Amburgo e imbrattato la porta di ingresso con la scritta «Assassino», il suo destino sarà molto simile a quello di Friedrich Engel, il responsabile della strage al Passo del Turchino tra il '44 e il '45. All'età di 94 anni Engel è stato condannato dal tribunale di Amburgo per omicidio plurimo (con l'aggravante dell'efferatezza) a sette anni di carcere. In attesa' del ricorso in appello, vive indisturbato a casa propria. ,. Un'immagine dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, in Toscana, il 12 agosto 1944