Castellani: ai Giochi serve una sola guida

Castellani: ai Giochi serve una sola guida IL PRESIDENTE DELTOROC DOPO LE PERPLESSITÀ' ESPRESSE DAL CIO Castellani: ai Giochi serve una sola guida «A gennaio sono mutate le date di consegna di alcuni impianti anche perché si è stati costretti a posticipare più di una scelta Ora basta sorprese, una task force controlli i cantieri» intervista Maurizio Tropeano QUI non è in discussione se si faranno o no le Olimpiadi. Le posso assicurare che i Giochi si faranno. Da dove arriva tanta certezza? A Salt Lake City, tanto per fare un esempio, il test event dell'Ovai è stato fatto un mese prima della cerimonia d'inaugurazione perché era crollato il tetto della struttura. Il problema è un altro: i Giochi si devono fare al meglio e finora tutti, governo in testa, hanno fatto un grande lavoro. Adesso, però, per ottenere questo risultato è necessario cambiare quei meccanismi che non ci permettono di capire in tempo reale le situazioni di pericolo e di intervenire per rimuoverle». In maniche di camicia e con la pipa fumante in mano Valentino Castellani, presidente del Comitato Organizzatore, prova a dare una rispo\ sta operativa alle preoccupazioni del Comitato Olimpico Internazionale sui ritardi nell'apertura dei cantieri olimpici. Professor Castellani, a dicembre il Ciò aveva promosso lo stato di avanzamento del «cantiere olimpico». L'altro giorno il presidente Rogge ha chiesto l'intervento del governo per «accelerare l'apertura dei cantieri». Che cosa è cambiato in questi due mesi? «E' successo che nel report di gennaio preparato dall'Agenzia sono cambiate le date di inizio lavori, delle fasi di esecuzione e dei tempi di consegna di alcuni degli impianti anche a causa di perturbazioni esteme che hanno fatto posticipare le decisioni sul bob, sul villaggio del Moi, sull'Ovai. I tempi segnalati erano incompatibili con lo svolgimento dei test events, cioè delle prove in gara. L'allarme è scattato tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio. Io l'ho ufficializzato nel corso della Cabina di Regia che si è svolta lo scorso lunedì». Non si poteva intervenire prima? «Questo è il problema. Adesso i controlli sull'avanzamento dei lavori avvengono una volta al mese attraverso i report dell'Agenzia. Credo sia necessario mettere in piedi una forma di monitoraggio e di controllo che non si limiti a registrare con settimane di ritardo l'esistenza di un problema. Serve un'azione di verifica quasi quotidiana, ma anche una capacità di prevedere e risolvere eventuali situazioni di difficoltà». Ma questo non è il compito assegnato al Comitato di Alta Sorveglianza? «Il Comitato non ha gli strumenti per agire e prevenire. Esamina i rapporti scritti dall'Agenzia, la stessa che ha il compito di aprire i cantieri. Anche la Cabina di Regia così come è stata predisposta non può svolgere questi compiti. E' necessario creare un tavolo tecnico permanente che oltre a monitorare i cantieri sia in grado di predisporre i piani di salvataggio per affrontare tutti i possibili scenari, compresi quelli anomali. L'Agenzia non può essere lasciata sola». Sta candidando il Toroc? «Questo lavoro deve essere affidato ad una task force composta di poche persone. Un organo tecnico capace di individuare in tempo, grazie a specifiche competenze giuridiche e ingegneristiche, la nascita di un problema e le varie soluzioni. Se serve il Toroc può fornire quadri preparati». Resta un problema: la task force verifica in tempo reale una criticità e dà l'allarme. Per dirla con Rogge: serve chiarezza nella catena di comando. Allora, chi decide come intervenire per rimuovere l'ostacolo? «E io sono d'accordo con lui. Il Toroc, infatti, è un pezzo del Ciò in territorio subalpino». Va bene, lei si tira fuori. Allora chi decide, un commissario? «No, guardi, io non mi chiamo fuori. Il Toroc è dentro la partita e vuole starci fino in fondo. Però siamo anche convinti che non bisogna cercare il colpevole ma le soluzioni per recuperare e riassorbire i ritardi che si sono accumulati. Per fortuna non si sono consolidati». E un commissario straordinario non è la soluzione? «Non credo ci sia bisogno di una figura con poteri straordinari anche perché questi devono essere conferiti per legge e non basta una direttiva amministrativa. Però è necessario individuare un soggetto cui sia conferita l'autorità necessaria per prendere rapidamente le decisioni». Chi deve essere il soggetto che decide? «Tocca al governo individuare una figura all'interno della Cabina di Regia che abbia l'autorevolezza necessaria per intervenire in maniera definitiva. Il Ciò ha voluto lanciare un messaggio a tutti i protagonisti dell'avventura ohmpica: dovete agire con urgenza anche se la situazione non è a livelli di emergenza». A proposito di urgenza, come va la ricerca degli sponsor? «In queste ultime settimane abbiamo fatto significativi passi avanti. Adesso è arrivata l'azione di supporto del Comitato olimpico che ha chiesto al governo, così come avvenuto in tutti i paesi ospitanti i Giochi, di coinvolgere anche le aziende di Stato. E' un fatto positivo». ijlj|^ Non penso "" a una figura con poteri straordinari come un commissario Però è necessario un soggetto che abbia l'autorità necessaria per prendere decisioni rapide ff CiéSi II problema ™" di questi giorni non è se riusciremo a fare le Olimpiadi In questo senso non sono preoccupato Ma è necessario che siano organizzate nel modo migliore E ciò richiede A A dei cambiamenti ^5^ I presidente del Toroc Valentino Castellani con la vicepresidente Evelina Christillin il giorno della vittoria di Seul

Luoghi citati: Salt Lake City, Seul