MORATTI «Juve-Inter è il massimo rendiamola più serena» di Roberto Beccantini

MORATTI «Juve-Inter è il massimo rendiamola più serena» ALLA VIGILIA DELLA PARTITISSIMA PARLA IL PRESIDENTE NERAZZURRO: ECCO COSA PENSA DI UNA SFIDA CHE CONTRIBUIRÀ' A ORIENTARE LO SCUDETTO MORATTI «Juve-Inter è il massimo rendiamola più serena» intervista Roberto Beccantini JUVENTUS-INTER. Un formicolio di sentimenti, di emozioni, di moviole. L'anno di Ceccarini, la Signora aveva un punto in più. Questa volta no, sono prime entrambe. Prime e sole, il Milan a due lunghezze. Presidente Moratti, riusciremo mai a considerarla per quello che sarà e non per quello che è stata? «Impossibile. Juve-Inter è storia, non cronaca. E la storia si aggiorna, mica si cancella o si riscrive. La considero un grande mattone sullo stomaco che dobbiamo tirarci via». I tifosi interisti hanno una memoria di ferro... «Li capisco. Sfido chiunque a viverla scollegata dal suo passato, dai campioni, dagli episodi e dai veleni che ne hanno forgiato la tradizione. Juve-Inter riassume il fascino e la litigiosità del nostro calcio. Più di Juve-Roma, troppo recente come sfidascudetto, più del derby di Milano. Non a caso, è il derby d'Italia. Per me e per la mia famiglia, la Juve ha sempre rappresentato il riferimento più alto ed esclusivo con il quale misurare la taglia delle ambizioni». Che partita si aspetta? «Tra infortuni e risultati di coppa, sia noi che loro non stiamo attraversando un momento particolarmente felice. Per questo, non mi aspetto una partita serena. Tutti, e sottolineo tutti, dovremo fare in modo che lo diventi: al di là delle battute furbette e delle polemiche che sempre, fisiologicamente, ne scandiscono la vigilia. Mai come oggi il calcio ha bisogno di una boccata.spettacolare, trascinante». Arbitra Paparesta... j «Un sorteggio molto intelligente. Scherzi a parte: diresse benissimo l'ultimo derby. Sono contento. A proposito. Dicono di me: troppo comodo criticare gli arbitri quando si perde. A Barcellona ne abbiamo beccati tre, abbiamo finito con un uòmo in meno, eppure quel Frisk è stato bravissimo. Come vede, non sono uno che esterna o piccona per partito preso». Come ha visto l'Inter, mercoledì sera? «Benino all'inizio. Condizionata dagli incidenti durante. Con il braccìno corto alla fine». Otto anni da presidente: bilancio? «Sul piano emotivo, il massimo. Sul piano dei risultati, non ci siamo ancora. E in campionato, a Torino con la Juve, non ho mai vinto: sei sconfitte, un pareggio. Sarebbe l'ora, non trova?». Lei passa per il dirigente più signore: così garbato, così perdente. Non si è stufato di una simile eticHetta? «In effetti, non la considero per niente simpatica». Della Juve teme più la squadra o la società? «La squadra. È in campo che si decide. E in campo la Juve offre sempre l'immagine di un gruppo seriamente completo, dal carattere indomabile. Penso a un veterano come Ferrara, a un guerriero come Nedved. Certo, è cruciale anche il contesto, ma l'albo d'oro parla chiaro: la Juve non molla mai». L'Inter, invece, molla spesso sul più bello. «Se allude al 5 maggio, la lezione ci è servita. Il problema è quel dover vincere a tutti i costi die ci portiamo dentro dal 1989. Un incubo». Batistuta: più che un'operazione mirata, è sembrato un capriccio, l'ennesimo. «Il ko di Crespo aveva creato un buco. A prescindere dall'età, Batistuta mi era parsa la soluzione più vantaggiosa: come scelta tecnica e come opportunità contrattuale. E poi, sinceramente: quale tifoso non lo vorrebbe nella sua squadra?». E Solari? «Ho fatto di tutto. Il giocatore ha avanzato pretese eccessive. Meglio, a quel punto, i dieci milioni del Real». Cuper: il «matrimonio» funziona? «Deve affrontare le partite che restano con la stessa serenità con cui ha gestito la fase autunnale. Ne apprezzo la prudenza, ma mi auguro che, alla fine, prevalga il coraggio. Sulla teoria del braccìno corto, ahimè, potrei scrivere un libro». Voce di popolo: l'allenatore «sospende» Di Biagio e Vieri, sempre l'allenatore punisce Recoba. E il presidente? e la società? «So dove vuole arrivare: al Moratti troppo tifoso, troppo buono. Non facciamone un tormentone. Cuper si è preso la responsabilità che gli spettava, né più né meno. Quanto a Recoba, è un non violento che, in un raptus, ha commesso un atto violento. Censuriamolo pure, senza, però, valicare i confini del buon senso». Quando legge di Ronaldo in crisi Real, che cosa prevale in lei: l'indifferenza o il rimpianto? «Premesso che per pensar male di lui dovrei concentrarmi almeno un giorno e una notte, premesso questo, non mi risulta che stia giocando male o che covi problemi insuperabili. Un Ronaldo che gioca bene è sempre un piacere». In compenso, i fischi dei tifosi hanno indispettito Vieri. «Non è una peculiarità interista. Succede ovunque, e poi c'è fischio e fischio, spesso i più stizzosi mascherano un atto d'amore. Nello stesso tempo, qualche applauso in più non guasterebbe». Il «suo» Giggs ha polverizzato la Juve. «Sono anni che lo considero un fuoriclasse. Ma di strapparlo al Manchester United, non ci abbiamo provato: mai». L'Inter e il potere. Siete davvero così estranei, così vergini? «Se per potere intende l'indotto federale e arbitrale, i fatti parlano chiaro. Rispetto a Juve e Milan, l'Inter è la società che esercita meno attrazione». Negli Anni Sessanta, però, la sudditanza psicologica nacque proprio con la Grande Inter di suo padre. «Non discuto, ma quando si trattò di ridare al Bologna i punti tolti per doping, la federazione scattò sull'attenti. E lei questo lo chiama potere?». Le manca «un» Allodi? «Mi manca Allodi. È diverso. I miei collaboratori sono tutti super-efficienti, ma Italo era unico: parlo di affetto, non solo di stima». Presidente, il calcio italiano è allo sbando. «Allo sbando? Preferisco un termine meno drastico: convalescente. Deve curarsi, deve riprendersi. Ha accentuato la popolarità e smarrito il prestigio. Siamo tutti coinvolti, e tutti, chi più chi meno, colpevoli». Tornando a Juve-Inter: sarà decisiva? «La ritengo una semifinale, non una finalissima. Chi la perde ne risentirà più nel morale che in classifica. Galliani e i milanisti non me ne vogliano: il derby è molto, Juve-Inter è tutto». &CL Paparesta? "™ Un sorteggio molto intelligente Dei bianconeri temo la squadra, non il potere Il mio bilancio è positivo soltanto come emozioni Batistuta non è stato un capriccio, ma un affare w Massimo Moratti da Bruna

Luoghi citati: Barcellona, Ferrara, Italia, Juve, Manchester, Milano, Roma, Torino