Utili in calo per l'Eni Dividendo invariato

Utili in calo per l'Eni Dividendo invariato MINCATO: CONTINUANO INVESTIMENTI E TAGLIO DELLE SPESE Utili in calo per l'Eni Dividendo invariato Flavia Podestà MILANO La debolezza dell'economia nel 2002 incide anche sui conti dell'Eni che, tuttavia, chiude l'anno con utili ancora molto abbondanti e conferma la politica di pay out decidendo di proporre all'assemblea degli azionisti, prevista per maggio, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,75 euro in pagamento 0 23 giugno. Questa la sintesi delle decisioni emerse dal cda che, giovedì pomeriggio si è riunito sotto la presidenza di Roberto Poh per esaminare il preconsuntivo 2002 i cui elementi sahenti sono stati illustrati ieri dall'amministratore delegato Vittorio Mincato. Che ha ribadito l'intenzione dell'Eni di cedere quanto prima gli elastomeri ma non, per il momento, la Polimeri Europa (con polietilene e polistirolo) ; ha negato qualsiasi interesse per la Edison dato che l'impegno nell'energia elettrica «non rappresenta per l'Eni una diversificazione», rispetto alle possibilità di vendita in Italia e alle capacità di penetrazione all'estero; ha molto ridimensionato un eventuale interesse per i giacimenti egiziani della società presieduta da Quadrino dopo «la joint venture in Spagna con Union Penosa». E che, soprattutto, ha attribuito la brusca risahta dei prezzi del greggio «a fattori emotivi, non giustificati dall'andamento della domanda e dell'offerta» e si è detto convinto che in tempi brevi il prezzo del petrolio «torni ad oscillare tra i 22 e i 28 dollari al barile, ossia a livelli che soddisfano l'Opec e che sono quelli prevalenti negli ultimi 15 anni se si escludono punte di rialzo e ribasso. Questo il dettaglio delle cifre. Il 2002 si è chiuso con un utile netto di 4.582 mihoni di euro (4.912 l'utile prima degli oneri non ricorrenti): la flessione sul 2001 è dell'11,2% se si prescinde dagli eccezionali proventi straordinari che l'anno precedente erano stati consuntivati grazie al collocamento del 40,240Zo di Snam Rete Gas e alla cessione del patrimonio immobiliare. L'utile operativo, pari a 8.502 milioni di euro, è diminuito del 17,60Zo: una con'ezione al ribasso imputabile sia al comparto Esplorazione e produzione per la diminuzione dell'110Zo del prezzo di vendita del gas, e dell'apprezzamento dell'euro sul dollaro; al settore raffinazione che ha visto i suoi margini precipitare mentre si stanno riapprezzando in questi primi mesi del 2003 quando, anche per il timore di una guerra, si ricostituiscono gli stock di prodotti petroliferi (oltre che di plastiche); al comparto Gas sia per la svalutazione degli asset in BrasOe e Argentina sia per i minori volumi venduti. Molto positivo l'andamento della produzione giornaliera di idrocarburi che, nel 2002, è stata di 1472 mila barili equivalenti petrolio (Eoe) in crescita del 7,50Zo nonostante i tagli Opec che per la produzione giornaliera dell'Eni equivalgono a oltre 27 mila barili/giorno. Nell'ultimo quarto dello scorso anno, soprattutto, l'Eni ha raggiunto con un anno di anticipo l'obiettivo di produrre un milione e mezzo di barili al giorno, avendone prodotti 1,527 milioni: di qui la decisione di fissare al 2006 un target di produzione di 1,8 milioni di barili. Anche le riserve certe di idrocarburi sono aumentate: + 101 milioni di boe a 7 miliardi di barili/equivalenti e l'incremento ha jermesso di rimpiazzare il 1190Zo dela produzione. La guerra ai costi ha permesso risparmi per 523 milioni di euro: la riduzione dei costi nel periodo '99/2002 è stata pari a 1,7 miliardi di euro e corrisponde al 501-0 dell'obiettivo di 3,4 miliardi di risparmi fissato per il 2006. Con soddisfazione Mincato ha sottolineato come lo sviluppo realizzato in questi anni ha ottenuto un particolare apprezzamento negli Usa dove gli investitori istituzionali «oggi considerano l'Eni come uno dei grandi player nel petrolio e nel gas e non più come un piccolo attore impegnato a crescere». Non vi è dubbio, però, che sull'ottima accogUenza riservata dagli investitori americani al vertice del gruppo italiano ci siano anche il fatto che l'Eni è riuscito a conseguire, anno dopo anno, i risultati promessi e le buone performance del titolo che dal 1 dicembre '98 al 26 febbraio 2003 ha messo a segno una crescita del 270Zo contro una caduta del 50Zo della media del comparto energia e al crollo del 320Zo del Mib30. A dispetto, infine, di una sempre molto elevata politica di investimento - quelli tecnici nel 2002 sono cresciuti del 220Zo a 8.058 mihoni - l'indebitamento finanziario netto è aumentato in modo contenuto (da 10.104 a 11.155 milioni): il rapporto tra debiti e mezzi propri è passato da 0,35 a 0,39 - a livelli di assoluta sicurezza, dunque - ma Mincato conta di tornare nel 2003 al livello di fine 2001.

Persone citate: Flavia Podestà, Mincato, Quadrino, Vittorio Mincato

Luoghi citati: Argentina, Italia, Milano, Spagna, Usa