Daniel Gros: barile anche a 70 dollari con una guerra lunga

Daniel Gros: barile anche a 70 dollari con una guerra lunga Daniel Gros: barile anche a 70 dollari con una guerra lunga ROMA Nell'ipotesi di un fallimento di una guerra-lampo in Iraq, con un conflitto che si protragga nel tempo e porti alla destabilizzazione dei regimi arabi, il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a 70 dollari al barile. La «tassa petrolifera» per la Uè sarebbe di circa 100 miliardi di euro l'anno, più o meno 1*196 del Pil. E in una proiezione «possibile, anche se non auspicabile» un simile conflitto graverebbe sui bilanci dei paesi uè 0 3-407o del pil nel prossimo decennio. Le previsioni sono state formulate ieri dal direttore del Centro studi politici di Bruxelles, Daniel Gros, nell'ambito del convegno organizzato dall'Aspen institute Italia sull'Europa. Gros ha sottolineato che in termini economici «costa di più l'attesa della guerra che un conflitto rapido e senza troppi problemi». Secondo il direttore del Ceps è inoltre «naturale che in questo contesto l'economia Uè rallenti, come è naturale che questo rallentamento sia più evidente che in Usa»: il motivo si spiega con il fatto che «negli Stati Uniti l'economia è molto più flessibile rispetto all'Europa». Gros ha ipotizzato vari scenari, focalizzando l'attenzione sui risvolti della guerra rispetto alle economie occidentali. Se un eventuale conflitto in Iraq sarà una guerralampo, ha spiegato, e l'Iraq ne uscirà pressoché indenne, il prezzo del petrolio diminuirà e le economie occidentah ripartiranno anche meglio di prima. Nel caso in cui la guerra si protragga in tempi lunghi, il prezzo del petrolio crescerebbe rapidamente fino ai 70 dollari al barile già sperimentati alla fine degli anni 70. Uno dei paradossi più evidenti di questa ipotesi, ha proseguito ancora Gros, è che a guadagnarci, in questo caso, sarebbero proprio i paesi arabi, che usciti militarmente sconfitti da un conflitto potrebbero godere dei migliori risvolti economici. Gros ha inoltre sottolineato come l'impatto macroeconomico di un conflitto lungo sarebbe molto più elevato rispetto ai «costi diretti» del conflitto. Le ipotesi dei costi diretti della guerra indicano in 100 miliardi di dollari (ma arrivano fino a un tetto di 900 miliardi di dollari) l'importo più probabile, cui bisogna aggiungere un pari importo destinato alla ricostruzione ed al dopoguerra in generale. Il SQVo di tale importo andrebbe senz'altro a pesare sui bilanci dei paesi Uè.

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