Concerti per gli ex della Pantera

Concerti per gli ex della Pantera -— ^ MOVIMENTO DEVONO PAGARE E OCCUPAZIONI Concerti per gli ex della Pantera Monica Perosino RICORDATE la Pantera? Tredici anni fa, 1990. Gli studenti contestano la riforma del ministro Ruberti e la privatizzazione dell'Università e passano all'azione. Prima a Palermo, poi a Roma, Firenze, Bologna, Torino e Napoli: vengono occupate presidenze, segreterie, biblioteche. Gli iscritti si muovono con la stessa agilità della misteriosa pantera avvisata in quelle settimane nel centro Italia. E si appropriano del suo nome, ne fanno un simbolo del loro movimento. Tredici anni dopo, di quell'esperienza molto politica e un po' goliardica resta un comitato a sostegno dèi venti (ex) ragazzi identificati, denunciati, e infine condannati nel procedimento penale per il reato di occupazione. La giustizia civile chiede un risarcimento di 258 milioni di vecchie lire: se ne parlerà nei prossimi mesi. Il Tribunale dì sorveglianza, intanto, già procede per la riscossione di 14 milioni di lire più interessi. Una sberla. Il comitato è passato dagli esercizi di alta politica di 13 anni fa alla semplice (semplice?) pratica quotidiana fatta di scadenze da rispettare, ingiunzioni da andare a ritirare e, soprattutto, soldi da tirare fuori. Tanti soldi. Così, per tutto il mese di marzo, organizza concerti e iniziative benefit per raccogliere i fondi necessari a pagare le spese processuali o, semplicemente, per creare una rete di solidarietà con le Pantere di allora. Questa sera, per dire, a Hiroshima Mon Amour c'è il concerto dei Fratelli Sberlicchio, il cui ricavato verrà interamente devoluto al comitato Pantera 90. Domani al Gabrio ci saranno invece i Taverna Sound System e i Bass FI Mass, ma si andrà avanti sino a fine marzo. Musica, cultura, dibattiti e appuntamenti organizzati con l'obiettivo di richiamare non solo chi la Pantera l'ha fatta. ma anche (parole dei promotori) «chi ha ancora voglia di discutere in modo dialettico di istruzione, riforme e partecipazione politica e non». E se l'iniziativa serve anche a chiudere i conti dei poveri venti con la giustizia, tanto meglio. Mauro, uno dei ragazzi condannati dal giudice penale, è da anni della stessa idea: «Le lotte studentesche non si processano, le occupazioni men che meno», mentre Marta, una studentessa di Filosofia che la Pantera l'ha fatta, ma non è stata incriminata per alcun reato, si dice solidale: «Alle assemblee eravamo in migliaia, condividevamo le stesse idee e partecipavamo alle stesse azioni. Ne hanno condannati solo venti: se non si possono dividere le condanne tra tutti almeno dividiamo le spese». «A distanza di tredici anni aggiunge amareggiato Silvano - continuiamo a dover affrontare i problemi di allora, mentre la tanto combattuta privatizzazione è diventata realtà».

Persone citate: Mass, Monica Perosino, Ruberti

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Italia, Napoli, Palermo, Roma, Torino