«La guerra non frena l'economia» di Roberto Ippolito

«La guerra non frena l'economia» IL DIRETTORE SUPACHAI PANITCHPADKI LAMENTA IL CALO DEL COMMERCIO: BISOGNA APPLICARE GLI ACCORDI «La guerra non frena l'economia» Il Wto: aspettiamoci un anno di cauta ripresa intervista Roberto Ippolito Inviato a GINEVRA FINALMENTE una speranza per il pianeta in ansia. A sorpresa a dare l'annuncio dell'arrivo nel 2003 della ripresa economica è Supachai Panitchpadki, direttore generale del Wto, 'Organizzazione mondiale del commercio. Supachai è convinto del ritomo a livello intemazionale di una nuova fase espansiva (anche se non troppo ampia) nonostante il rischio della guerra in Iraq e nonostante tutti i segnali negativi degli ultimi tempi. Proprio a Ginevra, quartier generale del Wto, si è assistito con sgomento alla fine della corsa del commercio mondiale: dopo l'aumento del 1207o dell'attività nel 2000 un misero -l-207o nel 2001 e stime certo non esaltanti per il 2002. E mentre da una parte all'altra della Terra riemergono spinte protezionistiche, si tenta di riannodare il difficile dialogo che deve portare alla Conferenza ministeriale del Wto prevista per settembre in Messico. Direttore Supachai, quali prospettive vede per l'economia mondiale con i rischi della guerra in Iraq? «Non penso che possiamo attribuire chiaramente l'attuale rallentamento economico alla crisi irachena. Aggiustamenti stmtturali nel mondo, negli Stati Uniti e anche in Europa, devono completarsi per riportare l'economia a una crescita sostenibile. Da una parte ci sono le incertezze economiche, dall'altra gli aggiustamenti stmtturali che hanno contribuito a frenare la crescita». Il 2003 potrebbe essere l'anno della ripresa? «Ci sarà un'espansione economica nel 2003 anche se la situazione non è ancora chiara; soprattutto non è chiaro quanto possiamo andare lontano perché tutto dipende dagli aggiustamenti strutturali e dagli incentivi nazionali e dalla loro durata, ma ci sarà sicuramente uno sviluppo positivo. Dunque non andremo troppo lontano, ma ci sarà sicuramente uno sviluppo positivo. L'espansione ci sarà anche se non ai tassi che sicuramente ci piacerebbe vedere». Cosa accadrà sul fronte commerciale? «L'espansione ci sarà anche sul fronte commerciale perché stiamo facendo progressi, pur non essendo ancora chiusi i negoziati. E per progressi intendo che nel mondo c'è maggiore fiducia nell' attività commerciale. E quindi anche il tasso di espansione del commercio quest'anno sarà positivo anche se non come ci aspettavamo». Teme che oggi ci sia più protezionismo oggi nel mondo? «Se si giudica dal numero delle dispute commerciali potrebbe essere. Ma questo risente anche dell'aumento della concorrenza nel mondo. E anche della efficacia del meccanismo di risoluzione delle controversie nell'ambito del Wto». Però ci sono difficoltà nei negoziati in corso partiti dopo la Conferenza di Doha del 2001, no? «Le difficoltà sono normali duran¬ te una trattativa». Manca però l'intesa sulle deroghe ai brevetti per 1 farmaci salvavita destinati ai paesi in via di sviluppo. E' possibile fissare una nuova scadenza per l'accordo? «Non abbiamo ancora fissato alcuna scadenza. Ma tutti i paesi membri del Wto sono della stessa idea: raggiungere un accordo multilaterale per l'applicazione dei Trips (gli accordi sulla proprietà intellettuale) in modo che tutti gli stati privi della capacità di produrre farmaci essenziali possano avere accesso a una importazione extra. Dobbiamo però avere il tempo di capire come andare avanti; dall'inizio dell'anno abbia- mo avuto contatti più intensi e abbiamo davanti una serie di proposte che possano consentire una via d'uscita». La proposta avanzata dall' Unione Europa è presa in considerazione? «La proposta europea è ancora sul tavolo. Come è sul tavolo la proposta del presidente del consiglio del Wto Stuart Harbinson. E c'è anche una iniziativa giapponese». Quale obiettivo immagina per Cancun? «La quinta conferenza ministeriale deve essere considerata come ima tappa di medio periodo del negoziato in corso. I ministri a Cancun esamineranno lo stato dell' arte del negoziato e da lì partiranno per effettuare le scelte necessarie per arrivare alla conclusione delle trattative programmate per la fine del 2004». In cosa consiste il negoziato? «Ci sono quattro aeree particolarmente significative su cui negoziare prima di Cancun. La prima di queste riguarda i paesi in via di sviluppo e in generale le questioni del commercio e dello sviluppo. La seconda è relativa all'accesso al mercato, all'agricoltura, ai prodotti manifatturieri e ai servizi. La terza questione è l'attuazione di una varietà di norme esistenti come la bilancia dei pagamenti; all'interno di questa varietà c'è l'interesse dell'Unione Europea per la possibile estensione della tutela dell'indicazione geografica. La quarta area è relativa alle regole, in particolare l'antidumping e la riduzione dei sussidi». Quale giudizio dà del colloquio avuto con Urso? «Ho trovato il colloquio con Urso molto significativo. E spero di poter continuare nella discussione soprattutto nel periodo della presidenza dell'Ue dell'Italia previsto per il secondo semestre del 2003, quindi in coincidenza con la conferenza ministeriale del Wto». Supachai Panitchpadki, direttore generale del Wto

Persone citate: Supachai, Supachai Panitchpadki, Urso

Luoghi citati: Doha, Europa, Ginevra, Iraq, Italia, Messico, Stati Uniti, Unione Europa