«Noi, tra Osama e Re Peperone» di Massimo Numa
«Noi, tra Osama e Re Peperone» «Noi, tra Osama e Re Peperone» Carmagnola entra nelle mappe della Cia Massimo Numa Il sindaco di Carmagnola, Angelo Elia, che è un professore di religione, ieri mattina era alle prese con uno spinoso problema: il cambio della guardia della «Bela Povronera», la sposa del Re Peperone, simbolo della città. Dopo quattro anni la signora Ileana Danelli avrebbe passato il testimone a Denise Petitti. Tutto bene, anche se qualcuno mormora che, beh, non tutti erano contenti di questa designazione e men che meno la signora Danelh. Alla solenne cerimonia dell'investitura, ha dato forfait: colpo di scena. «Non ci sarò per colpa dell'influenza - ha precisato l'ormai ex in una dichiarazione ufficiale ma sono stata felice di interpretare il ruolo di compagna di Re Peperone, l'ortaggio che fa da perno all'economia carmagnolese. Sono molto dispiaciuta di I non poter intervenire». Seguivano le parole della signora Denise che, a sua volta, «accettava con gioia, dopo alcune perplessità iniziali, di essere». Alla vigilia di questo non secondario evento, carico però di sottili veleni, tanto per non smentire il detto che le disgrazie non vanno mai da sole, rispunta a Carmagnola l'ombra del terrorismo islamico. Accontonato per un attimo il simpatico Re Peperone con la sua nuova consorte, appare la sagoma sinistra dello sceicco Osama bin Laden. Il sindaco apre una cartellina azzurra, traboccante di ritagli di giornali italiani e stranieri. Eccola lì, la storia che fa di Carmagnola, 25 mila abitanti, solo 300 tranquilissimi musulmani, una delle località più controllate d'Occidente. Roba seria, perchè qui c'è la Cia, l'Fbi, I Servizii. «Merito» dell' l'inquietante presenza dello shaick AbdulQadir FadLAllah Mamour, che s'è autoproclamato Imam della futura cittadella islamica, finanziata con i soldi di «società legate a Osama» e che lui vuole costruire a Carmagnola. «Ma non scherziamo nemmeno - spiega il sindaco, che sta per perdere la pazienza, o forse l'ha già persa - quel signore è venuto una volta con una fotografia della famosa mega moschea. Dico: una fotografia di un plastico. E allora? Non c'è un progetto, non si sa nemmeno dove la vuole fare. Non la farà mai. Quella foto poi l'hanno anche presa i carabinieri. Mi raccontano che AbdulQadir, nel '94, si era presentato con un tizio, un arabo, spacciato nientemeno che per il cognato di bin Laden». Tenuto conto che lo sceicco del terrore, di mogli, a quanto pare, ne ha collezionato 25, considerata la media dei componenti di una famiglia araba tipo, i cognati doc rischiano di essere 200 e forse anche di più. Chissà se quello era «vero». Comunque sarebbe morto in «misterioso» incidente stradale in Belgio e allora vattelapesca. «Cognato o non cognato, noi siamo stanchi di questo Imam che, da Carmagnola, estende al mondo le sue minacce, danneggiando così l'immagine della comunità». Però vive in una casa del Comune. «Macché. L'intestataria è 'Aisha Barbara Farina, che è una carmagnolese e aveva tutti i requisiti di legge per avere l'alloggio in affitto, circa cento euro al mese di canone. Non sappiamo neanche che faccia abbia, la "nostra" inquilina. Le rarissime volte che è venuta in Comune era coperta dal burqa. Persino i guanti, indossava», spiega seccato il sindaco. Barbara 'Aisha è pure direttore responsabile di «Al- Mujahidah». Suo l'editoriale cult dell'ottobre 2001, edito pochi giorni dopo l'attentato alle Torri. Titolo: «Io stoconiTalebani». Angelo Elia, sindaco di Carmagnola
Persone citate: Aisha Barbara Farina, Angelo Elia, Denise Petitti, Ileana Danelli, Osama Bin Laden, Peperone, Roba
Luoghi citati: Belgio, Carmagnola
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