TOTTI E VIERI LE DUE FACCE DEL CALCIO di Roberto Beccantini

TOTTI E VIERI LE DUE FACCE DEL CALCIO TOTTI E VIERI LE DUE FACCE DEL CALCIO Roberto Beccantini LA notte di Francesco Totti. Improvvisa, abbagliante. Due gol più l'assist a Emerson. La Spagna è la sua terra promessa. Al Bemabeu ricordano ancora la fucilata con la quale stecchì il Real. A Valencia non lo dimenticheranno facilmente. E così la Roma firma l'impresa della settimana. Servirà, non servirà: questo è un altro discorso. Rimane la metamorfosi di una squadra che, crollata in campionato, coglie al volo, in Europa, il salvagente lanciatole dal suo capitano, restaurato di fresco. Pensate: in nove partite di Champions League, la Roma aveva raccolto la miseria di 5 gol: alla decima, ne sforna tre in un cólpo. Totti ne incarna il simbolo più fulgido, patrimonio assoluto, ed esclusivo, del calcio italiano. Sono stati i suoi ricorrenti infortuni a condizionare la stagione romanista, più le sue ginocchia delle corbellerie arbitrali. Valencia costituiva l'ultima spiaggia: non avendo più nulla da perdere. Capello ha trovato il modo di prolungare l'agonia del sogno. Arsenal a Londra, Ajax all'Olimpico: è una roulette, tanto vale chiudere gli occhi e puntare. Il pareggio fra olandesi e inglesi è un altro piccolo segno del destino: perché non leggerlo con coraggio? Da Totti a Vieri. Il mondo rovesciato. Ventun reti in diciassette partite di campionato, zero in undici gare di Champions. Un incantesimo, chissà da quale stregone perpetrato. In assenza di Crespo, Recoba e Batistuta, e dopo il k.o. di Kallon, l'attacco dell'Inter è tutto lui, solo lui. Troppo poco. Palle-gol, una: di testa, nella ripresa. Così facile, così comoda, che l'ha sbagliata. Cuper continua a perdere pezzi (Kallon, Dalmat, Morfeo), il Barcellona gli impone uno 0-0 che riassume un'allarmante vaghezza di idee. Come il Manchester United con la Juve, i catalani si limitano a controllare le operazioni. Venivano da undici successi su undici, la qualificazione è a un passo. Non basta il cuore, all'Inter, e neppure le sono di sollievo i generosi polmoni di J. Zanetti. La spia delle benzina segna rosso. Privo di Emre, il centrocampo si riduce a uno sterile e cigolante titic-titoc. E adesso, attenzione al Newcastle: ha liquidato il Bayer Lervkusen, si è portato a uh punto, uno solo, dai nerazzurri. All'andata finì 4-1, una scampagnata, l'il marzo a San Siro va bene il pari, ma con Bellamy e Shearer meglio non scherzare.

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Londra, Newcastle, Spagna