Cessato allarme, ma la guardia resta alta di Guido Ruotolo

Cessato allarme, ma la guardia resta alta VIMINALE SODDISFATTO, TIENE LA LINEA «DEL DIALOGO E DELLA FERMEZZA» DEL MINISTRO PISANU Cessato allarme, ma la guardia resta alta Polemica dell'Ulivo sulla sicurezza dei convogli militari Guido Ruotolo ROMA Al Viminale tirano un sospiro di sollievo. Tutto sommato la giornata si è chiusa positivamente. Dal pimto di vista dell'ordine pubbhco, non si è fronteggiata nessuna emergenza o situazione critica per le manifestazioni, l'intrusione nell'aeroporto militare di Pisa, le occupazioni delle stazioni delle Ferrovie di Stato da Palermo a Milano, da Brescia a Modena -, i presidi di Bologna, Padova, l'assalto corsaro allo (ex) yacht di Silvio Berlusconi a Viareggio, il sabotaggio di vagoni militari (vuoti) di Grisignano. Tutto sommato, il modulo sperimentato al Social Forum di Firenze ha retto, ha funzionato: la direttiva del «dialogo e della fermezza» del ministro dell'Interno, Beppe Pisanu, ben si è conciliata sul territorio con l'« elasticità» delle forze di polizia (e dei manifestanti). Naturalmente, la giomata di ieri potrebbe avere delle ripercussioni dal punto di vista giudiziario: spetterà alla magistratura valutare gli episodi «illegali». Ma questo è un problema che sarà affrontato nei prossimi giorni. Ieri è andata bene anche perché il traffico femoviario, non ha risentito delle manifestazioni: non vi sono stati treni bloccati o ritardi sugli orari previsti. Di convogli militari, infatti, non ne sono più partiti da Vicenza per Camp Darby, anche se ieri sera i pacifisti-disobbedienti hanno presidiato lo scalo merci della stazione di Verona, avendo visto diversi camion militari dirigersi verso quello scalo. Ma secondo voci delle Ferrovie, nelle prossime ore non sono previsti altri trasferimenti: a destinazione sarebbero arrivati i sei-otto convogli programmati. Le altre richieste di spedizione di materiah per Camp Darby non dovrebbero essere collegate ai convogli destinati alla zona di (annunciata) guerra. Se la mobilitazione «frenate la guerra» continua, anche a livello politico il dibattito non accenna ad esaurirsi. Mentre il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, al question time alla Camera ha rivendicato la «costituzionalità» della concessione della rete delle infrastrutture agli americani, dall'opposizione si continua a chiedere al ministro della Difesa di riferire in Parlamento, «quanto prima», sui trasporti di uomini e mezzi statunitensi in Italia (Rifondazione propone una commissione d'indagine sulle basi e sugli accordi Nato). E ieri, il presidente della commissione Difesa della Camera, Luigi Ramponi, ha risposto positivamente alla sollecitazione del capogruppo Ds in commissione. Marco Minniti, chiedendo al ministro Martino di riferire in Parlamento. «Se poi verrà in commissione lo stesso ministro della Difesa - precisa il presidente Ramponi- o quello delle Infrastrutture o dell'Interno lo deciderà il govemo». Nella sua sollecitazione il diessino Minniti ha sottolineato che «finora non è stata fatta chiarezza né sulle modalità di tali trasporti, che avvengono in aree anche densamente urbanizzate, in concomitanza ed in contiguità con l'ordinario svolgimento del traffico civile, né sul tipo di materiale movimentato, sulle condizioni di sicurezza, la consistenza e la natura del materiale trasportato, e sulle garanzie da rendere sia alle popolazioni locali sia ai vettori». Prese di distanza dalle forme di lotta dei pacifisti-disobbedienti continuano ad arrivare anche dall'interno dell'Ulivo. Francesco Rutelli, leader della Margherita: «La pace è una cosa troppo importante per essere affidata a gesti che anziché creare consenso tra un popolo, che oggi è in stragrande maggioranza contro la guerra, rischia di dividerlo». Sdì e Udeur sono critici con la maggioranza del centrosinistra su ciò che riguarda «sia i cardini della politica estera, l'ancoraggio dell'Italia all'Onu, all'Ue e alla Nato, sia i fondamenti dell'azione politica il rifiuto netto dei metodi di lotta illegali». Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

Persone citate: Beppe Pisanu, Carlo Giovanardi, Darby, Francesco Rutelli, Giuseppe Pisanu, Luigi Ramponi, Marco Minniti, Minniti, Silvio Berlusconi