«Dicono che sono avaro, sono solo parsimonioso» di Simonetta Robiony

«Dicono che sono avaro, sono solo parsimonioso» FRASI CELEBRI DI UN GRANDE RACCONTATORE «Dicono che sono avaro, sono solo parsimonioso» Belle donne ne ho viste tante, ma le mie preferite erano Ava e G race personaggio Simonetta Robiony ' GRAN raccontatore di storie e storielle, impareggiabile mentore della Roma che fu, riservato fino alla ritrosia eppure disponibile a rispondere a qualunque domanda, Alberto Sordi lascia una serie infinita di ricordi, definizioni, commenti ripetuti più e più volte nella sua lunga, lunghissima camera. Eccone alcuni. LUI E IL PUBBLICO. «Il pubblico è il mio padrone: gli devo tutto. Senza il consenso del pubblico non sarei stato nessuno. Io faccio film per divertire la gente e magari anche un pò per farla riflettere. Non assolvo e non condanno. E il cinema politico non io farei mai. Non tocca a me giudicare gli uomini ma raccontarli cercando, magari, di far ridere». LUI E L'AMORE. «A me mi piaceva fidanzarmi, fidanzarmi in casa. Mi piaceva il pranzo alla domenica a casa sua, col padre la madre i fratelli. Mi piacevano i primi approcci, le confidenze, l'innamoramento. Poi però c'era il mio lavoro, gli impegni, i contratti firmati e le cose finivano, sfumando. Ma non ho mai ingannato nessuna: è che non me la sentivo di leganni. Al matrimonio, invece, non ho mai pensato: perché mettersi un'estranea nel letto?». LUI E IL DENARO. «Dicono che sono avaro. Non è vero: sono parsimonioso. Non mi piace andare in giro col macchinone, spendere e spandere, ostentare ricchezza. Lo trovo maleducato. E poi a mostrarsi troppo ricchi si suscita invidia e l'invidia non è un bel sentimento. Quand'ero giovane il mio sogno era fare tanti soldi per potermi sedere anch'io ai tavolini di Berardo in Galleria ad ascoltare la musica che suonava un'orchestrina, davanti a una coppa di gelato con la panna». LUI E LE DONNE. «Donne belle ne ho conosciute tante ma non posso dire chi era la più bella perchè ogni volta che mi pareva d'averla conosciuta ne incontravo un'altra che ini piaceva di più. Due attrici, però, m'hanno impressionato veramente. Ava Gardner quando stava con Walter Chiari e Grace Kelly di cui divenni amico quand'era principessa di Monaco». LUI E IL FASCISMO. «Sono cresciuto sotto il fascismo. Zitti e bboni tutti. Mio padre faceva l'orchestrale: aveva scelto di suonare il basso tuba per garantirsi un posto sicuro. A casa mia non si parlava mai di politica tanto che da ragazzino a me m'interessava solo quello che si mangiava a pranzo. Purtroppo la pasta al sugo con le polpette ce l'avevamo solo la domenica. Però il fascismo ci aveva regalato l'ordine, a noi italiani, e per via del Corso, chi andava verso Piazza Venezia stava su un marciapiede e chi andava a piazza del Popolo su un altro». LUI E IL COMUNISMO. «Quello che proprio non ho mai capito è perchè noi italiani avessimo il partito comunista più forte di tutti i paesi occidentab. Ma come? Stavamo nell'Alleanza atlantica. Eravamo amici degli americani. C'avevano pure messo nella classifica dei paesi più ricchi del mondo, eppure tanti continuavano a votare comunista. Per essere uguali dicevano. Uguali a chi? Gli uomini mica so' uguab tra loro». LUI E LA DEMOCRAZIA CRISTIANA. «Più che un democristiano io sono un cristiano. I democristiani, quando ho potuto, li ho sempre sfottuti, prima di tutti gli altri, di destra e di sinistra. Vengono bene, al cinema, i democristiani perchè quando fanno quello che non si deve fare se ne vergognano. E poi a me è sempre piaciuto capovolgere i personaggi: far vedere che quelli che sembravano buoni buoni non lo erano affatto e viceversa». LUI E LA TELEVISIONE. «No, non l'avevo capito che la televisione stava diventando il più importante mezzo di comunicazione di massa. E come me non l'aveva capito nessuno di noi che faceva cinema. Se nò ci buttavamo sull'affare. L'ho fatta pochissimo per non inflazionare la mia immagine e conservarla intatta per il grande schermo. Non immaginavo proprio che i miei film l'avrebbero trasmessi tutte le tv, giorno e notte, e che proprio grazie alla tv la mia popolarità sarebbe cresciuta pure presso i'giovani». LUI E LE VACANZE. «In vacanza ci sono sempre andato poco. Del resto da ragazzi quando uno di noi diceva: "Mo' parto", la risposta era sempre la stessa: "E 'ndo vai? Chi vive a Roma min parte". E poi d'estate si giravano i film. Mio fratello,, ogni anno, all'inizio delle vacanze mi chiedeva: "Che fai, n'artro film? N'artro ancora?". Non lo capiva. Avrebbe .voluto mi prendessi tre mesi di riposo ma io non lo sapevo fare. Le ferie le facevo d'inverno. Andavo in America con la nave e passavo dieci giorni gomito a gomito con i Krupp, i Rothschild, Greta Garbo, gente che non avrei mai potuto conoscere. Oppure me ne andavo sull'isola di Guarujà nel mar del Brasile. Ero l'unico uomo con libertà di manovra in mezzo a cinquanta ricche signore, in attesa al sabato dei mariti rimasti a lavorare a San Paolo». LUI E LA MUSICA. «Mio padre m'aveva messo subito al pianoforte: lo suonicchiavo, ma non bene. Poi avevo fatto parte del coro delle Voci Bianche della Capella Sistina ma a undici anni m'era venuta una gran voce da basso e l'avevo dovuto lasciare. Durante la guerra, per non andare al fronte e recitare in teatro, suonavo timpani e piatti nella Banda Presidiaria di Roma. La musica mi piaceva molto ma non è per questo che ho cominciato a cantare in palcoscenico. E' perchè non ero un virtuoso del gorgheggio né un attore capace di recitare Amleto, ma avevo una gran voglia di emergere. Così cantavo qualche sfrofetta sen-, za accompagnamento, facendomi" precedere dall'annuncio: Un ritmo lento del maestro Gambara. La gente restava basita-ma cominciava a conoscermi». LUI E LA CARRIERA. «De Laurentiis spesso m'ha rimproverato per non essere voluto andare in America a girare i film. "Un attore", diceva, "va dove lo chiamano". Ma io non sono un attore. Manco all'Accademia m'hanno voluto perchè dicevo "guera" e "fero". Io sono uno che sa fare solo l'italiano. E questo faccio». ét^fe A me piaceva ™^ fidanzarmi in casa Al matrimonio, invece, non ho mai pensato perché mettersi un'estranea A A nel letto? ^^ ^^ Non ho mai capito ^^ perché noi italiani avessimo il Pei più forte d'Europa. Tanti dicevano di votare Pei per essere uguali. Uguali a chi? Gli uomini mica so' uguali tra loro 99

Persone citate: Alberto Sordi, Ava Gardner, Capella, De Laurentiis, Gambara, Grace Kelly, Greta Garbo, Krupp, Rothschild, Walter Chiari

Luoghi citati: America, Brasile, Europa, Monaco, Roma, San Paolo