IL METODO E IL MOMENTO PEGGIORI di Luigi La Spina
IL METODO E IL MOMENTO PEGGIORI IL METODO E IL MOMENTO PEGGIORI Luigi La Spina NON ci poteva essere momento peggiore per una crisi alla Rai. Non ci poteva essere un metodo peggiore per cercare di risolverla. Non ci poteva essere un risultato peggiore per concluderla. Berlusconi che ripiomba nel gorgo del più clamoroso conflitto d'interessi, tra furbizie procedurali e patenti violazioni delle regole. Alti e giustificati lamenti, apprezzabili rivendicazioni d'orgoglio e di dignità dei presidenti delle Camere. Un coro di eccitazione pettegola avvolge i palazzi romani, un moto di fastidioso stupore coglie chi vorrebbe solo passare qualche ora migliore, la sera, davanti alla tv pùbblica. Certo è importante il rispetto dei ruoli e delle procedure. Sicuramente giusto individuare persone il più possibile competenti, il meno possibile dipendenti dai loro sponsor. Una modica quantità di ipocrisia fa bene alla vita politica, come a quella sociale. Ma non bisogna davvero credere, o far credere, che possa bastare per fermare il declino della Rai, il dissolversi del cosiddetto «servizio pubblico» in un ormai comico alibi per qualsiasi uso, anche il più nefando. Professori, manager, giuristi, scrittori e giornalisti in questi anni si sono alternati al vertice della Rai, con diversi risultati, ma senza aver mai potuto veramente invertirne la rotta verso la decadenza. Finché, come l'inascoltato Ciampi ripete con ammirevole costanza, non si affronterà il problema dell'informazione in Italia dalle sue radici, dall'intero sistema radio-tvstampa scritta, per garantire al cittadino il pluralismo culturale del vero confronto di opinioni, non ci sarà scelta di vertice Rai che modifichi, di molto, l'attuale penosa situazione: sottomissione sciocca e controproducente al governo, concorrenza al nbasso con il monopolista privato, riserva di caccia per piccoli feudi personali di potere. In attesa di una soluzione vera al problema Rai, si può certamente sperare che l'altolà dei presidenti delle Camere, ieri sera, serva almeno a raggiungere un compromesso dignitoso, una scelta presentabile davanti alla pubblica opinione. Bisogna fare presto: il mondo attende con trepidazione l'esito dello scontro all'Onu sulla guerra in Iraq; l'Italia, quello tra Bando e Sgarbi al Festival di Sanremo.
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