Nei «Posti di Alessandri»

Nei «Posti di Alessandri» Nei «Posti di Alessandri» Una personale dedicata alla memoria del pittore torinese esponente di Surfanta LA Galleria Narciso, al piano nobile di piazza Carlo Febee 18, ha inaugurato la settimana scorsa ima personale dedicata alla memoria del pittore Lorenzo Alessandri (Torino 1927 - 2000). Col rigore museale che caratterizza tutta l'attività del gallerista Elio Pinottini, la mostra ripercorre in sintetica antologìa tematica, «I Posti di Alessandri», tutta l'attività di questo artista autodidatta, esponente di spicco di Surf ppfanta. Ossia di quel gruppo di pittori che nel 1964 a Torino diede vita ad un effervescente movimento neosurrealista, che voleva unire SURrealismo e FANTAsia. Da qui deriva il neologismo Surfanta che fu anche il titolo della rivista fondata da Alessandri insieme allo scultore Mario Molinari e ai pittori Abacuc, Camerini, Colombotto Rosso, Macciotta e Ponte Coivo. In mostra troviamo un repertorio di piccoli e grandi dipinti che ripercorrono tutta l'attività di Alessandri, a cominciare da un livido e intensissimo autoritratto giovanile del 1949, per arrivare fino ai coloratissimi oh su masonite degli Anni 80 e 90. Quello di Alessandri é un immaginario fantasioso e inquietante, popolato da scheletri, spettri e personaggi ibridi di uomini con volti d'animale, allietato però qua e là daU'improwisa, incongrua comparsa di seu- suali fanciulle in fiore, nude, dai seni prorompenti; quasi un antidoto a quell'aura macabra e occulta che incombe in tutte le composizioni. Significativo è anche il contrasto tra i personaggi surreali, alla Savinio, e le ambientazioni dipinte in modo nitidamente realistico: un monastero tibetano, le casette all'inglese del viUaggio Leumann a CoUegno, i colorati negozi di King's Road a Londra (dove l'artista ha vissuto a lungo), una villa a Pinerolo. In quest'ultimo quadro, ad esempio, si vede aleggiare in cielo, sopra la casa e gli alti cipressi del parco, un gigantesco squalo bianco. E' un elemento magrittiano che stempera la temperie «inquieta, caustica e sulfurea» rilevata da Vittorio Sgarbi nell'introduzione al bel catalogo. Ig.c] Orario da martedì a sabato 10/12,30; 15,30/19,30. Ingresso libero. Fino al 29 marzo. «La caserma non c'è più» dipìnta da Lorenzo Alessandri nel 1990

Luoghi citati: Londra, Pinerolo, Torino