Belgrado, malinconie di esuli

Belgrado, malinconie di esuli Belgrado, malinconie di esuli In settimana la «Trilogia» della Srbljanovic e Tedeschi, un grande «Medico per forza» SI ride della professione medica, si riflette sul prezzo della pace e della libertà. La settimana dello Stabile offre spunti molto diversi affidati a due spettacoli di uguale interesse. Da martedì 18 al 22 febbraio al Teatro Carignano c'è «Il medico per forza» di Molière, nella traduzione originale di Cesare Garboli, con Gianrico Tedeschi, per la regia di Monica Conti, mentre dal 18 al 22 il Gobetti ospita «Trilogia di Belgrado» di Biljana Srbljanovic, per la regia di Massimo Navone (sempre alle 20,45 info 011/516.94.90). «Trilogia», un testo del 1996 della giornalista e scrittrice serba Biljana Srbljanovic, racconta in tono comico-grottesco e con un linguaggio non consueto di un gruppo di ragazzi che lasciano la Serbia alla ricerca di una vita «possibile», che sfugga lo strazio della guerra. Si ritrovano esuli in città molto diverse una coppia di fratelli a Praga, due coppie a Sydney e tre amici a Los Angeles - alle prese però con gli stessi problemi di integrazione e di identità, la stessa vogha di ritomo, le stesse radici, gli stessi ricordi che dolgono nel profondo. Dal contemporaneo al Seicen- to, l'insensatezza del mondo non sembra cambiare. E dunque in questa farsa di Molière che fece all'epoca - correva l'anno 1666 - incassi strabilianti, se protagonista della vicenda sembra appunto la professione medica odiata dall'autore, in realtà a rendere irresistibile l'intrigo è il quadro della foiba e della crudeltà umana che Molière disegna a tinte coloratissime e deliranti. La storia gira attorno a un avvertimento: attenti a chi parla una lingua astrusa, attenti agh incantatori. Con il loro linguaggio difficile e i loro.modi da messia esercitano un dominio sui fiduciosi e i deboli. Sganarello (un impareggiabile Tedeschi) fa il taglialegna. Beve e batte la moglie Martina, che per vendicarsi fa passare il marito per medico capace di curare qualunque malinno. Sganarello viene così ingaggiato per guarire una ragazza che si finge muta solo per sottrarsi a un matrimonio non gradito, e risolvendo il caso prende gusto al ruolo, tanto da decidere di vestirlo per sempre. Ha capito il rapporto tra parola e potere, e ha visto che, col -cappello da dottore, riesce pure ad avere la megho sul caratteraccio della moglie. «Molière per gh attori è ricerca, invenzione, laboratorio, virtuosismo, un po' di foiba e molta fatica. Per il pubbhco è divertimento e piacevolezza dice Tedeschi -. Gh amministratori di una volta dicevano: "La gente ha vogha di ridere". Facciamoli ridere quando si tratta di Molière. Però, sarà un caso, ma nel "Medico per forza" Sganarello dice: "Gente, attenzione, perché quando nell'aria gira stupidità c'è subito pronto chi se ne approfitta". In tutti i campi del vivere umano, in prima linea quello sociale. A questo punto si imbrogliano le carte, la falsità viene spacciata per verità e chi se le ritrova sul gobbo poi è proprio la gente». [cr. e] La scrittrice serba Biljana Srbljanovic

Persone citate: Cesare Garboli, Gianrico Tedeschi, Gobetti, Massimo Navone, Monica Conti, Srbljanovic

Luoghi citati: Belgrado, Los Angeles, Praga, Serbia, Sydney