Fare fuori il morbillo un piano per il 2007

Fare fuori il morbillo un piano per il 2007 INFETTIVOLOGIA Fare fuori il morbillo un piano per il 2007 UCCIDE ANCORA 30-100 PERSONE SU 100 MILA COLPITI LA STRATEGIA DA ADOTTARE E' QUELLA DEL VACCINO Stefano Cagliano LA Conferenza degli assessori alla sanità discute il Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e rosolia congenita. Lo scopo è far fuori il morbillo dal nu^ro paese entro il 2007 e ridurre e mantenere l'incidenza della rosoha congenita entro valori inferiori a un caso ogni 100.000 nati. Più che un piano sanitario, però, questo ricorda una gara di sopravvivenza tra gli ostacoli disseminati dai virus e dai nemici dei vaccini. Nemici sempre vivaci, sin da quando Edward Jenner propose la prima vaccinazione antivaiolosa. Anche se il morbillo può essere eliminato con la vaccmazione su larga scala, in Italia continuano a verificarsi epidemie, come quella del 2002, con ol- Wk 1 tre 30.000 casi e | sette morti. Il fat- 1 to che in genere I tutto finisca bene I non è una buona 1 ragione per trascurare il pericolo. La storia insegna che bisogna ragionare in termini di rischio/beneficio. E' vero che una malattia virale come il morbillo, anche se molto contagiosa e con vittime nei primi anni di età, in genere causa solo sintomi simili a quelli di un raffreddore, con aggiunte febbre e una fioritura sulla pelle che dura tra i 10 e i 20 giorni. Il problema è che, primo, non abbiamo una cura, e, secondo, che nei casi più sfortunati intervengono anche infezioni dovute a microbi, responsabili di otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti. Complicazioni che uccidono da 30 a 100 persone ogni 100 mila colpite. Che fare allora? Il vaccino in Italia non è obbligatorio, ma viene raccomandato ed è disponibile come un'arma a testata multipla contro il morbillo, la parotite e la rosoha. Per questo è indicato con la sigla MPR. Il morbillo, in particolare, è la malattia più pericolosa delle tre, ma ha le stimmate della malattia eradicabile perché il virus non fa i capricci genetici di quelli dell'influenza o dell'Aids, non ha serbatoi animah o ambientali, non ci sono portatori sani, i casi asintomatici sono rarissimi e il quadro clinico è facilmente riconoscibile. Il vaccino ha un'efficacia elevata e dà un'immunità di lunga durata. Tutto dimostrato dal fatto che il morbillo è già stato eliminato in varie nazioni industrializzate e in via di sviluppo. Ecco perché si è stabilito l'obiettivo di eradicarlo dall'Europa entro il 2007. Per arrivare a questo traguardo, però, è necessario ridurre in modo drastico la quota di popolazione esposta in tutte le fasce di età, raggiungendo coperture vaccinali elevate in tutte le nazioni. I nemici sono due. Oltre ai virus c'è la diffidenza atavica verso i vaccini, con un esercito mUitante sempre in guerra, quello degli obiettori, dei vaccino-terroristi. Quando nel 1954 si sperimentò per la prima volta il vaccino antipolio di Jonas Edward Salk, la prova fu condotta su due gruppi di bambini negli Usa. Nel primo, mezzo milione di bambini delle prime 3 classi elementari furono divisi a caso in due metà di cui fu vaccinata una soltanto perché l'altra doveva servire da controllo. Nel secondo gruppo il vaccino fu somministrato a bambini della seconda elementare offertisi volontari e furono fatti confronti sia con bambini che avevano ricevuto un preparato del tutto identico al vaccino, ma che vaccino non era, il cosiddetto placebo, sia con altri ai quali non venne dato nulla. Le due indagini dimostrarono una riduzione dell'82 e del 76 per cento dei casi di poliomielite. Un successo: migliaia di grucce in meno. Migliaia di famiglie non avrebbero più pianto. E le conclusioni non cambiarono neanche dopo il tragico errore di qualche settimana dopo. Per una svista nella preparazione del vaccino, una fabbrica ne aveva messo in circolazione una partita con virus non ucciso. Risultato: 67 bambini rimasero paralizzati e alcuni morirono. La reazione deh' opinione pubblica fu enorme: il 7 maggio 1955 la vaccinazione di massa fu sospesa dalle autorità federali. La sospensione e le preoccupazioni non durarono a lungo. La conclusione di una commissione parlamentare d'inchiesta non lasciò dubbi: i benefici superavano di gran lunga i rischi. Speriamo che la vicenda del morbillo non confermi che l'uomo è l'unico animale che non sa trarre profitto dalla propria storia.

Persone citate: Edward Jenner, Jonas Edward Salk, Stefano Cagliano

Luoghi citati: Europa, Italia, Usa