Tra Fontana e Maldonado l'astrattismo sudamericano

Tra Fontana e Maldonado l'astrattismo sudamericano Tra Fontana e Maldonado l'astrattismo sudamericano Tanto che un artista di qualità come l'uruguayano Joaquin Torres Garda, dal '29 in Europa a Barcellona collaborò con Gaudi alla Sagrada Familia, poi a Parigi e altrove fu legato a Mondrian, Theo Vandesburg, Seuphor e Le Corbusier. Al ritomo a Montevideo, negli Anni 40 collaborò alla rivista Arturo, pubblicata in un solo numero nel '44 con con Arden Quin, Edgar Bayley, il poeta Huidobro e Tomas Maldonado, che ne disegnò la copertina. Alle origini ci fu pure Emilio Pettoruti, in rapporti con Marinetti, Carrà, Papini, Picasso, Gris; a lui si deve la prima esposizione astratta a Buenos Aires nel 1924 con una sua personale. Insomma un ambiente vitalissimo, quello di Borges e dei gruppi che dalla rivista Arturo procedono con originalità, come l'interessante Madi che rivendica fantasia sull'estrema severità e rigidezza europea, adesione alla realtà, rifiuto della dimensione tradizionale del quadro verso opere dalle forme lìbere e in seguito quadri, sculture, mobili che coinvolgono la percezione dello spettatore con illusionismi ottici, colori ravvicinati e così via. Di indubbio interesse, allora appaiono i lavori di Lozza, di Esqui- vel, e di Rod Rothfuss che reclama l'abolizione della cornice regolare a favore di una che segua le linee irregolari del dipinto. Sorgono opere coloratissime, dalle forme curiose, strabilianti, con zone vuote al centro, ricerche spaziali così valide da costituire il miglior contesto nel quale si forma l'dargentino» Lucio Fontana, il quale esercita ruolo d'eccezione nel suo paese e in Italia. Docente all'Accademia di Altamira elabora teorie che sfociano nel Manifesto Bianco del '46, sui concetti di forme, suono, colore nello spazio, ripresi poi in Itaha e riaffermati nel Manifesto dello Spazialismo nel dicembre '47. La sezione dedicate a Fontana, curata da Enrico Crispolti, presenta opere magistrali, fra le prime in Argentina e disegni e schizzi per gli ambienti a Milano, come per la Triennale e la Galleria del Naviglio, inoltre 5 importanti tele con buchi e tagli. La mostra curata da Marcello Pacheco, espone 160 dipinti e sculture, fra i quali nell'ultima sezione, le esperienze pittoriche, superbe, di Maldonado e Alfredo Hito con esiti maturi e raffinati verso l'astrazione europea. Una mostra straordinaria, appuntamento da non trascurare. Alla Galleria d'arte moderna di Bergamo la straordinaria avventura d'un gruppo di intellettuali argentini Fiorella Minervino E questa una rassegna di tale interesse e per l'Italia una novità rara che riserva sorprese anche per coloro che da lungo tempo conoscono l'arte dell'America del Sud, specie argentina e uruguayana. ' Si tratta d'una - eccezionale panoramica della pittura e scultura argentina astratta negli anni 40-50, con numerose opere precedenti degli Anni 20-30 di tutti i movimenti d'avanguardia come il Madì, Arte Concreto-Invencion, Perceptismo, originati da una serie di artisti che, o vissero a lungo a Parigi o in Europa, o comunque ebbero rapporti fitti e continui, con i Futuristi italiani (Marinetti fu subito celebre a Buenos Aires), con l'arte Concreta e il Costruttivismo europeo.