Barbara Alberti attizza a gelosia di Majakovskij

Barbara Alberti attizza a gelosia di Majakovskij Barbara Alberti attizza a gelosia di Majakovskij N Barbara Alberti, scrittrice umbra ribelle e selvatica, tenera e aggressiva, oscillante tra gli estremi della perversione e del misticismo, cova un'anima slava. Sin dal brillante esordio. Memorie nudvoge (1976), che vinse il premio L'inedito e rimane forse il suo libro più felice anche nelle ingenuità stilistiche, mosaico di favole truculente, percorse da sortilegi, incantesimi e sfrenate diavolerie, che sarebbe piaciuto ai poeti della rivoluzione russa. Nei libri successivi. Delirio (1978) e Vangelo secondo Maria (1979), non aveva mantenuto le promesse, scadendo nel manierismo e nei furori femministi. Chiara, la protagonista ài Donna di piacere (1981), finiva in un bordello di provincia per inseguire l'estasi di un piacere celeste. In questo suo nuovo libro, più che romanzo biografia romanzata di Majakovskij e del suo ambiente intellettuale, trova la chiave adatta per accendere la miccia dell'invenzione. Utilizzando saggi, memorie e citazioni di poesie delle grandi voci di una stagione inipetibile, da Blok a Pastemak, da Esenin a Anna Achmatova, costruisce una fulminea e cinematografica storia intorno alla molla della gelosia, aculeo velenoso che colpisce tutti i personaggi. La sorella Ljuda è gelosa di Lili Erik, l'amante del poeta, vista come una 'ladra che lo ha strappato alla famiglia e se l'è proso come se fosse suo"; Belyj è invidioso di Blok e ne perseguita la moglie "con sospiri e chiassate e scene spudorate"; Majakovskij, "nero come un corvo", avverte la rivalità con Esenin, il poeta contadino "biondo come una spiga" che conquista le folle e rischia di detronizzarlo. Animatrice della più frenetica girandola di gelosie è Marina Cvetaeva che, innamorata della catastrofe, si crogiola nella sofferenza e nell'estasi della povertà. Tenta di RECENMasRom IONE mo no sedurre Majakovskij, s'innamora di Pasternak senza curarsi dei tormenti del marito Sergej Efron, ma poi frena perché ciò che desidera è soltanto "un amore di carta" costruito in un triangolo epistolare con lui e Rilke, ormai moribondo, non più in grado di reggere le passioni. Anche lili.si vendica di Majakovskij, innamorato di una ventenne russa conosciuta a Parigi grazie alla sorella Elsa Triolet: lo richiama a Mosca, fa in modo che la fanciulla sposi un visconte e che al poeta intenzionato a tornare da lei sia negato il visto. L'invenzione narrativa è affidata alla figura del gobbo Nikita, spia di Majakovskij prima per conto dell' Ochrana, la polizia segreta zarista, e poi assoldato dalla Ceka grazie a Larisa Rejsner, il futuro modello di Lara del Dottor Zivago. Il gobbo finisce per affezionarsi al poeta e lo salva dal suicidio quando crede che voglia lanciarsi da un ponte. Dopo i duri attacchi al regime con La cimice e II bagno, Majakovslqj viene abbandonato dai Brik che partono per Berlino. La sua morte spettacolare, un colpo di pistola al cuore, è un mezzo per scavalcare il suo tempo ^ poi risorgere. Mandel'stam, commenta la Alberti, fu più eroico e meno chiassoso: 'piccolo com'era, si levò contro il dittatore deridendolo nei versi, e morì in silenzio". RECENSIONE Massimo Romano Barbara Alberti Gelosa di Majakovskij Marsilio, pp. 282, e 16 ROMANZO li

Luoghi citati: Berlino, Mosca, Parigi