Bambino colpito da meningite

Bambino colpito da meningite E' IL SECONDO CASO IN CANAVESE DOPO QUELLO DI SAN GIORGIO. I MEDICI: UNA FORMA NON INFETTIVA Bambino colpito da meningite Ha 11 mesi ed è ricoverato in gravi condizioni Mauro Revello IVREA E' rimasto nel reparto di pediatria dell'ospedale di Ivrea soltanto per poche ore, il tempo di diagnosticare una forma di meningite da «haemophilus». Andrea (il nome è di fantasia), di appena undici mesi, è adesso ricoverato nel reparto di rianimazione infantile dell'ospedale di Alessandria. Le sue condizioni sono gravi, come sempre accade in questi casi, ma i medici sono cautamente ottimisti sul suo recupero. I genitori di Andrea, una giovane coppia che vive in un paese a pochi chilometri da Ivrea, si sono accorti che il bambino aveva iniziato a star male nella serata di domenica. Il primo sintomo è stata la febbre, sempre più alta. Nella | notte, poi, le condizioni sono peg¬ giorate: all'aumento di temperatura si sono aggiunti una rigidità della nuca e anche le convulsioni. Ieri mattina non hanno più esitato, e si sono recati al pronto soccorso dell'ospedale eporediese. Da qui il bambino è stato subito portato nel reparto di pediatria, fino alla diagnosi; meningite da haemophilus di tipo B, un batterio delle vie aeree che, in determinate condizioni (come è successo per Andrea), può generare patologie anche serie. Vista la gravità della situazione, quindi, il bambino è stato immediatamente trasportato ad Alessandria, nel reparto di rianimazione che è attrezzato per le cine necessarie. «Da quello che abbiamo saputo - dice la dottoressa Francesca Casazza, direttore sanitario dell'Asl 9 - il decorso è regolare, ci auguriamo tutti che questa situazione si risolva al più presto». E aggiunge: «Non si deve parlare di epidemia. Si tratta di un caso isolato, anche se nelle ultime settimane si è creata una situazione di allarme generale che, comunque, non sarebbe giustificata». La meningite da haemophilus, a differenza da quella meningococcica, non è infettiva. Pur nella sua gravità, prevede un preciso e significativo percorso assistenziale nei riguardi del paziente colpito dalla malattia, ma i medici tranquillizzano: «Non c'è rischio di infezione per la comunità e neppure per le persone che sono state a contatto con il bambino - dice il direttore sanitario dell'ospedale di Ivrea, il dottor Clemente Ponzetti -, Noi stessi non abbiamo avviato alcuna profilassi per il personale e gli altri degenti del reparto di pediatria, cosa che si fa invece per il memngococco». La scorsa settimana era toccato a un bambino di tre mesi, di San Giorgio. Dopo giorni di febbre altissima, igenitori lo hanno portato al Regina Margherita di Torino. Qui, l'esame eziologico del liquido contenuto nel midollo spinale, ha accertato la meningite da pneumococco, ima forma, anche questa, non infettiva. E nelle settimane precedenti sono emersi diversi casi di meningite meningite sul territorio regionale. «Da parte nostra c'è un'attenzione costante - recita una circolare del servizio regionale di sanità pubblica -. I dati degh anni passati mostrano che l'incidenza della malattia è rimasta sostanzialmente costante e quantitativamente molto modesta». Non solo: non si sarebbero mai verificate manifestazioni epidemiche, neppure limitate. L'ospedale di Ivrea, dove era stato ricoverato il bimbo colpito da meningite

Persone citate: Clemente Ponzetti, Francesca Casazza, Mauro Revello, Secondo Caso

Luoghi citati: Alessandria, Ivrea, Torino