Europa nello spazio con i razzi dell'Avio di Roberto Ippolito

Europa nello spazio con i razzi dell'Avio Europa nello spazio con i razzi dell'Avio Roberto Ippolito inviato a C0LLEFERR0 I manifesti sui muri proclamano: «Colleferro città dello, spazio». Proprio a ridosso dei centro storico di questa località, circa cinquanta chilometri a sud di Roma, c'è lo stabilimento dell'azienda aerospaziale Fiat Avio. Azienda diventata oggetto del desiderio a livello intemazionale per la possibile cessione nell'ambito del piano di rilancio della Fiat e da ieri chiamata a compiti di guida senza precedenti nel suo settore in Europa. Nell'anfiteatro all'interno dell'area dello stabilimento, con gli ingegneri e i tecnici che occupano tutti gli spazi, viene firmata una valanga di documenti: sono i contratti con i quali la Fiat Avio ottiene dall'Esa (l'Agenzia spaziale europea) la responsabilità totale dello sviluppo del lanciatore Vega, il razzo vettore per la messa in orbita di satelliti di dimensioni medie e piccole, e ha il compito con il Cnes (l'ente spaziale francese) di realizzare il motore P80 per il primo stadio. Così Colleferro si sente un po' la capitale europea dello spazio. La Fiat Avio è la prima società che si sia mai aggiudicata in Europa il ruolo di guida per un programma spaziale come il Vega, nato dalla collaborazione fra sette paesi. Ecco dunque cos'è la realtà della Fiat Avio. Un lungo lavoro alle spalle, ma il suo amministratore delegato Saverio Strati si preoccupa solo di quello che c'è davanti. Tanto che dice che la firma dei contratti «non è punto di arrivo», ma «un primo traguardo» e soprattutto «l'inizio di un'avventura». «E' una buona giornata per l'Italia» si compiace Jean-Jacques Dordain, direttore dei lanciatori dell'Esa, annunciando che il nuovo Vega, destinato ad allargare il mercato delle piccole missioni di sateUiti governativi, scientifiche commerciali, sarà disponibile dal 2006. Con il P80 nasce una nuova generazione di motori a propellente solido con prestazioni superiori e costi inferiori. Antonio Rodotà, direttore generale dell'Esa, riconosce alla Fiat Avio | «la tenacia, la costanza, la forza Nello stabdi Collefersiglato il coche assegall'industrla responstotale delldel lanciatE il più improgrammsatellitare del contin limento ro ontratto na a torinese abilità o sviluppo ore Vega portante ma ente della volontà, il credere che quello Che'Si sta facendo è vàlido». Con Colleferro e i suoi seicento addetti l'Italia, che stenta nella ricerca, ries,ce a trainare l'^yropa nell'innovazione. In (ima nota la Fiat Avio fa osservare che il nuovo lanciatore ((rafforza la missione strategica di assicurare un accesso europeo indipendente allo spazio». Il programma vale per l'azienda un fatturato di 181 milioni di euro, il 630Zo del totale. Un ordine importante: il fatturato della Fiat Avio dell'attività spaziale nel 2002 è di 220 milioni di euro (quello complessivo di 1.500). Guido Possa, viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, vede nei contratti firmati ieri un buon segnale per il futuro. Giovanni Dell'Elee, sottosegretario alle attività produttive, definisce la Fiat Avio «una realtà per l'industria italiana». E Sergio Vetrella, presidente dell'Asi (l'Agenzia spaziale italiana, impegnata con il 300ZoneU'Elv, la società costituita per dar vita al nuovo lanciatore e di cui la Fiat Avio detiene il 7007o) vede concretizzarsi con i contratti firmati ieri «idee a volte difficUi da sognare». Per la Fiat Avio, forte del nuovo ruolo guadagnato in Europa, è il momento di altre sfide. Con «il lavoro vero» che comincia ora,' come avverte Strati. Con la crisi in corso del settore spaziale a livello mondiale da superare. Con un possibile nuovo assetto azionario. «Il governo guarda con mólta attenzione a un eventuale intervento italiano della Finmeccanica» afferma Dell'Elee, precisando che c'è una valutazione in corso anche per la francese Snecma. Interpellato dai giornalisti sulla Snecma, Strati ricorda i rapporti esistenti «da molti anni» dicendo di rispettarne «le competenze» e aggiungendo: «Tutto dipende dagli accordi che si potranno sviluppare, l'importante è crescere, svilupparsi, valorizzare le competenze professionali». Insomma, sottolinea l'amministratore delegato, «è auspicabile un assetto azionario che consenta all'azienda di continuare a sviluppare e a crescere». Azienda, puntualizza Strati, che «vale molto». Nello stabilimento di Colleferro siglato il contratto che assegna all'industria torinese la responsabilità totale dello sviluppo del lanciatore Vega E il più importante programma satellitare del continente