Psicofarmaci ai bimbi, pro e contro di Daniela Daniele

Psicofarmaci ai bimbi, pro e contro ROMA, FINO A SABATO MARATONA DI RELAZIONI E INCONTRI CON 368 SCIENZIATI Psicofarmaci ai bimbi, pro e contro Dibattito al congresso delia Società di Psicopatologia Daniela Daniele ROMA Viaggio jntomp al cervello e alle sue manifestazioni, con un occhio attento alle neuroscienze, ma anche al rapporto, non sempre cristallino, tra multinazionali del farmaco e medici. In più, un'incursione nella fantascienza, sempre meno fantastica e sempre più vicina alla realtà. E' il nutrito programma per l'ottavo congresso della Società italiana di psicopatologia, che ha per titolo «Dal disturbo alla malattia». Si apre oggi a Roma e si chiuderà sabato, con 368 relatori e 90 simposi. Tra gli argomenti caldi il dibattito sugli psicofarmaci ai bambini che, negli ultimi tempi, ha fatto registrare scontri ideologici a tutti i livelli. «Cercheremo di affrontare la questione nel modo più equilibrato possibile - promette il professor Paolo Pancheri, presidente del convegno - tenendo presente che bisogna ricorrere ai farmaci solo quando sono indispensabih, per esempio in caso di schizofrenia a inizio infantile o di fronte a manie ossessive che diventano patologiche, ed evitarli quando se ne può e se ne deve fare a meno». La diatriba intemazionale verte sulla facilità con cui certi psichiatri prescrivono queste medicine ai piccoli «troppo vivaci». «Infatti - risponde lo psichiatra c'è da chiarire la differenza tra un disturbo vero e proprio e la normalità di un bambino un po' iperattivo. Naturalmente, a fare la differenza è una corretta diagnosi. Va da sé che non si può pensare di chiudere il discorso prescrivendo farmaci: ci vuole un accurato esame del contesto sociale, in famiglia e a scuola, in cui i minori vivono». Altro tema, forte, il conflitto d'interessi; case farmaceutiche. in modo lecito o illecito, esercitano pre jsioni, con incentivi economici, su medici e cattedratici, affinché promuovano i loro prodotti. «Argomento - osserva Pancheri - che riguarda anche gli psichiatri. Per questo avanzeremo alcune proposte, la prima delle quali prevede che, chiunque sia chiamato a parlare in un meeting, debba dichiarare apertamente se abbia un rapporto economico con qualche azienda. Nulla di nuovo, peraltro. Al più importante congresso di psichiatria del mondo, negli Stati Uniti, è ormai prassi normale che accanto al nome del relatore compaia quello dello sponsor farmaceutico. Se i rapporti sono chiari e dichiarati, infatti, non può essere arrecato alcun danno, soprattutto alla facoltà di giudizio di chi ascolta». Si parlerà delle depressioni, in particolare di quelle resistenti ai farmaci e di quelle «sotto sogha» che non possono definirsi un disturbo psichico vero e proprio, ma che hanno a che fare con un malessere dell'anima che porta, comunque, sofferenza. Al centro di alcune relazioni anche le sindromi depressive di adolescenti e anziani, categorie che per tanto tempo sono state trascurate, e la necessità di potenziare un'assistenza psichiatrica capillare sul territorio, soprattutto per dare appoggio alle famighe sulle quali, spesso, si scarica tutto il peso di un malato psichiatrico. E poi tutto il futuribile. Dalle diagnosi complesse per riconoscere alterazioni e lesioni nel cervello, alla grande speranza rappresentata dalla terapia genica. «Nel nostro campo - osserva Pancheri - potrebbe essere la svolta per la cura di patologie quali la schizofrenia, il disturbo bipolare e quello ossessivo. Ma ci vorranno ancora almeno dieci anni». Anni di attesa operosa, visti i rapidi passi avanti della ricerca. E proprio per sottolineare come quello che fino a poco tempo fa pareva solo frutto di fantasia e oggi è sotto i nostri occhi, il Congresso si concederà una serata di confronto tra scienza e fantascienza, venerdì, con la proiezione degli spezzoni di tre film «2001, Odissea nello spazio», «Biade runner» e «Intelligpnza artificiale» - e il dibattito era i medici e la professoressa Aiello Carlucci, fisico e presidente della Società italiana di intelligenza artificiale. Tra gli argomenti caldi le depressioni e le strategie delle case farmaceutiche con medici e studiosi perché promuovano i loro prodotti E' dibattito su bimbi e psicofarmaci

Persone citate: Aiello Carlucci, Pancheri, Paolo Pancheri

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti