Il giallo delle microspie scuote la politica di Gian Piero Moretti

Il giallo delle microspie scuote la politica LA PSICOSI CORRE DA SANREMO A IMPERIA E A GENOVA, CONTROLLI NEGLI UFFICI DI MOLTI ESPONENTI. L'OPPOSIZIONE CHIAMA IN CAUSA LE ASSUNZIONI AL CASINO' Il giallo delle microspie scuote la politica An nel mirino, e oggi Bornacin promette rivelazioni retroscena Gian Piero Moretti SANREMO Alleanza nazionale nel mirino delle microspie. Ma chi le ha sistemate? E a quale scopo? L'on. Gioi^io BbrriacMLl,tìà^ttovatà ^tìél -mv^no, del suo ufficio-alloggio di corso Matteotti a Sanremo; l'assessore regionale Massimiliano Jacobucci ne ha scoperte addirittura tre: una nel telefono del suo ufficio in Regione, la seconda sull'auto e la terza nella sede della scuola professionale «Pastore» di Imperia, di cui è presidente. Entrambi gli esponenti politici di An hanno annunciato denunce alla magistratura. Ma intanto si è iniziata la corsa alla bonifica degli uffici da parte di altri esponenti del partito dì Fini voluta espressamente dal vicepresidente della Regione Plinio, che ha chiesto a Biasotti di far controllare tutti i telefoni degli assessori e dei consiglieri regionali. Sembra, anche se non esistono conferme ufficiali, che siano state compiute ricerche, peraltro senza esito alcuno, in qualche ufficio dell'Amministrazione provinciale (sarebbe quello dell'assessore provinciale alle Politiche attive del Lavoro, Francesco Castagnino) e nella sede della Scuola edile di Imperia, di cui è presidente Giorgio Silvano: sia Castagnino sia Silvano sono esponenti di An. Ma ormai la psicosi ha raggiunto livelli elevatissimi. E il caso è approdato a Roma con una prote¬ sta ufficiale di Bornacin finita sul tavolo del presidente della Camera Casini, del presidente di An Fini, del capo della polizia De Gennaro. Una vicenda a tinte fosche, nella quale si è anche inserito un altro piccolo giallo: inizialmente si era sparsa la voce che una microspia fosse stata trovata anche negli uffici imperiesi della Riviera trasporti. C'è stata ùhà còriTértna' dà'parte del titolare dell'azienda che ha proceduto alle bonifiche negli uffici degli esponenti di An, seguita da una smentita del direttore della Rt, Carlo Conti: «Da noi non è stato trovato nulla e il titolare dell'azienda che ha proceduto alle bonifiche, Barbarossa, lo comunicherà ufficialmente lunedì mattina (oggi, ndr) nel corso della conferenza stampa indetta dall'on Bornacin». Anche Luigino Dellerba, presidente della Rt, ieri mattina ha smentito 0 ritrovamento di microspie presso l'aziènda: «Forse l'equivoco è nato dal fatto che la sede della Rt si trova nello stesso palazzo del Centro Pastore». Altro piccolo mistero: i carabinieri di Sanremo hanno chiesto di presenziare alla conferenza stampa del parlamentare. Perchè se, per il momento, non hanno ricevuto alcuna denuncia da parte degli interessati? C'è qualche indagine della magistratura sul filone Anscuole di formazione? Tutti smentiscono, ma il caso delle microspie trovate qualche anno fa nel tavolo di un bar di Roma dove due magistrati - poi finiti in carcere per ima vicenda di tangenti - stavano tranquillamente conversando rappre¬ senta la cartina di tornasole di quanto le smentite, a volte, non rappresentino che la conferma di fatti reali. L'on. Bornacin, che si dice al centro di un complotto che nascerebbe all'interno del suo stesso partito, ha annunciato che alla conferenza stampa renderà pubblici i suoi sospettij facendo nomi e cognòiài. ttecriici che hanno effettuato, la bonifica rintracciando le quattro microspie hanno precisato che si tratta di materiale elettronico che si può acquistare facilmente nei negozi specializzati ed è molto meno sofisticato di quello in dotazione agli investigatori di polizia. carabinieri e guardia di finanza. Congegni che hanno una portata massima di 300 metri e che si possono sintonizzare anche su im'autoradio. La scoperta delle microspie è avvenuta in un momento particolarmente delicato per la vita politica di Sanremo, travolta da due inchieste parallele - l'appalto triennale cp^r le assicurazioni del Comuriè, uri «affaire» da 4 miliardi e mezzo di vecchie lire, e l'acquisto di un angiografo per l'Asl imperiese, altro business da 2 miliardi 547 milioni - che hanno portato all'invio di infonnazioni di garanzia a politici, funzionari comunali, primari medici e imprenditori privati. Non solo: in questi giorni il casinò ha assunto 13 nuovi croupier (e altrettanti entreranno in servizio ad aprile) tutti provenienti dalle selezioni effettuati presso la scuola «Pastore». Assunzioni che hanno suscitato perplessità per il ruolo di «figli d'arte» di alami fortunati con accuse al vetriolo.da parte dell'opposizione. Ed è emerso, anche se potrebbe trattarsi di un particolare di scarso rilievo, che fra gli assunti c'è anche il figlio di un funzionario comunale indagato per turbativa d'asta e truffa nell'ambito dell'inchiesta per il brokeraggio delle assicurazioni del Comune di Sanremo. registro degli indagati. Nuove inchicoLe che coinvolgerebbero manager, funzionari comunali e imprenditori privati, alcuni già sotto accusa nel quadro dei due precedenti procedimenti, altri che invece risulterebbero completamente estranei alle prime due tranche d'inchiesta. Indagini collegate da un unico comune denominatore: le telefonate intercorse fra i vari protagonisti delle vicenda e intercettate dagli investigatori delle fiamme gialle. Colloqui che avrebbero aperto nuovi scenari facendo scattare altri accertamenti. E ora si parla con insistenza di una raffica di interrogatori di «persone informate sui fatti» già fissati per questa settimana dal sostituto procuratore della Repubblica Vittore Ferrerò. [g. p. m.] L'on. Giorgio Bornacin di An