Le utility hanno cambiato linea Il telefono non dà più profitto

Le utility hanno cambiato linea Il telefono non dà più profitto DA EDISON AD ACEA A ENEL, AGLI OPERATORI ADESSO PIACE L'AZIENDA A TUTTO GAS Le utility hanno cambiato linea Il telefono non dà più profitto Le società puntano sul core business per tentare di recuperare, almeno in Borsa il profilo difensivo che in periodi così burrascosi può salvare le quotazioni del titolo Laura Galvagni Edison che punta al deconsolidamento di Edisontel, da dismettere come tutte le altre attività non strategiche. Aem Milano che esce da Fastweb, il braccio dei servizi telefonici, ma si tiene stretto il ramo operativo della banda larga salendo al I000Zo di Metroweb. Acea che a più riprese sottolinea: Atlanet non ci interessa più. Enel che tiene in pancia Wind ma ammonisce: dovrà diventare finanziariamente indipendente. Eni che cerca di prendere tempo su Albacom. Il rapporto tra energia e telefonia sembra ormai aver raggiunto il capolinea. Non si può certo dire che sia stato un matrimonio di lunga data, la passione per le tic è nata solo qualche anno fa si è spenta con lo scoppio nel 2000 della bolla speculativa. Ora, però, disfarsi del «fardello» diventa davvero difficile. In attesa di tempi migliori, la maggior parte delle utility ha deciso di puntare nuovamente sul core business nel tentativo di recuperare, almeno in Borsa, quel profilo difensivo che in periodi così burrascosi può salvare almeno le quotazioni del titolo. E così ecco che Enel riorganizza la struttura, mette in disparte tutto quello che non ha a che fare con l'energia e si concentra su elettricità e gas. Non a caso Dresdner Kleinwort Wasserstein che ha una raccomandazione sul titolo add (ossia aggiungi), e ha fissato per l'ex monopolista un prezzo obiettivo di 5,8 euro, precisa che il valore rappresenta un multiplo pari 7 volte il margine operativo lordo del comparto distribuzione oppure 6,5 volte l'ebitda della generazione e trasmissione dell'energia. Non considera nemmeno, quindi, l'esposizione sul settore tic anche se poi la banca d'affari precisa che la leggera discesa dei margini da generazione è stata compensata dal taglio dei costi e dai più elevati profitti delle telecom. Al mercato piace inoltre la strategia espansiva che il gruppo sta avviando sempre nel settore del gas o dell'elettricità. Lo dimostra il fatto che lo scorso 19 febbraio, con i listini in caduta libera, Enel è riuscita a contenere le perdite grazie a indiscrezioni, poi smentite, di un suo possibile interesse per la quota di maggioranza di Snet, società francese attiva nel comparto dell'energia. Intanto, anche Acea e per voce del suo presidente, Fulvio Vento, ha ribadito l'intenzione di un disimpegno totale dalle tic. «E' da tempo che abbiamo scelto la strada della valorizzazione, obiettivo che perseguiamo anche attraverso le cessioni per quanto riguarda l'esposizione nella telefonia». In particolare Vento faceva riferimento all'intenzione di mettere sul mercato il 330Zo di Atlanet, società più volte ricapitalizzata ma che do¬ vrebbe comunque chiudere il 2002 con perdite che si aggirano attorno ai 100 milioni di euro. Un'uscita dal capitale della società, che, peraltro, ha anche una quota del 120Zo in Ipse, uno degli operatori che si è aggiudicato la licenza Umts ma la cui attività è congelata dallo scorso settembre, veirebbe sicuramente percepita bene dal mercato. E Aem Milano? La Borsa ha festeggiato l'annuncio, fatto il 13 febbraio, della cessione della sua partecipazione in Fastweb in cambio del 1000Zo in Metroweb. In sostanza, la società guidata da Giuliano Zuccoli ha preferito abbandonare il settore dei servizi telefonici per applicarsi esclusivamente sul fronte, più operativo, della realizzazione della rete in fibra ottica. Una mossa sicuramente ben vista da Piazza Affari. Merrill Lynch, in una nota di qualche settimana fa aveva infatti messo in luce la rischiosità del legame esistente tra Aem e Fastweb. La banca d'affari aveva infatti sottolineato che l'uti- tlity presentava un mix, dal punto di vista degli asset, non difensivo visto che il 100Zo del valore dell'azienda (stimato attorno a 3,5 miliardi di euro) era legato alla quota del 300Zo detenuta nella società controllata da e.Biscom. Maggiormente apprezzata dal broker americano la rifocalizzazione sulla divisione acqua e l'impegno per la centrale termoelettrica di Cassano d'Adda che, secondo la casa d'affari, potrebbero spingere gli utili. Su conti di Eni la presenza nelle telecomunicazioni non ha mai pesato molto anche perché la società è riuscita a farvi fronte grazie alle capacità di generazione di cassa del business principale, ossia il petrolio. E' comunque nota l'intenzione del cane a sei zampe di disfarsi della quota detenuta in Albacom (350Zo Eni, BT 230Zo, Bnl 22,50Zo e Mediaset 19,50Zo), quota che il colosso petrolifero aveva già svalutato per 203 milioni di euro nel bilancio 2002. Tra l'altro, sempre nel 2002 i soci avevano dovuto ricapitalizzare do sul piatto 125 milioni di euro. Ora, hanno deciso di non muovere più alcun passo. Qualche settimana fa era infatti attesa una nuova iniezione di liquidità, gli azionisti hanno però preferito frenare spiegando che era meglio «lasciare aperti i lavori per poter definire meglio i termini e le modalità di copertura del fabbisogno finanziario». La morale è una sola: tutti i promotori delle attività tic alternative agli ex monopolisti vogliono vendere qualcosa: la minoranza (come Wind) o il più possibile. I compratori, nel frattempo, latitano. E dall'estero giungono segnali altrettanto inquietanti: è bastato che Deutsche Telekom lanciasse una nuova emissione in bond perché i gestori corressero a comprare le obbhgazioni vendendo, in parallelo, i titoli della società telefonica (precipitati in due sedute del 100Zo abbondante). Insomma, per le tic nessuno ha più voglia di sborsare una lira. [Borsa&Finanza] LE UTILITY BATTONO IL MIBTEL E QUOTAZIONI A PIAZZA AFFARI Prezzo Capìt. in euro (min di euro) Var. Vo ' Var. "/o Pie 1 mese 1/1/02 ENEL 5.32 32,256 -0,95 7,26 16,3 SNAMRETEGAS 3,17 6.197 -3;47 -2,46 14,7 AEM 1,36 2.448 3,27 7,17 23,5 ASM BRESCIA 1.68 1.227 -1,64 -3,90 n.d. ACEA 3.81 811 -11,77 -9,50 17,0 ' AEW! TORINO 0.99 343 -8,25 -7,13 15,2 AMGA 0,79 257 0,86 -1.95 12,5 ENERTAD 4,02 201 . 3.08 1.26 893,3 ACEGAS 4,50 160 -4,66 -1,23 14,41 ACQUE POTABiLI 19,20. - ■■r%sF~ 2,18 1,05 45,0 ACQ. DE FERRARI 6,55 193-0,50 -1.80 50.0 i ACTELIOS 5.98 102 0,50 -0.33 iMtH ACSM COMO 1,42 53 2,91 6,63 27,2 ACQ.NICOLAY 2,44 33 3,83 1,67 25.4

Persone citate: De Ferrari, Fulvio Vento, Galvagni Edison, Giuliano Zuccoli, Merrill Lynch, Vento, Wasserstein

Luoghi citati: Como, Enel, Fastweb, Milano, Torino