«Temo che il mio rapitore torni Gli ho promesso 200 mila euro»

«Temo che il mio rapitore torni Gli ho promesso 200 mila euro» SONDRIO, NUOVO INTERROGATORIO PER IL RAGAZZO LIBERATO DOPO IL SEQUESTRO-LAMPO «Temo che il mio rapitore torni Gli ho promesso 200 mila euro» Il padre: i sospetti su una messinscena di Tommaso? E' sconvolgente che qualcuno in paese abbia potuto pensare a questa eventualità Brunella Giovara inviata a SONDRIO «Bisogna trovare quell'uomo. Abbiamo paura che tomi a chiederci i soldi», dice il padre. «Io sono sicura che Tommaso è innocente. Sono sua madre, lo conosco bene». E Tommaso, l'ex sequestrato, dice «ci tengo che quel signore venga portato dove deve essere portato, perché non possa più nuocere». Di tutta la famiglia Dassogno il giovane Tommaso, nonostante lo choc di un sequestro - seppure nella versione «lampo» - è quello che dimostra maggiore freddezza. «Quel signore» deve finire in galera, e presto. Il problema è che nessuno lo trova. La procura di Sondrio ha messo fin da subito al lavoro polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, ha mantenuto alcuni posti di blocco, e ha naturalmente disposto molte intercettazioni. Ha anche ordinato molte perquisizioni mirate, e infatti le forze dell'ordine continuano a visitare baite di montagna e cascinali abbandonati. Del sequestratore, nessuna tracciavperò. E allora il procuratore Avella chiede tempo. Il lungo racconto fatto dal rapito ha bisogno di altri riscontri. Gli esami sul materiale raccolto - come le impronte digitali - richiede altri giorni. E a nulla sono serviti gli interrogatori di alcuni residenti della Valtellina, gente con precedenti penali, e alcuni balordi da bar. Niente, non se ne viene a capo. E quindi restano aperti quei dubbi, e Te troppe stranezze che devono ancora essere chiarite in questo sequestro Dassogno. ■■■■'■■ In più, alla tensione del momento si aggiungono le chiacchiere e i sospetti che volano su Berbenno come corvi: per strada la gente si dichiara apertamente scettica sulle vere modalità del sequestro («macché rapimento, è tutta un'invenzione!»), e decisamente tranquilla, nonostante la caccia all'uomo sia tuttora aperta: «Perché dovrei avere paura? Non c'è nessun sequestratore il libertà. Non c'è stato nessun sequestro, quindi...». Saranno solo voci maligne e prive di fondamento, ma ieri i genitori di Tommaso Dassogno, Alberto e Maria Cristina, apparivano stravolti e parecchio demoralizzati. Lui ha contattato un avvocato, e gli ha chiesto di tutelare «la mia famiglia da questa ondata di notizie incontrollate. Non posso fare colpa di ciò alla procura o agli inquirenti che lavorano con impegno. Potrebbe però essere un subordinato di infimo grado, tra gli inquirenti, che ha parlato». Un corvo, appunto, sospetta il commerciahsta Dassogno. E la moglie: «E' irritante che qualcuno pensi ad una messinscena di mio figlio. Tommaso questa notte non ha dormito: era ossessionato dal-fatto che il sequestratore avesse ancora le sue chiavi di casa, che erano sparite quella sera. Temeva potesse 'tornare, e fargli ancora del male... Oggi si è tranquillizzato quando gli ho detto che le chiavi erano già state trovate». Alberto Dassogno non nasconde la paura: «Oggi mia moglie mi ha detto di non aver più visto la pattuglia di polizia che stazionava davanti a casa nostra.' Mi auguro ^ifché si sia allontanata solo per im cambio di guardia, e che. non ci abbiane abbandonator1 Abbiamo paura, è vero. Mio figlio ha promesso a quell'uomo 200 mila euro per farsi liberare, e adesso temia¬ mo che lui torni per farseli dare. I sospetti su Tommaso? Filtrano notizie incontrollate sulle indagini, e sì, si parla chiaramente di sospetti su mio figUo. Ma non ci preoccupano più di llantói; Siamo però sconvolti dal fatto che qualcuno possa pensare queste cose, 'in paese! Tommaso è innocente, e io gli credo». E comunque, «se mio fighe si tinventato tutto, se cioè fa parte della manfrina... la polizia cominci a scoprire il suo complice, che potrà dire "Ero d'accordo con Tommaso"». Altrimenti, sono solo chiacchiere». dhiacchiere, appunto. Tanto che ieri il procuratore tìi Sondrio Gianfranco Avella ribadiva chiaramente che «al momento il fascicolo resta a carico di ignoti, per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione». Tommaso Dassogno sul terrazzo di casa insieme con i genitori

Luoghi citati: Berbenno, Sondrio