Patteggiano i tenutari della casa chiusa

Patteggiano i tenutari della casa chiusa SCOPERTI DAI CARABINIERI DI RIVOLI, LA CLIENTELA ERA FORMATA DA OPERAI, IMPIEGATI E COMMERCIANTI Patteggiano i tenutari della casa chiusa Concluso il processo per il «Viva Lain dei poveri» di Alpignano ALPIGNANO L'estate scorsa venne sbrigativamente bollato come «il Viva Lain dei poveri». Mentre nel bordello torinese di via Antinori sfilavano politici rampanti, calciatori e uomini di spettacolo, nella piccola «casa chiusa» formato familiare di Alpignano la clientela era un po' meno selezionata: operai, funzionari di banca, commercianti e assicuratori. Ed erano assai più popolari anche le tariffe, non più di 55 euro per un massaggio ayurvedico con prestazione sessuale (manuale) inclusa. A sette mesi dal blitz dei carabinieri di Rivoli, che portò all'arresto dei quattro tenutari, l'iter processuale si è concluso nei giorni scorsi con quattro patteggiamenti di fronte al giudice per l'udienza preliminare. Flavia Zonta e il marito Vincenzo Giovinazzo, difesi dall'avvocato Wilmer Perga, hanno concordato con il pm Andrea Padalino una pena di un anno di reclusione con la condizionale, mentre la figlia Patrizia Giovi- nazzo ha patteggiato 5 mesi e 20 giorni in continuazione con una precedente condanna per lo stesso reato. Anche il convivente della ragazza, Livio Mondiglio, assistito dall'avvocato Guido Orlando, ha preferito il patteggiamento (4 mesi). Erano tutti accusati di sfruttamento e favoreggiamento della pro¬ stituzione. Le attrazioni del centro massaggi Chimera, con sede in una villetta di via Cafasse 2, erano due ragazze russe e una romena, in regola con il permesso di soggiorno. La famigha Giovinazzo attirava i chenti pubblicando annunci e inserzioni sui giornali della zona, in particola¬ re «Secondamano». Gli interessati (in media una decina al giorno) prendevano appuntamento per telefono e concordavano cifra e prestazioni, come testimoniano decine e decine di intercettazioni raccolte dai carabinieri. «Per 30 euro mi fai un massaggio veloce?» domandava un cliente al telefono con una delle ragazze. «No, è troppo poco - è la risposta della russa Per quella cifra i titolari non ci stanno». Secondo gli investigatori, la Chimera aveva anche una specie di succursale più defilata in via Dieci Martiri 7, nella cascina di Flavia e Vincenzo Giovinazzo. In una delle stanze del rustico «esercitava» la stessa Patrizia, in arte Noemi. Era lei stessa, dopo aver «collaudato» il chente, a proporgli le prestazioni deDe ragazze russe e romene. I vicini non hanno mai sospettato nulla di strano, anche se l'elevato tenore di vita della famiglia Giovinazzo aveva poco a che fare con gh introiti di un normale centro benessere. Ig. bai.)

Luoghi citati: Alpignano, Rivoli