Quell'idea meravigliosa è un toupet
Quell'idea meravigliosa è un toupet SENTENZA IN CASSAZIONE Quell'idea meravigliosa è un toupet Vince anche in Cassazione il «re del toupet» Cesare Ragazzi, finito davanti ai giudici perchè un imprenditore di Settimo, Paolo C. era risultato allergico all'adesivo usato per tener fermo uno dei parrucchmi prodotti nei suoi laboratori. La Suprema Corte ha stabilito che il toupet tenuto attaccato alla pelle da un nastro bioadesivo, quello famoso delle «idee meravigliose», non ha alcuna finalità cosmetica. Non si può quindi invocare la legge sui cosmetici se qualcosa non funziona. E allora? Se il parrucchino non va? Chi non è contento dell'acquisto, perchè i capelli cadono troppo presto o la cute si rovina per il contatto con il nastro, può chiedere la risoluzione del contratto di vendita, ma non denunciare i centri di Ragazzi per frode in commercio. E' il punto centrale della sentenza, che mette la parola fine ad una lunga querelle iniziata nel '93 quando l'imprenditore si rivolse al centro di via della Consolata. Pagò una decina di milioni di lire. Venne sottoposto a varie sedute preparatone, ma quando arrivò la protesi tricologica, fu un disastro. Era un continuo tormento per fastidiose irritazioni. Gli vennero sostituiti i toupet, tutto inutile. Allora presentò querela. Ragazzi venne assolto in tribunale. Ora la Cassazione ha confermato. Il cliente torinese - dicono i giudici- non può lamentarsi di essere stato vittima di una frode perchè i contratti per la vendita di Cesare Ragazzi sono chiari. E Paolo C. sapeva bene quello che acquistava. Ma quel nastro adesivo gli aveva provocato allergie? In questo caso, sostiene la Corte, il cliente doveva presentare una querela per truffa contrattuale perchè il venditore non gli aveva esposto le controndicazioni. Niente frode quindi. La Procura torinese aveva sostenuto anche che il toupet era un cosmetico. Ma anche su questo la Cassazione non è d'accordo. «1 cosmetici sono quei prodotti che una volta applicati si integrano con la pelle, vengono assorbiti, e il parrucchino e il nastro bioadesivo non si possono qualificare come tali». «Il mio non è un parrucchino dice Cesare Ragarzzi - è un'integrazione dei capelli mancanti con capelli naturali e fissati grazie ad una coesivo medicale».
Persone citate: Cesare Ragazzi, Paolo C., Ragazzi
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