«Fallito golpe di un generale contro Saddam» di Paolo Mastrolilli

«Fallito golpe di un generale contro Saddam» E' L'UFFICIALE PLURIDECORATO CHE FIRMO' LA RESA CON SCHWARZKOPF DEL 1991 IN UNA TENDA NEL DESERTO «Fallito golpe di un generale contro Saddam» L'opposizione: agli arresti il ministro della Difesa Sultan Hashim Ahmec Paolo Mastrolilli NEW YORK I pacifisti marciavano nelle strade di tutto il mondo, la Nato, l'Unione Europea e l'Onu si spaccavano, ma intanto qualcuno si muoveva nel!' ombra per cercare di togliere tutti dall'imbrazzo. Questo qualcuno - se la notizia risulterà accertata - si chiama Sultan Hashim Ahmed alJabburiTai, è un generale pluridecorato dell'esercito iracheno, e di mestiere fa il ministro della Difesa nel regime di Baghdad. Va ancora alle riunioni del governo e si fa vedere in televisione, per dare l'impressione che tutto sia normale, ma da domenica sera è agli arresti domiciliari perché ha cercato di togliere la poltrona al padre del marito di sua figlia, cioè Saddam Hussein. ^ Se fosse vera questa congiura di palazzo, rivelata dal giornale britannico «Guardian» e da quello egiziano «Al Abram» e smentita ufficialmente in serata dal capo della diplomazia irachena, Naji Sabri, che l'ha definita una «assurdità totale», le speranze di evitare la guerra, o comunque un conflitto lungo e saguinoso, tornerebbero ad avere senso. E non sarebbe una novità nella famiglia, perché nel 1995 i due generi del Raiss, Hussein Kamel e Saddam Kamel al-Majiid, erano scappati in Giordania, per essere ammazzati l'anno dopo quando, colti da nostalgia e ingenuità, decisero di tornare indietro. -Il generale-Sulta» era-considerato fino a ieri un fedelissimo di Saddam e una gloria nazionale. Durante la guerra contro l'Iran, dal 1980 al 1988, si era guadagnato la fama di eroe, intascando decorazioni su decorazioni da Saddam. Nel 1991 era ancora al fronte, stavolta per combattere gli americani, e il Raiss lo giudicava così importante da affidare a lui il triste compito di firmare l'armistizio alla fine della guerra perduta contro Bush padre. Nell'esercito iracheno le purghe sono elevate a sistema di management, eppure Sultan era sempre sopravvissuto, arrivando prima sulla poltrona di capo delle forze armate, e poi su quella di ministro della Difesa. Nel frattempo Saddam aveva deciso di sigillare la collaborazione facendolo diventare un parente. Infatti suo figlio Qusay, indicato da tutti come il successore designato, aveva sposato proprio la fighe del generale, sugeÙando forse il più importante matrimonio di potere negli ultimi vent'anni di stona irachena. Eppure da tre giorni la casa del suocero del «delfino» è circondata dalle guardie personali di Saddam. Sultan può uscire sotto sorveglianza, per non dare nell'occhio, ma i suoi famigliari restano chiusi in ostaggio fino a quando non ritoma. La notizia è trapelata da fonti dell' opposizione, che in questo momen11 to'potrebbero avere interesse a diffondere informazioni sbagliate. Se fosse confermata, però, darebbe una; forte spiata ai piani del presidente Bush, perché il ministro sareb¬ be finito agli anesti proprio per aver tentato un colpo di stato. Non è riuscito, d'accordo, ma sarebbe in linea con gli sforzi fatti dai sauditi per garantire l'immunità a chi si ribella. E se alla vigilia della probabile guena anche il consuocero molla Saddam, è lecito suppone che altri militari siano con lui e non abbiano troppa voglia di combattere. I piani americani, in parte, puntano proprio su questo. L'esercito iracheno si sciolse in quarantotto ore, durante l'attacco di terra del 1991, e Washington spera che la resa si ripeta anche stavolta, magari coinvolgendo l'elite della Guardia Repubblicana. 1700.000 uomini delle forze armate potrebbero pensarla come Sultan, e rinunciare alla sanguinosa difesa casa per casa di Baghdad e delle altre città, con cui Saddam spera di piegare la volontà bellica degli americani come ai tempi del Vietnam. II Raiss ha avvertito il pericolo, e secondo fonti dell'opposizione ha chiesto aiuto ai Mojahedin-e-Khalq, cioè ad un gruppo di spietati guerriglieri iraniani. I «Mek» cercano da anni di rovesciare il regime degli ayatollah a Teheran, e Saddam ha offerto loro ospitalità e protezione. Ora sarebbero pronti a ricambiare, anche perché l'offensiva americana non lascerebbe molte alternative. Il Raiss li ha schierati proprio a Baghdad e nelle altre città, affidando a loro la battaglia decisiva per la sopravvivenza del regime, visto che nell'eseicito regolare non puàfidar-" si neppure dei parenti. Un'auto degli ispettori delle Nazioni Unite passa davanti all'immagine di Saddam Hussein in una via della capitale irachena

Persone citate: Bush, Hussein Kamel, Naji Sabri, Saddam Hussein, Saddam Kamel, Sultan Hashim Ahmec, Sultan Hashim Ahmed

Luoghi citati: Baghdad, Giordania, Iran, New York, Teheran, Vietnam, Washington