Il postino non suona neppure una volta di Gianni Giacomino

Il postino non suona neppure una volta BRÀCCIO DI FERRO FRA SINDACATO E DIREZIONE PER LA GESTIONE DEL PERSONALE Il postino non suona neppure una volta A Girle una tonnellata di corrispondenza da consegnare il caso Gianni Giacomino DA qualche tempo la vostra cassetta per la raccolta della posta è vuota? Non preoccupatevi, nessuno si è dimenticato di voi: le comunicazioni che attendete potrebbero essere sepolte in mezzo alla tonnellata di corrispondenza ferma da giorni all'ufficio distribuzione di Ciriè. «E' un disguido molto grave per un centro che conta quasi ventimila abitanti e che da sempre viene propagandato proprio come "la città dei servizi" - tuona Nino Scianna, sindacalista della Slc-Cgil -. Tanto più che a Ciriè questa situazione si ripete ciclicamente e poi dicono che la gente non dovrebbe arrabbiarsi». Ma perché si sono arrivati ad ammucchiare fino a mille chilogrammi di carta? «Perché mancano tre portalettere che sono in malattia a causa di infortuni sul lavoro, tanto per cambiare ammette ancora Scianna - e l'azienda non li sostituisce come dovrebbe. Anzi, sembra che i dirigenti delle Poste non abbiano ben chiara la situazione e così il servizio peggiora di brutto non solo nelle frazioni, ma anche in centro». Il sindacato denuncia come in qualcuna (almeno tre) delle dodici zone nelle quali è diviso il recapito della posta da giorni non vengano imbucati quotidiani, riviste, lettere, cartoline' e altri stampati con scadenza come le bollette perché i postini che la dovrebbero consegnare non co- noscono le vie, non sanno dove andare. E i sei "veterani" costretti a turnare per cercare di coprire il disagio fanno quello che possono, ma di certo non ci riescono quotidianamente a girare le case di mezza Ciriè in motorino. «Basti pensare che gli apprendisti non vengono preparati con nessun corso di formazione e gli interinali dopo due o tre mesi vengono lasciati a casa e non si assume mai nessuno a tempo determinato - spiega ancora Scianna -. Anzi per sostituire i tre assenti si utilizzano postini di altri paesi e così i guai aumentano di colpo non in uno, ma in due Comuni». Il sindacato ha chiesto ai vertici delle Poste una tavola rotonda e in queste ore proporrà un incontro anche con gh amministratori della città di Ciriè. L'aria di disagio per la corrispondenza ferma si respira bene all'ufficio postale di via Braccini. Me le impiegate non parlano. Non dice nulla nemmeno il corriere che carica sacchi di posta sul camion. «A Ciriè la situazione non ci risulta poi così critica, così drammatica anche se si può essere verificato qualche disagio e ce ne scusiamo con gh utenti - si stupisce Antonio Sgroi, della direzione delle Poste Italiane di Torino -. Vedremo di compiere ulteriori approfondimenti, d'altronde non è sempre semplice rimpiazzare i dipendenti che rimangono a casa in malattia». «Poi sono previste delle nuove assunzioni - assicura ancora Sgroi - proprio per potenziare il recapito della posta. E' solo una questione di tempo». «Mancano tre portalettere che sono in malattia a causa di alcuni infortuni sul lavoro, e l'azienda ha deciso di non procedere alla loro sostituzione come invece dovrebbe: questo è l'origine del caos» Migliaia di lettere sono trasportate nella sede delle Poste di via Braccini

Persone citate: Antonio Sgroi, Nino Scianna, Scianna, Sgroi

Luoghi citati: Ciriè, Girle, Torino