Cecchini dietro gli alberi per vigilare sui Mondiali

Cecchini dietro gli alberi per vigilare sui Mondiali I CAMPIONI DEL FONDO DA DOMANI IN VAL DI FIEMME: ECCEZIONALI MISURE DI SICUREZZA PER PROTEGGERE GLI ATLETI DELLE NAZIONI A RISCHIO Cecchini dietro gli alberi per vigilare sui Mondiali Stefano Semeraro Ci sono cecchini con gli sci, appostati dietro gli alberi, sopra la neve soffice che ieri ha coperto la Val di Fiemme. Ma non sono gli atleti del biathlon, che da domani, insieme al popolo del fondo e dei salti, daranno il via ai Mondiali di sci nordico 2003. Le armi di precisione sono dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza: sotto la regia del comando interforze installato a Cavalese, controllano che tutto fili liscio. Con l'ombra della guerra alle porte nel Golfo (proprio come nel '91, quando la Valle ospitò l'ultima volta le gare iridate) fra Cavalese, Predazzo e il Lago Tesero, dove si esibiranno uomini decisamente pacifici, ci sono più agenti dei servizi e dell'antiterrorismo che skymen. «Abbiamo alcune nazioni costantemente sotto scorta, ma il controllo negli alberghi e sui campi di gara interessa tutte le squadre. Sono stati allestiti servizi di controllo e di pronto intervento lungo l'intera valle» spiega Roberto Giacomelli, capo della squadra mobile, di Trento, che coordina le operazioni. Gli osservati speciali si chiamano Russia (28 atleti). Usa (23), Turchia (7 persone, con 4 atleti) e Israele (4 persone, un atleta). Nessun fondista è in arrivo dai paesi arabi, ma ci sono da proteggere anche re Carlo V di Svezia e il re di Norvegia, i quali insieme al ministro La Loggia verranno a gustarsi lo spettacolo di una edizione dei Mondiali che, con oltre 123 mila biglietti già venduti, promette un successone di pubblico. La prima gara sarà, con la spettacolare mass start, la partenza in linea alle 10 di domani al Lago Tesero, la 15 chilometri femminile, mentre alle 18.30, in piazza Verdi a Cavalese, è in programma un cerimonia di apertura che, fatta la tara ai gusti sobri dei montanari, si preannuncia fastosa. Come importante sono, compiuti i debiti scongiuri, le prospettive della truppa azzurra. Rispetto ai Giochi di Salt Lake City non c'è più la Belmondo a fare da centravanti e da paracadute, ma i nomi da podio, anche da podio alto, non mancano fra i selezionati dal citi Albarello. Fra le ragazze Gabriella Paruzzi, medagha d'oro nella 30 chilometri proprio alle Olimpiadi, e Sabina Valbusa (che a Reit im Winkl, nella gara tedesca di Coppa Del Mondo, ha colto un inatteso terzo posto nella KO sprint) sono attese a buone prove nelle gare lunghe, con la Paruzzi in lizza per qualcosa di gustoso anche nella 10 km, mentre Karin Moroder e Cristina Kelder puntano a stupire nella sprint. Fra i maschi, Christian «Zorro» Zorzi, dopo il podio di Coppa a Linz viene dato per scatenato, e prontissimo a rispolverare la mascherina nera da spadaccino delle nevi che indossò a Soldier Hollow dopo il bronzo olimpico: il suo obiettivo nella KO sprint ha decisamente il colore dell'oro. Accanto a lui si nutrono di sogni per nulla ingiustificati Giorgio Di Centa, reduce da una stagione per ora consistente, anche se priva del sospirato acuto, nella 30 chilometri; Fulvio Valbu¬ sa, che punterà anche alla 15 chilometri, e l'eterno Silvio Fauner che, evaporate le polemiche di qualche tempo fa sui criteri di selezione, sarà alla partenza della KO sprint. Qualche chance anche per Filler Gottrer, nella 50 chilometri. Per quanto riguarda le staffette, con le squadre ancora da annunciare, in campo maschile ci attende l'ennesima sfida all'ultimo centesimo con i maestri norvegesi, mentre le donne sono destinate - qui sì - a pagare la mancanza della Belmondo: con Stefania il podio sarebbe stata una speranza, senza di lei rischia di diventare un miraggio. Nel salto e nella combinata nordica, invece, si parla di esperienza: quella già fatta del 31 enne Roberto Cecon, probabilmente al suo ultimo mondiale dal trampolino, e quella tutta da fare di Jochen Strobl, 14eime talento di Dobbiaco, buttato in pista insieme al veterano Longo per assaggiare un po' di futuro. Cristian Zorzi (a sinistra) e Giorgio Di Centa tra gli azzurri più attesi ai Mondiali in Val di Fiemme