Carbone ecologico, un sacco di buone azioni

Carbone ecologico, un sacco di buone azioni CENTRALI ELETTRICHE E ACCIAIO RILANCIANO IL FOSSILE. IN ITALIA AFFARI D'ORO PER CLOECLERICI Carbone ecologico, un sacco di buone azioni Boom in Borsa dei titoli del settore, volano le quotazioni sul mercato delle commodities Gianluigi Raimondi A riportare il carbone d'attualità, nelle cronache italiane, è stato il messaggio di Paolo Scaroni, l'amministratore delegato dell'Enel che propugna la conversione di alcune centrah elettriche al vecchio minerale, ingiustamente considerato meno pulito di altre forme di combustibile. Ma il fossile già da tempo vive una sorta di riscossa che l'ha riportato al centro dell'attenzione dei mercati. Al Nimex, la Borsa americana dedicata alle materie prime, il future è passato da 24 dollari alla tonnellata del marzo 2002 a oltre 32 dollari. «Entro il primo trimestre dell'anno - afferma Gerald Me Kloskey, analista del settore - il prezzo potrebbe avviarsi a testare il massimo assoluto, attorno a qrota 50 dollari. Questo per la forte crescita della domanda mondiale, che potrebbe passare dai 401,77 milioni di tonnellate del 2002 a oltre 421,57 dell'anno in corso. La parte del leone la faranno Asia ed Europa, in cui si registrerà un forte incremento dei consumi». La ripresa si è fatta sentire in Borsa. Basti il caso della Sumitomo Coal minino, una delle maggiori società giapponesi che, dopo aver veleggiato tra novembre e dicembre attorno a quota 26-27 yen, ha sfiorato ad inizio febbraio quota 40. Andamento analogo per l'altro colosso della Borsa giapponese, la Mitsui Matsushima. Soddisfazioni anche dala più importante compagnia europea, la Angle American che però non ha ancora sfondato la resistenza tecnica dei 945 ponce (926 la quotazione del 10 febbraio), determinante per innescare un robusto rialzo. Mighore l'impostazione di Uk Coal che l'I 1 febbraio, grazie a un poderoso rimbalzo del 5^0 ha superato la barriera tecnica dei 60 pences, da cui passava la resistenza storica di medio periodo. Ma la tendenza al rialzo è globale. Gli incrementi più sensibili, riguardano la Cina: dove due colossi come la Yanzhou mining e la Hebei Jinniu hanno raddoppiato le quotazioni nell'ultimo triennio. Ma in questo caso, oltre alle «virtù» energetiche del fossile, pesa anche la fame di acciaio dell' economia di Pechino, che si è concretizzata nella nascita di nuove fonderie. Ma d sono segnali positivi anche in Canada (Hillsbo- rough Resources), Australia (Mac Arthur Coal) o in Sudafrica (Anglovaal minino). Dappertutto, il vecchio minerale nero attraversa una fase di riabilitazione: le nuove centrah elettriche alimentate a carbone, infatti, riescono produrre gli stessi chilowattora rispettando i limiti di emissione di anidride carbonica previsti dal protocollo di Kyoto. Il tutto, come ha sottolineato lo stesso Scaroni, a costi molto inferiori a quello delle centrah ad ohe combustibile. La crescita della domanda di carbone, infine, promette di accelerare i tempi della quotazione di una potenziale matricola di Piazza Affari, la Coeclerid, attivo nel trading e nella logistica delle materie prime, in particolare carbone. In attesa che le condizioni di mercato rendano più attraente lo sbarco in Borsa, il gruppo, al prima al mondo per tonnellaggio trasportato nel carico secco, si accinge ad aprire nuovi uffici in Cina, la terra promessa del vecchio carbone, re di primavera in Borsa. [Borsa&Finanza] LA CORSA DEL CARBONE LE SOCIETÀ ESTRATTIVE Prezzo Var. % Volatilita Paese \ '..- ■■ ", - '■ . ' . ;. '' ,'■ . '. .... 1 mese ■; 1 mese.^ .'. .. '] Una miniera di carbone

Persone citate: Angle, Gianluigi Raimondi, Mac Arthur Coal, Matsushima, Paolo Scaroni, Scaroni

Luoghi citati: Asia, Australia, Canada, Cina, Europa, Italia, Pechino, Sudafrica