Le piccole imprese fanno sognare Piazza Affari di Ugo Bertone

Le piccole imprese fanno sognare Piazza Affari L'ECONOMIA ITALIANA FA I CONTI: IL CONSUMO SOFFRE, MA NON MANCANO LE OCCASIONI A BREVE Le piccole imprese fanno sognare Piazza Affari La vera sorpresa sono state le banche. I migliori risultati dalle smeli cap Ugo Bertone A leggere le previsioni degli operatori m Borsa (riportati nella tabella a fianco, ndr) non c'è di che stare allegri. La previsione generale, condizionata dall'attesa di guerra, è caratterizzata da un pessimismo generale. E' in momenti come questi, secondo la teoria del «contrarian», che si possono fare buoni affari muovendo controcorrente, consapevoli che i prezzi sul mercato già incorporano le attese negative. Per chi si vuole affidare a parametri meno aleatori, la lettura dei conti di bilancio a fine 2002 autorizza un cauto ottimismo. Basti pensare ai bilanci bancari. Erano in molti a temere il peggio dopo l'aumento delle insolvenze e dei crediti incaghati, la caduta delle commissioni bancarie e la lunga stasi del risparmio gestito. Ma Bnl e Sanpaolo Imi, per citare i due istituti più importanti che hanno annunciato i primi consuntivi nei giorni scorsi, hanno reagito megho del previsto. La banca romana, dopo aver assorbito il costo delle disavventure argentine, si è presentato con un utile netto superiore al 2001, un utile operativo dell'l0Zo (molto meglio delle previsioni) e un margine i copertura patrimoniale del 50Zo, vismo ai ratios richiesti da Banca d'Italia in ossequio ai parametri di Basilea. Il risultato? Un robusto rialzo. Anche il bilancio del Sanpaolo Imi è stato migliore delle previsioni. Gli analisti, però, storcono il naso di' fronte a un piano per i prossimi tre anni considerato troppo ambizioso: all' istituto l'onere di convincere gli scettici. I mighori risultati dell'economia italiana arrivano però da settore delle piccole e medie imprese. Il team della «small e medium cap» di Banca Imi ha già effettuato le prime proiezioni d'assieme dopo i conti resi noti nelle ultime settimane. Ne risulta che il settore small cap in media, registra un fatturato in crescita del 5,50Zo, di poco inferiore alla crescita dell'ebitda (margine operativo lordo) pari al 607o, a dimostrazione dell'efficacia degli sforzi per mighorare l'efficienza gestionale. L'utile netto dovrebbe salire del 200Zo (questo dato potrebbe essere ritoccato al ribasso nelle prossime settimane). Numeri del genere dimostrano che, al di là della crisi, il tessuto imprenditoriale della Penisola è vivo e ben deciso a non arretrare. Società come Saeco, Sabaf o Marnili Rubber (fprse la sorpresa più positiva) per arrivare ad aziende che non possono essere considerate «small caps» come la Merloni che sembra ben posizionata anche per unbuon 2003. Tra gli alimentari occhi puntati su Camauri, spinta anche dalla sohdità del business, anticichco, ma anche Cremonini, tornato a chiudere i conti in attivo. L'appeal più speculativo, però, spetta ad Autogrill: nel 2002 la consociata Usa Hms Host, leader nella ristorazione aeroportuale, ha saputo realizzare un incremento del 907o a fronte di una contrazione del traffico del 507o. Va meno bene nel retali abbighamento, dove la stessa Benetton chiuderà (ed è la prima volta) i conti in rosso. Va male, del resto, per le aziende a stretto contatto con i consumatori, come Coin o Cdc piuttosto che per la Erg di Alessandro Garrone, troppo esposta sul fronte della raffinazione, il meno redditizio in questa fase di riorganizzazione dell'industria petrolifera. Resta il capitolo, tutto sommato positivo, di telefonici e Isp. Fiscali, finalmente, chiude con un un mol positivo e Som si sbilancia a prevedere il primo utile a fine 2004. In casa Telecom la regina capace di rispettare i taiget è la Tim. «In generale commenta Alessandro Chiarini responsabile azionario Europa di WestLb - i risultati presentati sono in linea con le attese. Crediamo in uno scenario di leggero recupero per il 2003 grazie anche alla stabilizzazione del prezzo del greggio dopo la guerra attorno ai 20 dollari». I settori preferiti? Tecnologici, trasporti, telecom e finanziari. E' ora, invece, di uscire dai petroliferi. [Borsa&Finanza] LE PREVISIONI DEGLI OPERATORI PER FINE MARZO Valore v Forte ' Moderato Stabile Moderato - Fqrte al 29/01 ribasso ribasso rialzo rialzo. EUROSTOXX50 2181 7,1% ?.8,6% 25,0% 25,0% 14,3% MIB30 22444 7,1% 25,0% 26,8% 28,8% 14,3% NIKKEI 225 8331 1,8% 30,9% 40,0% 21,8% 5,5% DOW JONES 8111 8,9% 28,6% 25.0% 28,6% 8,9% NASDAQ COMPOSITE 1358 12,7% 25,5% 20,0% 27,3% 14,5% BUND10ANNI 103,69 5.4% 37,5% 28,6% 25,0% 3,6% TREASURY 10 ANNI 107,00 5,4% 41,1% 28,6% 25,0% 0,0% ' EURiBOR3MESi 2.811 0,0% 35.7% 44,6% 19,6% 0,0% TASSI USA 3 MESI 1.350 1,8% 21.4% 58,9% 17,9% 0,0%

Persone citate: Alessandro Chiarini, Alessandro Garrone, Coin, Cremonini

Luoghi citati: Basilea, Europa, Usa