Ronco, blitz nella casa di riposo di Giampiero Maggio

Ronco, blitz nella casa di riposo MEDICINALI SCADUTI, CIBI MAL CONSERVATI, INOSSERVANZA DELLE NORME DI SICUREZZA Ronco, blitz nella casa di riposo Dopo i controlli scatta l'inchiesta della Procura Giampiero Maggio RONCO CANAVESE H buio inghiotte la casa insieme ai suoi misteri. Ed è notte quando i carabinieri entrano nell'istituto San Giuseppe di Ronco. Ufficialmente, un nonnaie controllo. Ma la molla che fa scattare il blitz è il giallo che avvolge la scomparsa di tre anziani dell'ospizio. Dopo due ore di perlustrazione i militari escono con elementi sufficienti per far scattare un'inchiesta da parte della Procura di Ivrea. Niente a che vedere con le sparizioni, le denunce riguardano la gestione di alcuni alimenti e problemi legati alla struttura: medicine scadute, confezioni di latte e burra congelate e scongelate più volte, stanze chiuse a chiave con i degenti lasciati soli e senza assistenza, vie di fuga oscurate. La Procura parla di «irregolarità» ma ancora una volta questo ospizio finisce nell'occhio del ciclone. Il blitz scatta martedì 11, poco prima delle 21. Ad accompagnare i carabinieri della Compagnia di Ivrea ci sono anche i colleghi del Nas, il nucleo anti-sofisticazione. Cosa cercano? Elementi per dare il via ad un'inchiesta, magari anche dettagli insignificanti che possano far luce sulla storia dei tre scomparsi. Don Lorenzo Babando, il parroco che da 35 anni gestisce l'istituto apre le porte senza preoccupazioni. Del resto era stato lui stesso a rivolgersi ai carahinieri dopo la seconda scomparsa, quella di Angela Bertino. «E' stata rapita» aveva detto ai militari della stazione del paese. Stesso ritornello poche settimane fa, quando a sparire era stato Rinaldo Bertoglio Puin. Prima di loro lo stretto vallone che si chiude come una «V» profonda nel torrente Soana aveva inghiottito un'altra donna. Marta Rosaria Ronchietto. Ma questi nomi rimangono, ognuno con la propria storia, racchiusi in un mistero senza risposta. Ora l'attenzione della Procura è rivolta ad altri aspetti che riguardano la casa di risposo. Il pm Giorgio Vitari ha aperto un'inchiesta, anche se gli elementi a disposizione non sarebbero moltissimi. I carabinieri hanno denunciato una serie di irregolarità: medicinali scaduti e cibi non conservati secondo la prassi é infine questioni legate alla struttura come le vie di fuga oscurate. Ma soprattutto, ciò che ha attirato maggiormente l'attenzione, è il fatto d'aver trovato le porte di alcune stanze, dove all'interno vi erano degenti senza assistenza, chiuse a chiave. Don Babando, che a breve lascerà la conduzione dell'istituto (la gestione e i locali verranno affittati al sindaco di Valprato Soana, Danilo Crosasso) non si scompone. E spiega: «I medicinali scaduti? Sì, è vero, sono stati trovati in alcuni cassetti, ma dalle cartelle cliniche si può dimostrare che non sono mai stati somministrati ai pazienti. Quelle medicine ce le avevano donate i famigliari di ospiti che poi sono deceduti e qui sono rimaste». E le porte chiuse a chiave? «Dopo la storia degli scomparsi, che a mio avviso sono stati rapiti, abbiamo pensato bene di chiudere le stanze dove sono ricoverati degenti che non sono in grado di intendere e di volere. Il rischio che scappino e facciano una brutta fine è troppo alto...». Quest'ospizio con i suoi 40 ospiti è, nel bene e nel male, una delle poche aziende rimaste in valle. E in paese, a Ronco, pochi hanno voglia di commentare. Il pensiero fila dritto ai tre anziani: «Chissà che fine hanno fatto. Ma è davvero possibile che siano spariti nel nulla»? La casa di riposo di Ronco Canavese oggetto di un blitz del carabinieri

Persone citate: Angela Bertino, Danilo Crosasso, Giorgio Vitari, Lorenzo Babando, Marta Rosaria Ronchietto, Rinaldo Bertoglio Puin, Ronco

Luoghi citati: Ivrea, Ronco Canavese, Valprato Soana