Grandi Fratelli crescono

Grandi Fratelli crescono Grandi Fratelli crescono Il successo del programma aiutato dalla «strategia» dell'azienda. E anche la Rai non fa molta concorrenza GRANDI Fratelli crescono. Siccome dopo la prima edizione è molto diminuito l'interesse degli intellettuali nei confronti del reality show di Canale 5, si poteva pensare che anche il pubblico sarebbe diminuito. La previsione, se mai è stata fatta, si è rivelata errata. Dopo la prima puntata, tradizionalmente i'appuntamento meno forte (gli ospiti arrivano, non si conoscono ancora, c'è ima lunga serie di presentazioni e di incontri di famiglia), dopo la prima puntata dunque, gli ascolti stanno salendo, quasi otto milioni di telespettatori l'altra sera, 7 milioni 78 mila per l'esattezza. Giovedì è stata eliminata Marika, che dopò il verdetto piangeva piangeva, ma ci pensava Barbara D'Ureo a consolarla. Prima di uscire dalla casa, la ragazza ha abbracciato tutti, ha pianto con tutti, e tutti le si stringevano intorno per darle conforto. Chissà che cosa avevano nel cuore, soprattutto le altre candidate all'eliminazione, è possibile che oltre alla generica partecipazione al dispiacere altrui, ci fosse anche un compiacimento per avercela fatta, almeno questa volta. D'altronde, anche chi viene eliminato può avere la sua fortuna televisiva, il Grande Fratello è un ufficio di collocamento, magari ristretto, ma sempre tale. Ancora giovedì, a esempio, su Raidue c'era ospite Masha, quella imitata dalla Cortellesi che chiamava per nome le tette. Andava in onda un «San Valentino in famigha», uno speciale dell'dn famiglia» di Michele Guardi dedicato al Valentino patrono degh innamorati e alla festa conseguente, c'erano in studio ospiti accoppiati e ospiti single. E tra Marina e Carlo Ripa di Meana, tra Marisa Laurito e Stefania Orlando e Andrea Roncato, c'era anche la Masha di cui sopra. Al debutto del «Grande Fratello» nuovo si diceva che si tratta sostanzialmente di una cosa assai noiosa. Eppure, bisogna avere rispetto delle grandi cifre. Senza arrivare a dire con Fedele Gonfalonieri che la quantità è sinonimo di qualità, è comunque opportuno riconìare che non è nemmeno vero il contrario: lo scarso pubblico di fronte a un programma non ne dimostra automaticamente la qualità. Né bisogna rinunciare a capire come mai. Come mai, nel caso in questione, un gruppo di ragazzi chiusi in un po' di stanze suscitino quell'interesse. Intanto c'è una strategia aziendale: tutte le reti parlano del Grande Fratello, tutti i programmi se ne occupano. La goccia scava la roccia, le persone si incuriosiscono. Per non parlare del fascino del buco della serratura. E ancora, la scelta della conduttrice, la dea ex machina, e quella dei concorrenti, evidentemente rappresentativi di una generazione, di un gruppo sociale, di interessi comuni. Per non parlare della concorrenza Rai, non particolarmente agguerrita. Lo faranno apposta per non mandare qualcuno allo sbaraglio o per non dare fastidio? Le inteipretazioni sono libere. alessandra.comazzl@lastampa.it

Persone citate: Andrea Roncato, Carlo Ripa, Cortellesi, Fedele Gonfalonieri, Marisa Laurito, Michele Guardi, Stefania Orlando

Luoghi citati: Meana