Perizia sulla bibliotecaria che assassinò il marito

Perizia sulla bibliotecaria che assassinò il marito DELITTO ZANNINO: RICHIESTA IERI DAI DIFENSORI Perizia sulla bibliotecaria che assassinò il marito M0NCALIERI Caterina Napolitano, non sarebbe del tutto sana di mente. La ventisettene bibliotecaria che assieme al giovanissimo amante Gianni Savoca, operaio, vicino di casa, era «annebbiata» dalla gelosia quando nel febbraio dello scorso anno a Moncalieri decise la morte del marito Antonino Zannino. Così ha concluso il consulente di parte, lo psichiatra Anselmo Zanalda. Per questo ieri, all'udienza preliminare davanti al gup Sabrina Noce, i difensori della donna, Francesco Bosco ed Elena Quaghotti hanno chiesto una perizia sulla loro assistita. Nella prossima udienza, del 18 febbraio, il gup affiderà l'incarico al professor Fruilone. I due amanti, che sono accusati di omicidio premeditato, hanno chiesto il rito abbreviato. Ieri davanti al gup non hanno aperto bocca. Savoca, giovane con la passione dei motori, è difeso dall'avvocato Carmelo Sorace. Ma ieri c'erano anche i legali di parte civile, Anna Ronfani per i figli della vittima e Attilio Molinengo per i parenti di Zannino. Un delitto orribile, quello del magazziniere ai mercati generali, che forse si poteva evitare. Un omicidio annunciato. Qualche giorno prima un brigadiere dei carabinieri venne infoimato che Caterina Napolitano e il suo amico stavano cercando alla Falcherà qualcuno disposto a far fuori a pagamento il marito della donna. Gh amanti comprarono da un malavitoso per 600 euro un revolver che si rivelò poi un'innocua scacciacani. E dallo stesso pregiudicato acquistarono ima fialetta di sonnifero per poterlo ammazzare nel sonno. Senza una pistola vera e un killer disposto a uccidere per pochi soldi, alla fine Caterina e Gianni decisero di fare da sé. Uccisero Zannino a coltellate mentre dormiva, poi gh diedero fuoco nei boschi di Torre.

Luoghi citati: Moncalieri