«Superiamo le divisioni con un esercito comune»

«Superiamo le divisioni con un esercito comune» IL CONVEGNO A PALAZZO BAROLO SU «UN'EUROPA CAPACE Di AGIRE» «Superiamo le divisioni con un esercito comune» Dini e Zanone auspicano «una struttura flessibile capace di intervenire ovunque» dibattito Giuseppe Sangiorgip BISOGNA trovare un punto di equilibrio: «Da un lato scongiurare una spaccatura fra Europa e Stati Uniti, dall'altro anivare al disarmo di Saddam Hussein senza la guerra». Un «no« al conflitto contro l'Iraq, detto a chiare lettere ieri dal leader della Margherita, Francesco Rutelli, in un Palazzo Barolo di via delle Orfane, stracolmo di pubblico, tra cui politid, banchieri, amministratori e cittadini. Al convegno, dal titolo «Un'Europa capace di agire», sono intervenuti tre ex ministri alla Difesa (Sergio Mattarella, Valerio Zanone e Domenico Cordone), un ex capo del governo (Lamberto Dini) e lo studioso Ludo Caracciolo, moderati dal deputato Gianni Vemetti. I relatori hanno attaccato Berlusconi («Sta distruggendo quel che da De Gasperi in poi l'Italia aveva costruito per l'Europa»), sostenendo che l'Unione, con le sue spaccature su più fronti, sta attraversando il periodo più difficile della sua esistenza dal dopoguerra ad oggi. Zanone, in particolare, ha parlato del gap tecnologico esistente fra Uè e Stati Umti, ed ha auspicato, di fronte agli attriti e alle divisioni emerse all'interno della Nato, che nasca al più presto un corpo d'armata del nostro vecchio continente, per il quale, «sarà necessario dare molto affidamento ai tecnocrati e alle alte gerarchie militari». L'ex presidente del Consiglio, Dim, ha ricordato che, al contrario di quel che alcuni esponenti del governo sostengono, «l'Europa esiste, e lo si vede nelle forze mdtimazionali di pace, in Bosnia come in altre parti del mondo». Per la Nato l'ex ministro degli Esteri suggerisce «di realizzare una struttura flessibile capace di intervenire subito dove ve ne sia bisogno». Nelle conclusioni, Rutelli ha spiegato che, nel -fronteggiare il possibile dramma del popolo iracheno, «sarà indispensabile evitare che si apra un'dtra crisi con i paesi arabi moderati e scongiurare, nel contempo, una spaccatura tra le due rive dell'Atlantico. Eventi, entrambi, che ci porteremo con noi creando insicurezza in un futuro nel quale, con il terrorismo i fronti di guerra sono ormai anche interni ai singoh paesi». Il «no» alla guerra contro l'Iraq di Saddam Hussein, anche se molti pensano i che sia ormai alle porte, è più che mai al centro del dibàttito subdpino fra oggi e domenica, senza dimenticare che domani in piazza Castello si svolgerà la cerimonia dell'dzabandiera della pace, decisa dalla Conferenza dei capigruppo del Comune, cui parteciperanno le massime autorità istituzionaU. Ieri, intanto, i radicali Carmelo Palma e Bruno Mollano, hanno annunciato che, sempre domani, alle 10, parteciperanno alla manifestazio- ne indetta dal loro partito Transnazionale e da quello italiano al cimitero di guerra anglo-americano di Rivotorto d'Assisi. Spiegano: «Nel giorno delle grandi manifestazioni per la pace (e delle onoranze pubbhche ad Assisi a Tarek Aziz, braccio destro di Saddam Hus¬ sein), sosteremo in raccoghemento per ricordare coloro che caddero per l'Italia libera, la Germania libera, l'Europa libera e per dare sostegno a chi lotta per l'Iraq libero». I due esponenti radicali hanno inoltre presentato a Pdazzo Lasca- ris l'appello «Iraq libero» firmato (sul sito www.radinalparty.org) da 14.741 dttadim di 112 Stati, fra cui 227 parlamentari itahani (114 del centro-destra, 108 del centro-simstra, 5 senatori a vita) e 7 presidenti di Regione, fra cui Enzo Ghigo. Altra iniziativa: Gianni Vatti¬ mo (Ds), Roberto Bighardo (An) e Mario Segni (Patto), hanno firmato insieme una petizione contro la guerra, proponendo di aderirvi a tutti i parlamentari. Spiega Vattimo: «Nel momento in cui le minacce di guerra all'Iraq e la rottura verificatasi in seno alla Nato hanno mostnto definitivamente che la logica di Yalta non vale più e si rende necessaria ima nuova fase della politica europea, riteniamo che il governo debba decidersi chiaramente per una posizione che si raccordi alla grande storia e al grande ruolo dell'Europa nella promozione della pace». Presa di posizione contro il conflitto iracheno che questa sera, ore 21, d centro civico di via Saccarelli 18, sarà rilanciata da un convegno organizzato dal Pdd, d qude, parteciperanno il segretario nazionde OUviero DUiberto, quelle regionale. Luca Robotti, esponenti delle Adi, dell'Anpl e la segretaria della Cgil, Vanna Lorenzom. ÉLÉL Al contrario di "^ quanto pensano alcuni esponenti del governo l'Europa esiste e lo si vede nelle forze multinazionali di pace in Bosnia e in altre parti del mondo 99 Lamberto Dini e Valerio Zanone ieri al convegno organizzato a Palazzo Barolo