Addio al Talleyrand del cinema

Addio al Talleyrand del cinema Addio al Talleyrand del cinema Toscan du Plantier, storico produttore francese, muore d'infarto al Filmfest BERLINO Il produttore francese Daniel Toscan du Plantier, presidente di Unifrance, è morto a Berlino in seguito ad un attacco cardiaco. Si è sentito male durante la notte ed è morto all'ospedale Urbanen di Kreuberg. Nato il 7 aprile 1941, dal 1988 era presidente di Unifrance, l'organismo per la promozione del cinema francese, presiedeva l'accademia che assegna i Cesar, gli Oscar del cinema francese, e il festival di Marrakesh. Era un pilastro del cinema francese. Non solo nella veste di presidente di Unifrance o di produttore, ma anche per la sua infaticabile attività di «ambasciatore del cinema» che l'ha visto sempre in primo piano nell'organizzazione di eventi e di festival. «Toscan» per gli amici, il produttore che Jean Claude Brialy chiamava «il Talleyrand del cmema» è morto nel suo ambiente naturale, un Festival. Una morte «in scena», come Molière: ha avuto un primo malessere nella notte, dopo aver assistito alla proiezione di «La fleur du mal» di Claude Ghabrol, e aver partecipato ad un ricevimento ali ambasciala di Francia. Gioviale, affascinante, con i suoi baffi molto brilish e gran parlatore, è stato amico di tutti quelli che contano, nel mondo di celluloide, da Federico Fellini a Marcello Mastroianni, da Zeffìrelli a Depardieu, da Alain Delon a Isabelle Huppert, che fu sua compagna. La sua vitalità si era espressa anche sul piano personale: quattro mogli e cinque figli. Divorziato dall'attrice Marie-Christine Barrault, poi da Francesca Comencini con la quale ha avuto un figlio, Carlo, oggi I Senne, aveva perso la terza moglie, Sophie, nel dicembre 1996, assassinata in Irlanda m circostanze mai chiarite. Nel giugno '98 si era risposalo con Melila Nikolic. Aveva riassunto in un libro, «L'emotion culturelle» ( 1995). il suo itinerario di «uomo-orchestra» del cinema, che lo vede esordire, dopo dieci anni di pubblicità, come vicedirettore di Gaumont, nel 1975. Durante la sua gestione, crea la Gaumont Italia e produce e distribuisce film come «Don Giovanni» eh Joseph Losey, e «La città delle donne» di Fellini. Nel 1985 assume la direzione di Erato dischi e della filiale Erato films, che nel 1987 diventerà Euripide production, che produce tra l'altro «Van Cogli' di Maurice Pialat. Appassionato d'opera, nel 1983, a Montecarlo, si cimenta persino con la regia lirica di un Don Giovanni, e si lancia nella promozione di film d'opera. Era anche critico: il suo ultimo articolo è uscito sabato su «Figaro magazine», sul film di Pascal Bonitzer, «Les petites coupures» con Daniel Auteuil, che difende i colori del cinema francese alla Berlinale.

Luoghi citati: Berlino, Francia, Irlanda, Italia, Marrakesh, Montecarlo