«Maestà, i Suoi suddiìi sono irriconoscenti» di R. Sr.
«Maestà, i Suoi suddiìi sono irriconoscenti» A SCRIVERE LA MISSIVA È MARTINO BOLLA, MOLTO DELUSO DAL COMPORTAMENTO DI DUE DIPENDENTI «Maestà, i Suoi sudditi sono irriconoscenti» Lettera aperta di un floricoltore di Albenga a Mohammed, re del Marocco AtBENGA «Cara Altezza Le scrivo, così mi sfogo un po'..». In questo modo, parodiando una famosa canzone di Lucio Dalla, ha deciso di esporre con una lettera al re del Marocco, Mobammed VI, un caso di flagrante ingratitudine, l'agricoltore albenganese Martino Bolla, classe 1937, ex consigliere e assessore comunale negli Anni '70, che è stato ripagato dall'amara moneta della scorrettezza da parte di due sudditi di Mobammed. Lo sfogo epistolare di Martino Bolla viene cosi motivato: «Per integrarsi e convivere è necessario rispetto, educazione ed osservanza delle leggi dove si è scelto di risiedere». I fatti. Bolla, da buon cristiano, ha aiutato molti dei suoi dipendenti marocchini, giungendo ad inserirli, come consente la legge, nel proprio «Slato di famiglia». Per due di essi, R.L., 40 anni, e S.C., 34 anni, autori dei comportamenti ingrati, il floricoltore inganno ha fallo tulli i documenti per il ricongiungimento con la moglie (già al settimo mese di gravidanza) inserendo anche i futuri arrivi sempre nello Stato di famiglia ed ha favorito altre sostanziali pratiche a loro favore (compreso la presentazione ad una banca locale per far ottenere un mutuo per l'acquisto di una casa). Ebbene, di fronte a questi comportamenti i due si sono licenziati con sette giorni di preavviso iniziando a dire una serie di bugie (soprattutto sul loro futuro domicilio) solo per poter fare i documenti per la disoccupazione (compresi moglie e figlio) ancora ad Albenga dove, vantando il loro rapporto con Bolla, conosciuto e slimalo, è più facile ottenere visti e nulla osta. Aggiunge Martino Bolla: «Chiarisco che non ho mai dato per carità ciò che per legge è dovuto e non nascondo che ho ragazzi del Marocco di cui assolutamente ho stima e fiducia, ai quali ho già propiziato l'acquisto della casa». La lettera di Bolla è già stala inviata all'indirizzo del monarca nordafricano ma bisognerà aspettare ancora qualche settimana per sapere se Mobammed ha ricevuto la missiva e, soprattutto, se intenderà rispondere alla lamentela del floricoltore albenganese. [r. sr.]
Persone citate: Bolla, Lucio Dalla, Martino Bolla
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