Due donne sono in corsa per la Bce Per le banche un altro anno in salita di Valeria Sacchi

Due donne sono in corsa per la Bce Per le banche un altro anno in salita NOMI E GLI AFFARI Due donne sono in corsa per la Bce Per le banche un altro anno in salita Valeria Sacchi Dopo un 2002 difficile, per le banche europee anche il 2003 si prospetta irto di insidie. In Italia Merrill Lynch ha abbassato del m. e dell'8% le stime 2003 e 2004 di utile per azione degli istituti. Mentre Davide Serra, analista di Morgan Stanley, più benevolmente si limita per gli stessi armi a un taglio del 70Zo. A Francoforte l'allarme viene dal vicepresidente della Rundesbank Jurgen Stark. Il quale paventa che il protrarsi della stagnazione e i colpi di nuove crisi societarie possano avere ragione dell'intero sistema finanziario tedesco. E questo nonostante, finora, le riserve e la qualità dei crediti si siano mantenute su livelli accettabili. Le cifre del resto parlano chiaro: nel 2002, in Germania, i casi di insolvenza sono stati 82 mila, in Gran Bretagna 50 mila, in Francia 38 mila, e le stime di Helmut Rodi, economista di Creditrefonn, dicono che nella Repubblica Federale i fallimenti potrebbero quest'anno salire a sfiorare quota novantamila. Per la prima volta nella sua storia Commerzbank ha chiuso un bilancio, quello del 2002, in rosso e il suo presidente Klaus-Peter Muller, pur anticipando un rapido ritorno all'utile, non se l'è sentita di azzardare cifre. In Hvb, secondo gruppo bancario tedesco, il presidente Dieter Rampi ha appena annunciato una drastica cura, fatta di tagli, di ristrutturazioni e dello scorporo di due divisioni: l'immobiliare e il credito al consumo. A Milano, una dopo l'altra, molte banche estere - da Citibank a Morgan Stanley, da JP Morgan a Goldman Sachs - sono corse ai ripari riducendo la loro presenza all'essenziale e spostando diverse attività, tra cui il trading, sulle sedi londinesi. Altre, come Dresdner KW e Société Generale, hanno addirittura deciso di chiudere i battenti. Ma nemmeno la City se la passa bene: la lunga depressione dei listini comincia a mordere anche lassù tagliando posti di lavoro. Sembra andare un po' meglio a Parigi, dove il presidente di BnpParibas Michel Pebereau, dopo aver rinunciato a cercare un'intesa con il collega Buton, presidente di Société Generale (spiega Pebereau: «Abbiamo culture incompatibili»), è tornato alla carica sul Lyonnais, di cui è secondo azionista, ben deciso a dare battaglia e a sbarrare la strada al primo azionista, il Crédit Agricole. Sempre a Parigi non passa un buon momento il governatore della Banca di Francia Jeant laude Trichet, sotto processo per lo scandalo del Crédit Lyonnais insieme a un altro ex governatore, Jacques de Larosière, e all'ex presidente del Lyonnais Jean-Yves Haberer. Per lui la pubblica accusa ha chiesto una condanna di dieci mesi, seppure con il beneficio della condizionale. E sono in molti a ritenere che, se anche la vicenda dovesse concludersi in modo favorevole, essa abbia comunque ridotto al minimo le chances di Trichet di succedere a Wim Duisenberg alla presidenza della Bce. Intanto alla Bce, dove scade a maggio il mandato dell'unica consigliera donna, l'ex govematrice della Banca di Finlandia Sirkka Hamalainen, due vicegovematrici di banche centrali sono già in corsa per la sua poltrona: l'austriaca Gertrude Tumpel-Gugerell e la belga Marcia De Wachter. Renato Soru riprende a fare shopping e, nel giro di pochi giorni, conclude l'acquisizione della spagnola Airtelnet, ceduta dalla Vodafone di Chris Gent, e di Wanadoo Belgium. Le operazioni, che saranno pagate con scambi azionari, sono nuove pedine nel quadro dell'ambizioso progetto che, per piccoli e grandi passi, dovrebbe fare di Tiscali (che oggi controlla tra il 15 e il 20c)'b del traffico europeo) il primo provider d'Europa. Almeno nei progetti del suo creatore. Anche Autogrill guidata da Livio Buttignol prosegue nei piani di espansione all'estero, in particolare nel Nord America dove intende esercitare l'opzione che la porterà nei prossimi mesi al controllo di Anton Airfood, terza società di ristorazione aeroportuale degli Stati Uniti, della quale ha già in portafoglio il 250Zo. Non ce Iha fatta Roberto Colaninno a conquistare Acque Spa, società che gestisce il servizio idrico di Pisa, la gara à stata vinta dalla cordata formata da Acea, Suez e Mps. E il grande capo della Campati, Marco Pe- relli Cippo, ha dovuto rinunciare (almeno per il momento) a comperare dalla tedesca Eckes le attività della Stock in Italia, Cecoslovacchia e Austria. Non ò chiaro se la trattativa si sia arenata su questioni di prezzo o sull'arrivo di nuovi pretendenti come Diageo, Allied Domoq e Pernod. Fonti di mercato danno invece per imminente l'ingresso di un partner estero ilnterbrew? Tuborg-Carlsberg?) alla Peroni, con una quota del 30/40"-!!. Nuovo giro di poltrone tra i dirigenti statali secondo le linee di spoils system tracciate dall'ex ministro della Funzione Pubblica, oggi alla guida della Farnesina, Franco Frattini. Alberto Malocchi, ordinario di Scienze delle Finanze e prò rettore all'Università di Pavia, assume la presidenza dell'Isae al posto di Fiorella Kostoris, il cui mandato era scaduto a fine dicembre. Mentre all'Icram, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, dove è stata revocata la presidenza a Giuseppe Notarbartolo di Sciara, su designazione del ministro Altero Matteoli arriverà un commissario straordinario nella persona di Folco Quilici. Alla presidenza deU'Inps resta confermato Luigi Biggieri. Il ministero dell'Economia retto da Giulio Tremonti ha invece aumentato il numero dei sottosegretari per far posto a Gianluigi Magri, senatore dell' Udo. Avanza, tra i nuovi imprenditori, la marcia dogli extracomunitari. L'ultima rilevazione di Unioncamere conferma infatti che il 12"™ di tutte le imprese costituite ne! 2002 fa capo a titolari extracomunitari, in testa i marocchini (140^ seguiti dai cinesi (quasi il 13nn) e dagli albanesi (quasi 90ii). A Milano, viceversa, per la prima volta le aziende individuali egiziane hanno superato quelle cinesi. A chfferenza degli spagnoli, che avevano fatto del Bingo un successo, agli italiani la formula, messa a punto tre anni or sono da Luciano Consoli, non piace, e lo si era capito fin dall'inizio. Nel 2002, su quattro miliardi di fatturato previsto, la rete di sale ha faticosamente raggiunto un giro daffari di 800 milioni. Ora, dopo che la Camera dei deputati ha respinto la proposta di aprire le sale di Bingo ai videogiochi, il destino della grande tombola sembra segnato.