Il Grande Fratello controllava gli operai di G. Bai.
Il Grande Fratello controllava gli operai ALLA «VERNETTIBLINA» DI VENARIA I PROPRIETARI ACCUSATI DI MALTRATTAMENTI Il Grande Fratello controllava gli operai Telecamere in fabbrica: denunciati per mobbing i due titolari Un altro caso di mobbing in un'azienda dell'area torinese. Ma questa volta le accuse rivolte dalla Procura ai titolari della «Vernettiblina Sas» di Venaria sono davvero pesanti: maltrattamenti aggravati, omissione dolosa delle misure di sicurezza e violazione dello Statuto dei lavoratori. Reati punibili con pene che variano da sei mesi a otto anni di reclusione. Sotto accusa sono finiti i titolari della piccola azienda meccanica, Carla e Vittorio Vernetti Blina, chiamati in causa per comportamenti di mobbing relativi al periodo 1997-2000. Nel capo di imputazione, formulato dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, sono elencate le gravi vessazioni alle quali sarebbero stati sottoposti gli operai dello stabilimento di Trofarello, in particolare un uomo e una donna, che due anni fa hanno presentato denuncia alla Procura. Secondo l'accusa, i titolari della «Vernettiblini» avrebbero adottato comportamenti gravemente lesivi della dignità dei lavoratori, fino a provocare in due di loro «disturbi post-traumatici da stress». I maltrattamenti andavano dagli insulti gratuiti («Bastardi, per quello che fate vi strapago») agli apprezzamenti sessuali, fino alle mansioni punitive, tipo svolgere lavori inutili e umilianti come tagliare stracci sotto gli occhi di tutti, a mo' di esempio per gli altri operai. Carla e Vittorio Vernetti Blina devono rispondere anche dell'accusa di aver rimosso i dispositivi di sicurezza dai La rubrica Saper Spendere è rinviata per assoluta mancanza di spazio macchinari della fabbrica per aumentare la produttività delle apparecchiature, esponendo gli addetti al rischio di infortuni sul lavoro. C'è poi il capitolo delle violazioni dello Statuto dei lavoratori. I titolari della ditta di Venaria sono accusati di aver installato una telecamera per controllare i dipendenti e di averli costretti a firmare una lettera di dimissioni senza data al momento dell'assunzione. I difensori degli imprenditori, Gian Piero Chieppa e Marco Ferrerò, parlano di accuse eccessive. La telecamera, infatti, sarebbe servita soltanto per evitare il ripetersi di furti all'interno della fabbrica; mentre i conflitti scoppiati fra i due dipendenti e il datore di lavoro «sono riconducibili soprattutto a incompatibilità caratteriali». L'udienza preliminare si aprirà il 2 aprile davanti al Gup Raffaele Ferrare, [g. bai.]
Persone citate: Gian Piero Chieppa, Marco Ferrerò, Raffaele Guariniello, Vittorio Vernetti Blina
Luoghi citati: Trofarello, Venaria
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