Sensi a raffica contro «il male»
Sensi a raffica contro «il male» GIALLO SULL'INTERVISTA «RINVIATA» DALLA RAI Sensi a raffica contro «il male» Giancarlo Laurenzi inviato a ROMA Scampato alla lunga squalifica nonostante le accuse di «associazione a delinquere» rivolte a mezzo mondo, vinto il primo dei 2 derby di Coppa Italia, Sensi ha riaperto le ostilità con il resto d'Italia: dalla dimora di Villa Pacelli i siluri del presidente della Roma hanno lasciato macerie. La rovente intervista doveva essere trasmessa da «Dribbling», ma il direttore di Raisport Paolo Francia, imbufalito per le .anticipazioni sul contenuto della stessa fatte da quotidiani e radio private («sono stato tardivamente informato e ho disposto un'indagine, un fatto così grave non dovrà più accadere») ha prima deciso di sospenderne la messa in onda (e infatti il sei-vizio a Dribbling non s'è visto, costringendo il conduttore De Laurentiis ad aggrapparsi a inesistenti problemi tecnici), prima di tornare sui suoi passi, lasciando che l'intervista fosse nota a tutti dopo il passaggio su Rai3, nel corso di Sabato Sport. Cosa ha detto Sensi di tanto feroce? Il bersaglio principale, ovviamente, l'asse (a suo dire) del Male: Galliani-Giraudo, Milan e Juve, la vera rovina della Roma, uniche responsabili della stagione a singhiozzo di Montella e Cafu. «A Roma abbiamo visto il male che ci hanno fatto e sappiamo anche chi sono i responsabili. In particolare ci ha danneggiato il Milan: un importante dirigente di club non può fare il presidente della Lega. Galliani è stato votato ed è servito in un preciso momento ma il suo mandato è a termine». Mentre Moggi rispondeva seccato alle accuse («la Roma si è fatta male da sola, forse ha carenze nell'organico»), un altro benservito di Sensi atterrava sui due designatori: «Gli errori arbitrali sono innegabili e hanno segnato la nostra stagione. Ma con Pairetto e Bergamo non ho mai parla¬ to: del resto a fine stagione andranno via». Dalla furia si è stranamente salvato Carraro, considerato da Sensi «un presidente federale vagante che sta cercando la normalizzazione. Il calcio sta attraversando una fase delicata e servono provvedimenti guidati dalla prudenza». Chi invece si è sorpreso di essere finito allo spiedo sono state Lazio e la neo-Florentia col suo leader Della Valle. La Lazio, addirittura, è stata accostata da Sensi alla Fiorentina di Cocchi Gori («se possibile sta dieci volte peggio»), costringendo Mancini a una replica dolciastra: «La situazione non era semplice, ora si sta normalizzando e alla fine si metterà tutto a posto». Sensi ha anche spiegato di non credere al progetto di Della Valle, piuttosto per far tornare in voga il grande calcio a Firenze sta studiando un progetto che riesumi con il contributo di alcuni facoltosi imprenditori - la vecchia e fallita società viola perchè possa essere iscritta per diritto acquisito (ma quale?) direttamente in serie B. Nessuna replica dalla Toscana, alcune risposte arrivano invece da Perugia dove è in ritiro il Milan che oggi difenderà il primo posto ripartendo dal modulo con Inzaghi + Sheva+Rui Costa, anche se l'ucraino scatterà in posizione più decentrata rispetto a Superpippo. Ancelotti si è detto «triste perchè queste dichiarazioni sono state pronunciate poche ore dopo che il presidente del Coni Petrucci aveva invitato i dirìgenti a essere più misurati con le parole». Alla fine del caos è intervenuta la stessa Roma, che con un comunicato sul sito giallorosso ha definito le dichiarazioni attribuite a Sensi «libere interpretazioni», aggiungendo che «non intende sottostare a strumentalizzazioni lesive dell' immagine del proprio presidente».
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