Juve, basta un rigore per rivedere la vetta

Juve, basta un rigore per rivedere la vetta NELL'ANTICIPO SERALE AL DELLE ALPI L'EMPOLI FA SOFFRIRE I BIANCONERI ALLA «PRIMA» SENZA DEL PIERO: DECIDE IL GOL DI TREZEGUET DAL DISCHETTO Juve, basta un rigore per rivedere la vetta Dopo il vantaggio gli uomini di Lippi hanno smarrito vena e gioco L'ingresso di Davids nella ripresa ha ridato vitalità alla manovra Il tecnico: «Tre punti pesanti». Thuram: «Non siamo stati belli» Fabio Vergnano TORINO Meno una. È cominciato il lungo conto alla rovescia in attesa di Del Piero, che per ora ha impoverito la Juventus privandola di estro e fantasia. Gli orfani di Pinturicchio hanno scavalcato la prima partita (1-0 poverissimo all'Empoli) con inenarrabili difficoltà. Impossibile dire che cosa sarebbe stato con il capitano al timone, ma la squadra ha reagito nella maniera peggiore, ha assorbito molto male il duro colpo provocato dall'infortunio di uno dei pochi giocatori che meritano l'aggettivo di insostituibile, ha faticato a sistemare un Empoli che per gran parte della gara ha giocato meglio, e che nel finale ha sfiorato per due volte il pareggio. Senza Del Piero. In avvio pure senza Davids, Conte e Camoranesi. Marcello Lippi ritoma subito in laboratorio. Neppure il tempo di dichiarare Trezeguet fuori pericolo che deve già inventare una nuova Juve. Zambrotta riportato a destra, gli ex infortunati Tacchinardi e Tudor pretoriani della zona nevralgica del centrocampo, in attacco Di Vaio nella speranza, poi vanificata, che, responsabilizzato come vice Del Piero e innescato nella maniera che predilige (palla lunga e pedalare), possa addolcire il distacco da Alex. Baldini tenta di rivitalizzare un Empoli disastroso nello ultime uscite, fa del movimento e del possesso palla una ragione di vita, ma pur presidiando bene tutte le zone del campo dà sensazione di grande impalpabilità. Lippi aveva chiesto un approccio alla partita meno svagato rispetto a Bergamo. Evidentemente la squadra in questo momento non lo capisce, perché il primo tempo è perfino peggiore di quello giocato con l'Atalanta. Il risultato si sblocca subito in maniera casuale: innocuo cross di Pessotto, braccio di Cribari, rigore concesso con manica larga dall'arbitro Gabriele. La sventola potente di Trezeguet dal dischetto resterà l'unica cosa da salvare, perché il vantaggio non dà nessuna spinta alla Juve, che si ammoscia, si perde in mille passaggi sbagliati, sembra una squadra svuotata e incapace di ritrovarsi. Difficile capire il perché di questo voltafaccia. A un certo punto Tacchinardi deve perfino chiedere scusa al pubblico dopo aver commesso l'ennesimo, puerile errore. E Di Vaio? Il vice Del Piero non esiste ancora. O la squadra non lo capisce e non sa come essergh utile. Vuole i lanci lunghi (dovrebbe essere Tudor ad accollarsi il compito), riceve palloni che sono manna per gli avversari. E l'intesa con Trezeguet è soltanto un'ipotesi. È ammirevole la sua volontà, importante la voglia con cui cerca palloni in ogni parte del campo. Ma non lascia traccia. A conti fatti meglio l'Empoli, anche se non tira mai in porta, lasciando Carparelli isolato nel cuore della difesa bianconera. Almeno c'è una partecipazione corale, ci sono le modeste punzecchiature di Di Natale sulla destra, la confusione di Rocchi che ha limiti evidenti, ma pure grande voglia di rompere le scatole a Thuram. La povertà della partita sta nell' assenza totale di tiri, a parte qualcosa nella ripresa: grave per l'Empoli che deve risalire la china, inconcepibile per la Juve che avrebbe le milanesi nel mirino. E la gente fischia delusa. Il secondo tempo prende il via senza Tacchinardi, che come pallida attenuante ha i problemi di pubalgia sempre in agguato. Lo rimpiazza Davids, tenuto a freno all'inizio per un dolore muscola¬ re. L'olandese dimostra in pochi minuti la sua indispensabilità. Alza il ritmo del gioco, grazie a lui si vede pure il primo assist della contesa (14') con Trezeguet che mira di poco a lato. La scossa Davids ha poteri terapeutici. C'è un risveglio juventino, il secondo gol pare cosa fatta, ma Vannucchi, subentrato a Buscè, respinge a porta vuota la botta di Trezeguet. Poi è Berti a opporsi a Di Vaio. Sulla conclusione dell'attaccante la partita sfiora di nuovo il letargo. La ridesta sul finale una doppia conclusione di Di Natale che rischia di inchiodare la Juve sul secondo pareggio consecutivo. Lippi è comunque contento: «Tre punti importanti, il gol iniziale invece che darci la spinta ci ha frenato. Empoli molto concreto, con un assetto tattico diverso dal solito. Noi abbiamo legittimato la vittoria con una mezz'ora più che buona nella ripresa». Più duro Thuram: «Troppi errori, è andata bene». Arbitro: Gabriele 5,5 Reti; pt 7'Trezeguet (rig). Ammoniti: Ricini, Rocchi. Spettatori: 1123 paganti, incasso 6 25.455,00; 34.561 abbonati, quota di 6 498.901,00. (4-4-2) 1 IJuflon 6; Thuram 6,5, Ferrara 6, Monterò 5, Pessotto 6; Zambrotta 5,5, Tudor 5,5, Tacchinardi 5 (V st Davids 6,5), Nedved 6 (34' stBirindellisv); Trezeguet 7 (39' st Zalayeta sv). Di Vaio 5,5. AH.: Lippi 6 (4-2-3-' o Berti 6,5; Belleri 6, Cribari 5, Pratali 5,5, Cupi 6; Ricini 6 (37' st Cappellini sv), Grella 6,5; Di Natale 5,5, Buscé 6 (17' st Vannucchi 6), Rocchi 6; Carparelli 5(23^1 Bordello 5,5). AH.: Baldini 6 L'abbraccio dei compagni a David Trezeguet: implacabile dal dischetto, il francese ha risolto la partita della Juve

Luoghi citati: Bergamo, Empoli, Ferrara, Torino