«Un individuo su cinque è malato senza saperlo»

«Un individuo su cinque è malato senza saperlo» «Un individuo su cinque è malato senza saperlo» LA SPIEGAZIONE DEL DIRETTORE SANITARIO DELL'ASL DI VARESE, BANFI «Può anche bastare uno starnuto e il meningococco diffonde il contagio» intervista dairmviato a VARESE IL direttore sanitario dell'Asl di Varese, Fabio Banfi, è andato a dirlo anche all'oratorio di Sant'Andrea, davanti agli abitanti di Cocquio Trevisago: «Non esiste alcun picco epidemiologico, legato alle malattie da meningococco». Un bambino morto, una bimba dello stesso paese che se la caverà: non sono ancora segnali di un'epidemia. Ma la paura è dura a morire, tra gli abitanti di questo centro vicino al lago Maggiore. Tanto che l'Asl ha deciso di fare uno screening di massa, alla ricerca dei portatori sani di meningite. Quando inizia il test? «Lo screening non sarà generalizzato. Lo faremo ai bambini delle scuole materne ed elementari, ai genitori, al personale insegnante e agli inservienti. Iniziamo mercoledì dall'asilo di Sant'Andrea dove andava Paolo, il bambino che è morto». Lo scopo del test? «È un'inchiesta epidemiologica. Serve a rassicurare la popolazione che la soglia di attenzione non si abbassi. Il test, un tampone rinofaringeo, ci permetterà di accertare quanti siano i portatori sani, se siamo nella norma che è più o meno il 2Wa della popolazione o se la soglia è più alta». Ai portatori sani che cosa accadrà? «Saranno sottoposti a una profilassi. per neutralizzare l'agente virtualmente patogeno. Si tratta di somministrare un semplice antibiotico». Lei non crede che l'individuazione dei portatori sani porti a una «caccia agli untori»? Siete vincolati dalla legge sulla privacy ma il clima in paese è quello che è... «Spero proprio di no. E poi siamo di fronte a un'istanza sollecitata dalla popolazione. All'inizio c'è stata più confusione, la gente era allarmata perchè non aveva indicazioni precise. Adesso stiamo dimostrando di tenere la situazione sotto controllo». Perchè non avete adottato lo stesso metodo di Melegnano, dove si fanno campagne di vaccinazione di massa? «Perchè le vaccinazioni servono solo contro il meningococco di tipo C. Nel caso del bambino deceduto la causa non è stata ancora individuata con certezza. Nel caso della bambina colpita successivamente siamo di fronte a una sepsi meningococcica di tipo B, per cui non c'è vaccino. Fortunatamente la bambina reagisce bene alla profilassi antibiotica». I portatori sani di meningite si accorgono di esserlo? «Ovviamente no. C'è un problema di equilibrio dal punto di vista immunitario». Come si trasmette la meningite? «In via diffusiva, attraverso le vie respiratorie. Basta uno starnuto, come se fosse una nonnaie influenza». È vero che colpisce di più i bambini e gli adolescenti? «Colpisce soggetti che hanno contatti con piccole comunità, dalle scuole alle palestre. Ma tocca anche gli adulti, pensiamo ai militari in caserma... I bambini che magari bevono dallo stesso bicchiere hanno più facilità di ammalarsi. Un ambiente ben areato è già una profilassi, il meningococco non resiste a basse temperature. La meningite si manifesta con febbri alte e cefalee. Il consulto di un medico serve, ma senza allarmismi». [f. poi.)

Persone citate: Fabio Banfi

Luoghi citati: Melegnano, Varese