Effetto Bush-Saddam, greggio a 32 dollari

Effetto Bush-Saddam, greggio a 32 dollari EURO IN ALTALENA, MIBTEL FERMO (H-0,02oZo), GIÙ FRANCOFORTE (-3,0107o) E IL NASDAQ (-1,4807o) Effetto Bush-Saddam, greggio a 32 dollari Detrolieri: solo reazioni emotive, i produttori non vogliono rialzi Luigi Grassia I prezzi del petrolio in Europa e in America hanno toccato ieri i massimi da due anni. A Londra il «brent» (che fa da riferimento nel Vecchio Continente) con consegna a marzo ha superato i 32 dollari per barile a quota 32,05 (con un aumento dell'l,90Zo rispetto al giorno prima) mentre a New York il «Wti» ha oltrepassato i 35 al livello di 35,12 (-f2,810Zo). Dietro al rialzo, è ovvio, stanno le preoccupazioni suscitate dal discorso di Bush, che non ha lasciato molte alternative alla guerra. Ma siamo ancora lontano dal peggio. Riportare le quotazioni del greggio a due anni fa significa tornare a una situazione difficile, ma nella norma, come era quella di fine inverno 2001, quando gli attacchi dell' 11 settembre erano ancora inimmaginabili e il mondo sembrava un posto abbastanza tranquillo. Gli analisti del mercato prevedono un prezzo di 40 dollari al barile se e quando in Iraq cominceranno i combattimenti e di 80 e oltre se venissero incendiati i pozzi iracheni o peggio ancora quelli sauditi, kuwaitiani e degli altri paesi della penisola arabica. Bisogna tener presente che le quotazioni del petrolio di due anni fa erano espresse in dollari che valevano più di ora; la recente riscossa dell'euro le ha un po' ridotte in termini reali. Durante l'ultima giornata di contrattazioni della settimana, però, anche la valuta unica europea è sembrata muoversi in senso sfavorevole. Le quotazioni indicative Bce hanno fissato nel primo pomeriggio di ieri un rapporto di 1,0789 euro per un biglietto verde. Anche se poi, alla chiusura delle contrattazioni alle 17,30, quel rapporto era già risalito al livello di 1,0816 (cioè superiore all'1,0813 della quotazione indicativa Bce del giorno precedente). Ancora sui prezzi del greggio, l'Unione petrolifera italiana ha provati a gettare acqua sul fuoco attraverso un'intervista del suo presidente con l'Ap.Biscom. Secondo Pasquale De Vita non bisogna cadere nell'allarmismo. «Le tensioni sono destinate a rientrare nel medio termine. Certo, in caso di conflitto in Iraq i prezzi del greggio potranno arrivare a quotazioni elevate, che però torneranno a stabilizzarsi su livelli ragionevoli, perché i paesi produttori non hanno alcun interesse a tenere alti i prezzi a lungo. Non vedo insomma una tendenza di fondo verso aumenti sostenuti nel tempo». I recenti rialzi, secondo il presidente dell'Upi, sono legati soprattutto a «timore, emozione e speculazione. Un mix capace di generare improvvise fiammate». Ieri i mercati sono stati in¬ fluenzati anche dai dati sulla disoccupazione in America e nell'insieme dei paesi industrializzati aderenti all'Ocse. In Usa nel mese di gennaio la creazione di posti di lavoro è risultata la più notevole da due anni in qua (-f 143 mila posti) facendo scendere il tasso di disoccupazione al 5,70Zo (a dicembre era al 60Zo). I dati dell'Ocse dicono invece che nell'insieme di Nord America, Europa Occidentale, Giappone e Australia il tasso di disoccupazione è salito al 7,10Zo a dicembre dal 70Zo di novembre e dal 6,90Zo dello stesso periodo 2001. Nei dodici paesi aderenti all'euro la percentuale dei senza lavoro a dicembre è rimasta invariata su base mensile air8,50Zo mentre è salita di 0,4 punti su base annuale. L'Ocse ha anche diffuso il dato suir«indicatore composito avanzato» che sintetizza l'andamento dei sistemi economici. In dicembre il superindice è cresciuto nel complesso dei paesi di 0,7 punti a quota 121,3. In particolare, negli Usa è salito di 1,8 punti e in Eurolandia di 0,1. All'interno di questa zona, l'Italia ha fatto 4-1,0 come la Francia mentre la Germania si è fermata a -1-0,4. Per le Borse quella di ieri è stata una giornata opaca. Milano è risultata fra le migliori restando ferma (-t-0,020Zo). Francoforte la peggiore in Europa (-3,010Zo). Mentre a Wall Street c'è stato l'ennesimo scivolone col Dow Jones che ha registrato -0,820Z0 e il Nasdaq -1,480Zo.

Persone citate: Bush, Luigi Grassia, Pasquale De Vita