Shuttle, un telescopio ha visto di Maurizio Molinari

Shuttle, un telescopio ha visto LA NASA: NON POSSIAMO ESCLUDERE NESSUNA SPIEGAZIONE Shuttle, un telescopio ha visto Spunta l'ipotesi di un «fulmine cosmico» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Nuove immagini del «Columbia» catturate da un potente telescopio dell'Us Air Force rimettono in discussione le cause del disastro spaziale e Nasa toma ad affermare che «nessun tipo di ipotesi può essere escluso», neanche quella di un molto raro fulmine cosmico. Il telescopio militare è uno di quelli ad alta risoluzione «Starfire» installati nella Kirtland Air Force Base, nel Nuovo Messico, ed il cui compito è di fotografate i satelliti in orbita attorno alla Terra grazie ad una precisione che consente di individuare particolari della dimensione di un metro ad una distanza di 960 chilometri. Sabato scorso lo «Starfire» inquadrò lo Shuttle Columbia mentre era in volo sui cieli della Costa Occidentale, sessanta secondi prima che si disintegrasse. Le immagini catturate mostrano «un significativo danno strutturale sull'ala sinistra in prossimità del corpo della navetta» secondo quanto rivelato dair«Aviation Week 5- Space Technology» - e questo ha obbligato la Nasa a rivedere ancora una volta la sua posizione. Ron Dittemore, direttore del programma Shuttle, aveva prima ammesso e poi escluso che la causa fosse l'impatto avuto da! «Columbia» al decolio con un frammento del serbatoio di combustibile e ieri è tornato sulla prima versione, tradendo qualche imbarazzo.«Non abbiamo escluso a priori nessuna possi¬ bile causa», sono state le parole pronunciate da Dittemore prima dell'arrivo al Centro spaziale Johnson della commissione indipendente di inchiesta guidata dall' ammiraglio, Harold Gehman, a cui spetta accertare i fatti. «Da oggi l'inchiesta entra in una nuova fase - ha detto Dittemore siamo conlenti che l'ammiraglio sia arrivato». Fra le ipotesi che si sovrappongono (dall'urto con un asteroide al cedimento di alcune piastrelle) c'è anche da ieri anche quella di un «fulmine cosmico», avanzata dall'Environmental Technology Laboratory di Boulder, in Colorado, che afferma di aver rivelato una tempesta elettromagnetica al passaggio dello Shuttle nell'area di San Francisco, dove un astronomo ha scattato un foto nella quale si vede il «Columbia» colpito da quello che sembra un raggio luminoso. Uno studio della Nasa di dieci anni fa riteneva che ci fosse una possibilità su cento che un simile incidente si verificasse. Cruciale per la commissione Gehman è il recupero delle migliaia di rottami, disseminati dalla California al Golfo del Messico. Circa 12000 sono stati trovati e almeno 1000 sono già raccolti nella Barksdale Air Force Base della Lousiana ma «nessuna delle parti finora esaminate - ha ammesso Dittemore - è decisiva per comprendere l'incidente». Centinaia di militari della Guardia Nazionale e di agenti di polizia sono impegnati a setacciare il terreno di sette contee al confine fra Texas e Louisiana, dove la maggior parte dei detriti è concentrata. Uno degli oggetti «cruciali» è il sistema elettronico che raccoglie i messaggi scambiati fra la navetta ed il centro di controllo a terra. La Nasa continua a rivolgere appelli al pubblico affinché vengano consegnati video e immagini: oltre 1300 cittadini hanno risposto all'appello. L'intenzione della Nasa è di «mettere a confronto queste immagini con le nostre informazioni sul rientro tentando di "vedere" l'assetto della navetta durante il percorso» spiega il portavoce Dave Youngman. Migliaia di impiegati della Nasa si sono riuniti a Cape Canaveral, in Florida, per un cerimonia in memoria dei sette astronauti morti che è terminata alle 9.16 locali, l'ora del previsto arrivo sabato scorso, sulla pista dove non atterrò. A tentare di risollevare il morale dell'agenzia è Eileen Collins, 46 anni, designata a comandare l'wAtlantic» nella missione che avrebbe dovuto iniziare in marzo: «Sono pronta a volare, il mio lavoro è preparare l'equipaggio a farlo». A Melrose, nel Texas, una squadra di ricercatori segna con lo spray una zona già controllata nella caccia ai detriti dello Shuttle