Niente diretta Rai per la manifestazione

Niente diretta Rai per la manifestazione Niente diretta Rai per la manifestazione Protesta l'opposizione per la scelta del Cda, Ferrara annuncia: «La faremo su La7» ROMA Non sarà della Rai la diretta della manifestazione per la pace (e contro la guerra in Iraq) del 15 febbraio. Protesta l'opposizione di centro sinistra, che aveva esplicitamente èhiesto al direttore generale Sacca di pronunciarsi sulla disponibilità avanzata dai direttori di Rai Tre e Tg3, facendo firmare un appello a 200 deputati, da Prc allo Sdi passando per Ds e margherita. E subito Giuliano Ferrara annuncia"; «La diretta la farà La7». A stabilire che la Rai non farà nessuna diretta è stato ieri sera il Cda, al quale si era subito rivolto Sacca, perplesso sul da farsi. Una decisione rapidissima, che scavalca l'atteso indirizzo in proposito della commissione parlamentare di Vigilanza, auspicato l'altro ieri dallo stesso ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. E tanto più sorprendente in quanto non si tratta di quegli «eventi di natura politica e sindacale», vale a dire manife¬ stazioni promosse da partiti o sindacati, che il documento sul pluralismo, ancorché non ancora approvato, avrebbe vietato. «Una decisione scellerata», la definisce il Ds Giuseppe Giulietti che ha promosso la raccolta di firme a Montecitono, «In più presa da un consiglio a due». Per Giulietti, che ricorda da un lato come la chiusura delle trasmissioni di Biagi e Santoro fosse stata motivata dai veitici Rai appellandosi ala «autonomia dei direttori di rete», dall'altro come la Rai dell'Ulivo concesse la diretta alla manifestazione del Polo dell'Usa day, la scelta «tutta politica» di vietare diretta della marcia per la pace «schiera definitivamente il servizio pubblico dalla parte più estremista dell'attuale maggioranza». Paolo Gentiloni della Margherita, che dell'orientamento del Cda aveva avuto sentore fin dalla mattina, oltre a ritenere la delibera del cda «grave e assurda», la considera «un nuovo caso di autolesionismo della Rai», «Con questa fobia per le dirette di eventi politici e sociali - gli fa eco il segretario dell'Usigrai Roberto Natale, alludendo alla mancata diretta del discorso di Powell all'Onu, stigmatizzata da vari opinionisti - il vertice Rai assesta duri colpi alla legittimazione del servizio pubblico e lascia il capo lìbero ad altre emittenti come La7», Insomma, «una scelta suicida». No comment dei vertici Rai. Che ieri hanno finito di approvare il progetto culturale e proseguito l'esame del piano industriale dell'azienda. Nessuna decisione invece sul caso Bendicenti sul quale, ha precisato Baldassarre, «l'istruttoria è in corso». E neppure sul nuovo «caso Ballerò», sorto pervia dell'apertura dell'ultima puntata, con la videocassetta del premier intervallata da domande. Ruffmi difende il programma di Fortis, «L'ultima puntata su giustizia e politica era corretta, equilibrata, ineccepibile. Le domande erano lecite ed era giusto partire dal presidente del Consiglio». [m.g.b.l

Persone citate: Bendicenti, Giuliano Ferrara, Giulietti, Giuseppe Giulietti, Maurizio Gasparri, Paolo Gentiloni, Powell, Roberto Natale, Santoro

Luoghi citati: Ferrara, Iraq, Roma, Usa