Miller, oro al «figlio dei fiori» che scia come un cowboy di Marco Ansaldo
Miller, oro al «figlio dei fiori» che scia come un cowboy MONDIALI: L'AMERICANO DALLO STILE STRAVAGANTE CONQUISTA LA COMBINATA Miller, oro al «figlio dei fiori» che scia come un cowboy Marco Ansaldo inviato a SI MORITZ Bode Miller, l'americano che ieri ha vinto a St. Moritz il suo primo oro in una gara importante, è la disperazione dei maestri che tentano di insegnare lo sci ai ragazzini. «Non guardatelo», si raccomandano. I giovani sono affascinati dal suo modo di sciare che definire uno stile sarebbe improprio, come se Massimo Boldi dimostrasse agli allievi di una scuola di recitazione il modo corretto di declamare Dante. Bode mulina le braccia, si scompone, pare sia sempre sul punto di sbattere la sederata a terra col peso troppo arretrato sulle code. I suoi passaggi sono un'esibizione da cowboy sullo stallone selvaggio, qualcosa che grazie agli sci più corti avvicina e forse supera le acrobazie di Tomba. Ai ragazzi piace, è il nuovo modello. «Ero aU'Abetone - racconta Gaetano Coppi, presidente della nostra Federsci - e i bambinetti imitavano lo stile di Miller come 10 anni fa con Alberto». Coppi ci ha provato: «Ti facciamo conoscere una bella ragazza italiana e vieni da noi», gli ha detto. Quell'altro l'ha presa come una battuta, e non lo era del tutto. Se Maier è Schwarzenegger, Miller illude che lo sci non sia solo questione di muscoli, che pure ha ben distribuiti nei 92 kg su 185 cm di altezza. Ieri ha rimontato con le due frazioni di slalom il ritardo che aveva accumulato col 17' tempo in discesa: così ha vinto la combinata davanti a Kjus e Aamodt, i norvegesi che raggiungono il record di Marc GirardeUi ai Mondiali, undici medaglie. Quando i due vincevano i primi ori nel '93, Bode era un 16enne di Franconia, nel New Hampshire, stato che si ricorda solo perché è lì che i candidati alla presidenza Usa si giocano la prima sfida importante. Lo zio e la madre, i primi maestri, gli dicevano che se non avesse imparato a equilibrarsi bene non sarebbe mai diventato nessuno. In verità alla famiglia Miller non importava molto che il figlio facesse carriera. Il nonno gestiva un campo da tennis e aveva idee sue: aveva chiamato il figlio Woody, in omaggio a Woody Guthrie che cantava l'America dei diseredati. E Woody Miller, come la moglie Joanna, era un figlio dei fiori: vivevano in una casupola senza acqua corrente ne elettricità, insomma non guardava al successo né alle apparenze. Ieri, quando abbiamo chiesto a Bode cosa ne pensasse della guerra all'Iraq, la risposta non poteva che essere: «Le guerre non mi piacciono, anche se di questa non ne so molto». Un po' freakkettone lo è rimasto, sebbene il business cominci a farne un suo ingranaggio. In estate ha cambiato marca di sci («non per soldi, ma perché li considero i migliori e io ho corso per troppi anni con materiale scadente), ora ha un nuovo sponsor. Il Drecedente, una ditta di bibite, 'aveva trovato perché in un'intervista aveva dichiarato di essersi tagliato la mano fino all'osso con i cocci di una loro bottiglia. Nei mesi scorsi gùava con il casco senza pubblicità e un adesivo che diceva «For rent», affittasi. Ora è il testimonial che molti vorrebbero, almeno in Europa, perché in America se lo filano in pochi. «Ho vinto davanti a due campioni che pochi anni fa non osavo neppure avvicinare - ha dichiarato -. E' il frutto del lavoro fatto per migliorare la velocità, ma dopo la discesa non pensavo proprio di farcela». Arriva tardi, a 25 anni, dopo un passato di cadute e uscite di pista (17 in altrettante gare tra il '99 e il 2001) e la rottura del crociato del ginocchio sinistro dopo un volo pauroso nella discesa di Aspen. Lo ha ricostruito a Vail il professor Steadman, lo stesso che operò Del Piero dopo l'incidente del '98: una guarigione che si è concretizzata per entrambi l'anno scorso. Scusandosi per il ritardo, la camera di Miller è esplosa e lui è diventato il volto simpatico di questo circo, così come l'austriaco Schoenfelder ne è l'anima oscena. visto che anche ieri non si è risparmiato la volgarità. Peccato che Bode non voglia diventare italiano, visti i risultati dei nostri (8" Rocca, discreto 110 il giovane Fili). Ieri un giornalista italiano gli ha regalato una bottiglia di barbera. Se bastasse il vino a convincerlo, dalla sede della Federsci partirebbero le autobotti. 125enne Bode Miller tra i norvegesi Kjus (a sinistra) e Aamodt che ieri hanno entrambi eguagliato il record di GirardeUi: 11 podi iridati
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