Miccoli e Rivaldo a fari spenti Perugia-Milan troppo fredda

 Miccoli e Rivaldo a fari spenti Perugia-Milan troppo fredda COPPA ITALIA: L'ANDATA DELLA SECONDA SEMIFINALE NON E' STATA ALL'ALTEZZA DEL DERBY ROMANO Miccoli e Rivaldo a fari spenti Perugia-Milan troppo fredda Poche emozioni nel gelo del Curi. Due occasioni per parte, solo Kalac impegnato I n attesa del ritorno, le squadre concederanno il bis domenica, sempre in U mbria Giancarlo Laurenzi inviato a PERUGIA Gaucci e Galliani entrano ed escono a braccetto: prima della partita si accomodano in platea come vecchi compagni di osteria, alla conclusione del duello si complimentano per lo 0-0 che per un mese ancora lascerà al Perugia la libertà di sognare e al Milan la possibilità di cucirsi addosso il Grande Slam. L'andata della semifinale di Coppa Italia è scondita: Miccoli è rimasto un pericolo virtuale, la cosa più eccitante è stato un assist al bacio per Fusani; Rivaldo ha caracollato in pantofole, divertendo con colpi improvvisi senza lasciare tracce nel tabellino. Il MilanDue ha rischiato ma poteva anche vincere: tenersi il Perugia al guinzaglio fino al ritomo non è detto sia stata una scelta azzeccata. L'idea di base di Cosmi (che, come già accaduto con Nedved, tra primo e secondo tempo stringe la mano a Costacurta per annacquare la lite televisiva seguita al discusso trionfo umbro sull'Inter) non era malvagia: infastidire l'impostazione con i due attaccanti più uno a turno tra Fusani (se la palla frusciava dalla destra rossonera) o Tedesco (ringhiante su Pirlo), aspettando il raddoppio di Ze Maria che dopo 10 minuti convinceva Kaladze a riposizionarsi secondo modulo originario, terzino mancino del 4-4-2. Il Milan ha lasciato alcune stelle in panchina (Nesta, ma anche Sheva e Seedorf, poi entrati nella ripresa), altre al gelo della tribuna (Rui Costa, Inzaghi), confidando nell'orgoglio di riserve che su altre spiagge mostrebbero la coccarda di titolari. Rivaldo, ad esempio, nonostante continui a guardarsi in ca- gnesco con Ancelotti, costringe il tecnico a spolverare ed esporre il modulo con una sola punta (Tomasson) e due inventori (Rivaldo appunto, più Leonardo) che invertono la posizione aspettando l'inevitabile tackle nemico come orsetti del Luna Park. In mezzo al prato il Perugia (che rispetto alla disfatta di Reggio trova sollievo nel recupero di Sogliano, Milanese e Grosso) gode di superiorità numerica: teorica (5 contro 3) e pratica, perché quando Leonardo rincula con fare ministeriale fa capire il motivo che ha spinto Galliani a offrirgli la poltrona di vicepresidente. Gattuso siede tra le riserve e per surrogarne l'impeto Ancelotti somma Brocchi più Ambrosini. Proprio Brocchi partorisce l'unica ghiottoneria rossonera del primo tempo, la palla in un budello per Tomasson che s'arrende all'uscita di Kalac (8'). Dallo svedese, di lì in poi, un torpore ben remunerato fino alla torsione aerea su cross di Seedorf che sul calar della ripresa (38') poteva regalare la vittoria, non fosse stato per la nuova magia di Kalac. Inizialmente Miccoli s'aggira sul centrodestra e cade in trappola: capita di vederlo nell'area aspettare il cross di Vryzas, anziché ingegnarsi perché avvenga il contrario, con¬ siderando che il luogotenente adibito alla protezione di quel lato è Simic, stimato così poco da essere stato fino all'ultimo in ballottaggio con Roque Junior. Obodo pensa più a Rivaldo che all'offesa, ma Cosmi costruisce sul suo cemento preferito (le fasce) l'impalcatura della manovra. Fusani non va lontano dall' hurrà su cross di Ze Maria (21'), Rivaldo dà cenni di vita: prima si degna di un recupero su Miccoli (nientedimeno), poi sfiora il palo da limite (31'). Milanese segna le gambe di Kaladze (ammonito, sarà squalificato), Vryzas spreca su punizione di Miccoli (38'). La ripresa comincia con due squilli che solo per caso non spezzano in due la serata: al 4', un contatto da ultimo uomo LaursenVryzas (dopo goffaggine del danese che pure non aveva mal giocato) non trova la sanzione di Ayroldi che lascia correre scatenando i livori di Cosmi e di Gauccijr; soprattutto (9') la cosa più bella mostrata da Miccoli in 90 minuti: s'infila a sinistra, appoggia all'altezza del dischetto per Fusani che manda sul tamburo del capo ultra, anziché nella porta sguarnita di guardiano, visto che Abbiati si era dovuto stendere in orizzontale sulla percussione di Miccoli. Ancelotti decide di spingersi avanti per non cadere indietro: dentro Seedorf e Sheva. Il Milan sposta il baricentro ma il Perugia sfiora il gol con una girata diagonale di Vryzas (fuori di un niente al 34'). L'ultima scossa è di Kalac, chirurgico nel cancellare con la prolunga del braccio destro il colpo di testa di Tomasson. Che subito tornava dove era stato per oltre un'ora, spaventato dai gonfiori di Di Loreto. (3-5-2) o Kalac 7; Sogliano 6, Di Loreto 6, Milanese 6,5; Ze Maria 6, Tedesco 6, Obodo 5,5 (23' st Pagliuca 5,5), Fusani 6, Grosso 6,5; Vryzas 6 (38' st Caracciolo sv), Miccoli 6. Ali.: Cosmi 6 (4-3-2-1) l^ Abbiati 6; Simic 5,5, Laursen 6, Costacurta 6, Kaladze 5,5; Brocchi 6 (30' st Ba sv), Pirlo 6, Ambrosini 5,5; Rivaldo 6 (33' st Shevchenko sv), Leonardo 5 (17'st Seedorf 6); Tomasson 5,5. Ali.: Ancelotti 6 Arbitro: Ayroldi 6 Ammoniti: Milanese, Ambrosini, Brocchi. Spettatori: 15 mila. Rivaldo in uno dei suoi rari tentativi di conclusione a rete; ieri sera a Perugia il brasiliano del Milan ha disputato un match mediocre

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